Quando la bimba è vivacina
Riceviamo - e, volentieri, pubblichiamo - una lettera di Mariangela Cavagnoli. In essa è contenuta una preoccupazione più viva che mai e che PeaceLink condivide senza riserve.
Egregio Direttore,
sono una signora di 48 anni e una nonna di una bimba di 4, che sprizza vitalità da tutti i pori, come si suol dire. Ho deciso di scrivere questa lettera per comunicare il mio stato di forte preoccupazione che mi sta attanagliando ultimamente.
Tempo fa vidi una trasmissione di Paola Perego dove si parlò di un argomento che mi aveva a dir poco sconvolta "Psicofarmaci ai bimbi sì o no?". Ero inorridita. Pensai subito alla mia piccola e la vidi in pericolo. Poi mi tranquillizzai, pensando tra me e me: "Sono le solite trovate, che fanno audience, ma poi non se ne sentirà più parlare". Purtroppo mi sbagliai completamente, in quanto da allora programmi televisivi e radiofonici sul tema degli psicofarmaci ai bambini si sono susseguiti incessantemente e la mia preoccupazione si è trasformata in un incubo.
Con che coraggio degli adulti possono decidere se dare queste "porcherie" ai bimbi, è logico che la prima risposta da persone sane di mente deve essere no! Da che mondo e mondo i bimbi sono instancabili, protestano se le cose non sono come vogliono loro (lo facciamo anche noi adulti), si rifiutano in certe situazioni e hanno sempre voglia di giocare. I miei nonni dicevano che erano "vivi", ora dicono che non devono più essere così, ora sono malati, ma dove si trova un bimbo che rimanga fermo, che dica sempre sì, (a meno che venga intimorito o picchiato). I miei tre figli erano acrobati, si arrampicavano su ogni cosa, il mio letto era sempre disfatto dai loro salti e via dicendo.
C'è qualche bimbo che non l'ha fatto o non lo fa? Così è essere malati? E gli adulti che litigano tra loro a volte in modo violento davanti ad un bimbo sono sani?
E questi "specialisti", chiamati psichiatri, "appiccicano etichette" strane sui bambini dichiarandoli malati mentali e li sottopongono così agli psicofarmaci. Ai bambini necessitano comprensione, amore, comunicazione, non veleni.
Scusi il mio sfogo, ma è ora che qualcuno li riporti alla ragione. Il mondo esiste da milioni di anni e tutte le cose belle create dall'uomo sono frutto della creatività ed ingegno di quell'essere umano che una volta era un bimbo, ma che oggi quello stesso bimbo viene considerato, dagli psichiatri, malato mentale in base a normalissimi comportamenti. I bimbi sono il nostro futuro, ma se tarpiamo loro le ali della vitalità, avremmo un mondo tremendamente infelice e fatto di automi.
La ringrazio.
La nostra risposta
Carissima Mariangela,
io sono Giacomo, il babbo di Giovanni [compie cinque anni alla fine di febbraio] e per figlio ho avuto un terremoto, ma mi piace così.
Di più: ho sempre pensato che i bambini eccessivamente calmi, camomillici [tanto per intenderci] se non sono autistici poco ci manca.
È normalissimo, dal nostro punto di vista [suo di nonna, mio di babbo] che un bambino gridi e non stia fermo come sta facendo Giovanni in questo preciso istante. Non è altrettanto facile spiegare agli azionisti di una casa farmaceutica che i dividendi di quest'anno non saranno quelli dell'anno passato.
Non si preoccupi per sua nipote, non credo sia lei in pericolo. Però è innegabile che un pericolo esista. Quando la famiglia non è stabile, è affaticata, stenta a trovare un punto d'equilibrio il farmaco può sembrare una comoda scorciatoia per ottenere un po' di quiete.
Spero che queste mie parole non si avverino mai.
La ringrazio di cuore per la sua bella testimonianza, le auguro di restare vigile e presente come ora. Saluti tantissimo la sua piccola a nome di tutta la redazione.
Del resto, dai racconti dei miei genitori, io devo averli fatti letteralmente impazzire da piccolo. Ora sono considerato una persona tranquilla, e senza l'aiuto di massicce dosi di camomilla.
Ci è giunta un'altra lettera non molto diversa dalla precedente
Egr. direttore,
ancora una volta purtroppo il servizio pubblico televisivo non si smentisce sul pubblicizzare l'uso di psicofarmaci ai bambini!
Oggi alle 13:55 durante la trasmissione "TG2 SALUTE", veniva trattato l'argomento "mal di testa". Si vede e si sente parlare un distinto signore incravattato dal nome non ben identificato non essendoci la didascalia, che dice: "Il mal di testa è dato anche da disturbi depressivi ed è presente molto spesso nei bambini. Può essere causato dalla voglia del bambino di qualcosa. La maggior parte dei mal di testa è di origine psicologica. Ci sono moltissimi farmaci che possono curarlo."
Ma è mai possibile contribuire alla facilità d'impiego di simili medicinali sui bambini?!
Come mai invece non vengono fornite informazioni sui bambini morti negli USA a causa della somministrazione di psicofarmaci?
Sono veramente sconcertata da questo tipo di pubblicità! È una vergogna!
Marilena Zuccheri
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