Stanno fuggendo dalla guerra e hanno bisogno della nostra solidarietà
Oltre 60mila civili sono già arrivati in Russia
Questa volta sono loro, con gli occhi pieni di terrore, a fuggire. Sono i "filorussi", i "cattivi", gli "amici di Putin". Così vengono descritti. Ma sono persone che fuggono dal Donbass, che si è reso indipendente nel 2014, sotto l'incalzare dei colpi dell'artiglieria pesante dell'esercito ucraino.
Donne, anziani e bambini salgono sui treni e sugli autobus e vanno in Russia, nei campi profughi. I racconti sono strazianti. Li hanno dati il giornalista Nico Piro questa mattina su Rainews. Non possiamo essere indifferenti quando fugge la gente dalla guerra. E dobbiamo essere con la popolazione che è vittima di questo assurdo conflitto.
Ed è veramente incredibile notare che le voci che - giustamente - si levano per chiedere che Putin tolga le forze armate in esercitazione al confine con l'Ucraina non si levino per chiedere che venga smobilitata l'artiglieria che preme ai confini del Donbass, controllato dai filorussi indipendentisti.
Questa visione strabica del conflitto che guarda da una parte e chiude gli occhi sull'altra è quanto meno spia di scarsa informazione se non addirittura di poca umanità.
Con le popolazioni che fuggono. Con loro. Come pacifisti abbiamo in dovere della solidarietà. Perché non fuggano più e perché si smetta di sparare da una parte e dall'altra. Perché smobiliti dal confine Putin i suoi carri armati (che tuttavia non sparano sugli Ucraini) e Zelensky (che però sta sparando sulla popolazione del Donbass).
Il movimento pacifista ha il dovere morale di alzare la voce e di stare adesso con le vittime che fuggono. Questo è uno dei nostri compiti adesso, un compito morale, umano, per restare umani, tutti quanti.
Articoli correlati
- Tempi duri in Ucraina per i renitenti alla leva
Testimone di Geova in carcere a Kiev per obiezione di coscienza al servizio militare
Oggi il testimone di Geova Volodymyr Baranov è stato posto in detenzione preventiva dal tribunale distrettuale Darnitsky di Kiev, giudice Olha Prosalova.10 gennaio 2025 - Yurii Sheliazenkho - Una nuova puntata da Odessa dell'inviato Mauro Zanella
Rogo della Casa dei Sindacati, la memoria rimossa di Odessa
Odessa era sempre stata una città cosmopolita e multietnica. Poi arrivò la lunga onda della rivolta di piazza Maidan a Kiev.8 gennaio 2025 - Mauro Carlo Zanella - La petizione è stata redatta ai sensi dell’articolo 50 della Costituzione
Stop invio nuove armi italiane in Ucraina
Oggi 34 esponenti della cultura, della società civile e del movimento pacifista presentano una petizione al Parlamento contro il nuovo decreto per invio di armi italiane in Ucraina. Primi firmatari monsignor Giovanni Ricchiuti, presidente di Pax Christi, e Alex Zanotelli, missionario comboniano8 gennaio 2025 - Redazione PeaceLink - Il caso delle diserzioni nella 155ª Brigata meccanizzata «Anna di Kiev»
Ucraina, il fallimento dell'accanimento guerrafondaio di Macron
Già durante l'addestramento in Francia, 50 soldati avevano disertato. Rientrati in Ucraina, le cifre sono cresciute in modo esponenziale: altri 1.700 uomini hanno disertato, abbandonando la brigata. Arrivati a Pokrovsk, nel Donbass, quelli che non hanno disertato sono stati mandati a morire.3 gennaio 2025 - Alessandro Marescotti
Sociale.network