Il semenzaio

16 giugno 2009
Mariza Zoni
Fonte: Tratto da "Il pane loro", atto unico sugli incidenti del lavoro ( www.ilpaneloro.org )

Questi uomini che commerciano

questi altri che diverbiano

quelli che condividono tutti coloro che commentano

sono loro che ci danno dieci minuti per digerire

sono loro che alzano la mannaia

che possiedono fabbriche cantieri negozi

che fanno i sindaci da vent'anni con le biblioteche chiuse

con la cultura asfittica del chierico

con la bigamia facile la pudicizia irrisa

l'ignoranza spalmata sugli scudi crociati

che vanno a letto alzati e si alzano addormentati

Oh Italia semenzaio di razze amare

di borghesi poliglotti di medici inquattrinati

di insegnanti mummificati di donne avare, di ragazze amene

di costiere nere alte come cannoni basse come bastioni

citta' rettangolari, quadrate

a barchetta a cespuglio a nave sulle colline

citta' rosse di fuori nere di dentro

grossi bachi ripieni di fiele tessono le vie

di ipocrisie di tensioni di pudori tremendi

di lettere intestate dei tuoi vescovadi dei tuoi ministeri dei tuoi concorsi arresi

le chiese sono vuote il popolo prega in piedi tu battezzi i tuoi figli morti

meta' Italia svela il suo cuore

meta' Italia lo copre con la pallottola in canna.

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