Nel sito AIFO, in italiano, il recente Rapporto ONU 2007 sui Millennium Development Goals

Un documento di fondamentale importanza per monitorare gli sforzi della comunità internazionale verso gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio
25 ottobre 2007

AIFO ha pubblicato oggi nel suo sito la versione italiana del Rapporto ONU 2007 sugli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, consultabile al link www.aifo.it/saperne_di_piu/approfondimenti/-cooperazione_internazionale_rapporti_studi/pagina123.html.
Esattamente a metà percorso tra l'adozione degli Obiettivi del Millennio e la data termine fissata per il 2015, il Rapporto 2007 costituisce una risorsa chiave per indicare ciò che è stato realizzato e ciò che resta ancora da fare. Dall'analisi del rapporto emergono, come previsto, forti disparità tra le diverse aree del mondo. Sono comunque chiari alcuni segnali di progresso.
I risultati ottenuti dimostrano che realizzare gli Obiettivi del millennio è possibile, ma solo a patto che si investa ulteriormente su nuove forme di concertazione. I dati evidenziano una riduzione della quota di popolazione che vive in condizioni di estrema povertà e del tasso di mortalità infantile, sensibili miglioramenti in materia di educazione, con un aumento dal 1999 del tasso di scolarizzazione e un potenziamento, seppur lento, della partecipazione politica delle donne. Gli interventi di controllo della malaria si sono estesi e si assiste a un ritiro dell'epidemia di tubercolosi, anche se a un ritmo non ancora sufficiente perché si possa dimezzare entro il 2015 il tasso di diffusione della malattia.
Sono ancora molti, però, gli ostacoli da affrontare. Tra i tanti, le disuguaglianze, la mancanza di prospettive lavorative per i giovani, l'urbanizzazione non pianificata, la deforestazione, la carenza d'acqua, la diffusione dell'HIV. A questi si aggiunge immancabilmente il cambiamento climatico, un argomento che deve essere necessariamente affrontato a livello globale, e l'instabilità prodotta dai conflitti.
Dei progressi sono possibili. Occorre adottare un approccio ampio che associ politiche forti, leadership governative, strategie mirate ai poveri, supporto tecnico da parte della Comunità internazionale, finanziamenti adeguati, programmi completi per lo sviluppo umano, quantificazione delle risorse sul medio periodo. Oltre a questo, non deve mancare un aiuto di lungo periodo da parte dei paesi più ricchi, una conduzione delle negoziazioni commerciali più favorevoli ai PVS e una soluzione concertata del problema del debito.
La traduzione in italiano del Rapporto 2007 è stata curata dal Servizio Comunicazione e Raccolta fondi dell'AIFO.

Licenza: Pubblico Dominio

Articoli correlati

  • Esperta ONU chiede al governo UK di non estradare Julian Assange
    CyberCultura
    La relatrice ONU sulla tortura suona l’allarme

    Esperta ONU chiede al governo UK di non estradare Julian Assange

    La relatrice speciale delle Nazioni Unite sulla tortura, Alice Jill Edwards, ha esortato ieri il governo del Regno Unito a fermare la possibile estradizione di Julian Assange negli Stati Uniti d'America.
    7 febbraio 2024 - Patrick Boylan
  • COP28, ecologisti e pacifisti
    Editoriale
    All'ONU per il disarmo nucleare e la lotta ai cambiamenti climatici

    COP28, ecologisti e pacifisti

    Le Nazioni Unite costituiscono l'unica vera sede istituzionale in cui progettare un futuro davvero umano ed sostenibile. Ma la guerra in Ucraina ha avuto un impatto negativo sui negoziati sul clima, ritardando l'adozione di misure decisive per ridurre le emissioni.
    2 dicembre 2023 - Redazione PeaceLink
  • Il Grande Inganno
    Editoriale
    Dodici brevi riflessioni sulla guerra in Ucraina

    Il Grande Inganno

    Lo scorso anno il New York Times rivelava che un obiettivo della guerra era testare in Ucraina l'efficacia delle nuove armi Nato. Gli ucraini sono le cavie e pagano con la vita questo esperimento. I governi europei stanno al gioco e infatti fioccano ordini per acquistare le armi più performanti
    21 novembre 2023 - Alessandro Marescotti
  • L'Assemblea generale dell'ONU vota per la fine dell'embargo a Cuba
    Latina
    Una sola nazione si è astenuta: l'Ucraina

    L'Assemblea generale dell'ONU vota per la fine dell'embargo a Cuba

    Solo due nazioni hanno votato per mantenere l'embargo: Stati Uniti e Israele.
    L'embargo a Cuba è stato istituito dagli Stati Uniti nel 1960, in risposta alla rivoluzione cubana guidata da Fidel Castro. L'anno successivo la CIA organizzò anche un tentativo di invasione che però fallì.
    3 novembre 2023 - Redazione PeaceLink
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.15 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)