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I tanto bistrattati "radioamatori" ancora una volta protagonisti "dietro le quinte" per assicurare le comunicazioni con le zone disastrate dal maremoto.

Storie di Radioamatori nella tragedia che ha sconvolto l'Asia.

Ricevo da Marco Fabiani, radioamatore, un piccolo ma interessante articolo che descrive l'opera di un gruppo di radioamatori nell'attuale momento di emergenza causato dal maremoto in Asia, e che è giusto venga portato alla luce a dimostrazione dell'utilità sociale di questa spesso bistrattata categoria di sperimentatori.
In più, un ulteriore approfondimento - a cura di Armando Accardo, IK2XYP - sulla mobilitazione del mondo radioamatoriale in seguito alla catastrofe del 26 dicembre scorso. Il comunicato è partito dalla richiesta di spiegazioni sull'uso particolare, in questi giorni, della rete Echolink, cioé il mezzo di comunicazione radioamatoriale che sfrutta anche le possibilità di "Voice IP" di Internet.
1 gennaio 2005

L'Angelo delle Andamane

Agli inizi di Dicembre un gruppo di Radioamatori Indiani erano andati sulle Isole Andaman per attivare quel Country e permettere alla comunità mondiale dei Radioamatori di collegarle.
Il gruppo era guidato dalla signora D. Baharathi Prasad (nominativo Internazionale VU2RBI). Durante questa attività è avvenuto il tragico Tsunami del 26 Dicembre, e da quel momento il Team è diventato l’unica possibilità di collegamento con il mondo esterno, in quanto era dotato di generatori autonomi per lavorare in collina. Fino ad oggi il Gruppo è in costante collegamento con l’India e l’Indonesia, aiutato in questo dal resto dei Radioamatori sparsi per il mondo.

La stampa Indiana ha già ribattezzato la signora Baharati “L’Angelo delle Andamane”.
Questo a ulteriore conferma dell’utilità dei Radioamatori nelle situazioni di emergenza.

Le operazioni di aiuto nel sud est Asiatico passano anche via radio, sfruttando anche Internet.

Fin dai primi momenti dopo gli eventi accaduti domenica 26 Dicembre, si sono formate delle net, tipicamente tra nodi dell'est asiatico per fornire dei punti di contatto tra operatori radio di tutta l'area. Il traffico e' prevalentemente in lingua Thai (presumibilmente ??) e coinvolge operatori in tutta l'area.
A seguito di questa prima iniziativa si e' costituito un gruppo congiunto Canadese/Americano che ha iniziato a definire uno spazio dove poter creare una net in lingua inglese per tutte le persone di tutte le nazionalita' che volevano saperne di piu' e al tempo stesso fornire aiuti in ogni modo.

Grazie ad una stazione radio da Bangkok e' stato creato un ponte con quelle aree colpite dagli eventi. Inizialmente le comunicazioni nelle aree colpite sono state interrotte, come presumibile aspettarsi, ma nulla di tutto cio' ha creato problemi alla stazione di Bangkok che ha potuto mantenere la connettivita' internet.

All'inizio delle operazioni ci sono state diverse formalita' che furono espletate dai radioamatori Canadesi e Americani attraverso i rispettivi organismi ministeriali; una fra tutte la NON reciprocita' esistente tra i paesi Indonesiani e il nord America. Non era pertanto possibile trasmettere messaggi tra le parti. Pertanto per le prime operazioni si costitui' dello spazio nella conferenza *canada* la quale fu usata come HUB per sostenere tutto il traffico. All'inizio le stazioni americane/canadesi si limitavano solamente ad amministrare il traffico a livello sistemistico. Infatti il nodo di Bangkok era connesso al server canadese e il gestore provvedeva ad isolare il traffico che ritornava indietro su Bangkok in modo che solo l'audio da Bangkok potesse arrivare a tutti senza essere disturbato dall'audio proveniente da tutti gli altri nodi.
Contemporaneamente venivano stabiliti i primi contatti via Email con Bangkok e venivano creati i primi presupposti per un link di backup via Email/chat.
Contemporaneamente si cercavano stazioni attive in HF che potessero creare dei punti di backup a lunga distanza, per cercare di catturare tutti i segnali possibili provenienti dalle aree interessate dal disastro.

Dopo vari lavori "diplomatici" tra gli OM canadesi/americani, le rispettive amministrazioni postali hanno concesso il nulla osta per operare con l'Indonesia. Da quel punto gli americani e i canadesi hanno definito gli operatori di controllo (net control, indicati come NCS Canada o NCS USA).
Da un punto di vista logistico nulla e' stato cambiato: la conferenza canadese si e' comportata come HUB primario e ad essa si aggiunse la conferenza alaska. Sono stati poi definiti gli operatori di controllo che hanno garantito (e tutt'ora garantiscono), con diverse turnazioni la copertura completa delle 24 ore di attivita' radio su EchoLink.
Ogni volta che venivano lanciati messaggi di aggiornamento da parte di Bangkok essi venivano riportati e registrari, per poi essere ritrasmessi dagli operatori di controllo nelle restanti ore per tutta la comunita' mondiale. Inoltre sono state approntate stazioni in HF e sui vari ripetitori VHF/UHF presenti in tutto il nord America.
Molti radioamatori si sono mossi contattando i propri enti locali per trovare appoggio e per fornire appoggio. L'AMSAT ha consentito l'uso del satelle AO-51, modificando le frequenze di lavoro e cambiando la potenza per un maggior uso dello stesso. Questo per fornire un valido backup ad Internet e tutto il resto.
Molti radioamatori hanno iniziato a prendere contatti con le compagnie di corrieri quali DHL, FedEx e UPS per ottenere spedizioni gratuite in quei territori.

A causa delle inondazioni tutte le popolazioni coinvolte hanno perso tutto: radio e strumenti elettronici compresi. Pertanto sempre in questa net molti OM americani/canadesi e europei hanno messo da parte apparati radio tipo Icom 706 o simili, che ben si prestano all'uso in portatile in HF/V/UHF. Al momento si sta facendo un censimento per reperire apparati del genere, portatili e quanto altro posso servire a ridare agli OM sopravvissuti un modo per trasmettere ancora dalle aree colpite ed iniziare a coordinarsi da sé.
Al tempo stesso diverse nazioni, compreso il Giappone, hanno inviato aerei con merce di ogni genere.

Tutte queste operazioni non seguono nessun copione, perche' non e' possibile farne alcuno. Tutto questo nasce dall'operare in team a livello mondiale tra OM di tutte le aree geografiche.
Recentemente gli inglesi si sono uniti a questa forza nord americana per fornire supporto logistico: quello che piu' serve sono operatori radio che possano ruotare a turnazione per coprire le 24 ore.

Questo e' l'unico motivo per cui l'Italia (nella rete Echolink) e' rimasta fuori dalle operazioni in modo completo: al momento non mi risulta che alcun operatore si sia offerto per amministrare lo scambio di informazioni come sta avvenendo tra canada e USA. Per questo motivo, la conferenza italiana e' connessa in solo ascolto, per non arrecare disturbi involontari in quanto non presidiata.

A tal proposito una parentesi forse utile da farsi: e' sempre preferibile connettere la propria stazione direttamente ad una conferenza piuttosto che al nodo di Bangkok per almeno due motivi importanti:
1) si evita cosi' di sovraccaricare la capacita' trasmissiva della rete di Bangkok;
2) qualora venisse generato un disturbo, non si potrebbe mettere in mute la stazione dietro il nodo Thailandese, pena mettere in mute il nodo stesso.

Quindi si suggerisce di non connettersi direttamente al nodo di Bangkok, bensi' di usare una conferenza al suo posto. La conferenza ITALY mette in automatico tutte le stazioni in mute, quindi non c'e' rischio che alcun disturbo passi. Se un giorno si trovassero operatori disponibili a fornire supporto radio, si potrebbe avanzare l'offerta di collaborazione, ma al momento cio' non e' possibile.

Per terminare, il sistema EchoLink e' usato durante ogni forma di evento tragico, quali gli uragani in USA o lo Tsunami, perche' offre una doppia capacita' di comunicazione: voce e testo.
Per chi non e' solito operare via EchoLink, quando non sentite nulla dagli operatori di controllo, questi in realta' mandano messaggi veloci e concisi insieme ad utili informazioni sulla chat di EchoLink. E' pertanto auspicabile che si lasci la chat libera per non affollare lo scritto con testi di varie lingue incomprensibili da tutti.

Infine per chi si chiedeva come mai EchoLink in queste cose: perche' ormai e' dimostrato ampiamente che coordinare queste attivita' nel mondo avviene molto piu' semplicemente ed efficacemente con questi sistemi VoIP che in altro modo piu' tradizionale. La net dell 11 settembre ha da sempre dimostrato la validita' del sistema quando si trattava di unire il mondo in un unico canale radio.

E' una grande opportunita' di comunicazione che, purtroppo in questi giorni, si e' trasformata in un mezzo per inviare terribili notizie.

Note: Qua e là avrete trovato delle parole difficili, dei termini per "iniziati"...
Echolink è il nome della rete radioamatoriale mista radio-Internet, costituita da tanti "nodi" simili a ripetitori radiotrasmittenti ma connessi tra loro, in vario modo, attraverso la Rete sfruttando il "Voice IP" cioè i protocolli di telefonia di Internet.
OM è acronimo di radioamatore, definito fin dall'inizio, "Old Man", "Vecchio mio".
Attivare un Country è lo scopo che spesso si prefiggono alcuni gruppi di Radioamatori, che organizzano spedizioni anche in regioni lontane per permettere alla comunità OM di effettuare collegamenti via radio anche verso Paesi dove non risiedono appassionati di radiotrasmissioni.
Conferenze sono delle connessioni Echolink "multipunto" utilizzando particolari nodi che fanno da server per diversi nodi periferici.
Le bande di frequenza utilizzabili dai Radioamatori nel mondo spaziano ampiamente e danno quindi diverse caratteristiche di trasmissione. HF (le onde corte) permettono collegamenti anche a migliaia di chilometri però seguendo i capricci della propagazione ionosferica. VHF e UHF sono le frequenze ultracorte (simili a quelle usate dalle radio FM o dalla televisione) che permettono di solito collegamenti circolari con un raggio di qualche decina o al massimo un centinaio di chilometri, a meno che non si usino particolari tecniche di modulazione e sfruttando anche qui particolari condizioni di propagazione. Echolink adopera ripetitori VHF o UHF, quindi a corto raggio, però collegabili stabilmente tra loro attraverso connessioni Internet (di solito ADSL) permettendo quindi comunicazioni sicure anche da un capo all'altro della Terra.

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