Dio, Padre degli "ultimi"
Cristo è "prologo ed epilogo" della testimonianza che Padre Alex Zanotelli, missionario comboniano, ha donato alla città di Messina.
Quel Cristo di cui, in questi giorni, celebriamo la "morte in croce", pena capitale che i romani utilizzavano per punire "gli schiavi, ed i sobbillatori del popolo contro l'Impero".
Quel Cristo che, durante la passione, avverte la presenza del Padre, fino al suo ultimo respiro.
Ed in un'intensa digressione ringrazia il Signore dell'esperienza vissuta in Kenya, nella baraccopoli di Korogocho, dove quotidianamente gli "ultimi della terra" vengono crocifissi dall'egoismo del sistema finanziario occidentale, inchiodati dalla fame e dall'AIDS, mentre la nostra parte di mondo continua a mercificare i diritti fondamentali dell'uomo.
Analizza con sgomento le assurdità di questo pianeta, che vede tre importanti famiglie americane fatturare annualmente l'equivalente del PIL di 48 nazioni del continente africano, sottolineando quanto la guerra sia il "motore" immobile e necessario a questi perversi giochi di profitto.
Non manca di puntualizzare le "nostre" responsabilità, nell'aderire alle strategie del consumismo e nell'avallare, col nostro silenzio, a tali meccanismi di potere. Vi è la necessità di una scelta radicale, dobbiamo e possiamo reagire a tutto questo.
La conclusione ci ricongiunge al Cristo, ucciso fuori le mura della città, perchè volle farsi voce dei poveri.
Ed al Padre, che è fedele a tutti i crocifissi della storia.
Padre di tutti perché Padre degli ultimi.
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