Assistenti sociali: risorsa sprecata
Questa nota è sottoscritta da un gruppo di assistenti sociali regolarmente iscritti all’Albo Professionale Regionale e pertanto abilitati all’esercizio della professione.
Gli assistenti sociali della provincia di Taranto, operanti nei servizi pubblici e privati, negli Enti Locali e nella Sanità, sono fortemente preoccupati delle scelte che si vanno compiendo in questi giorni nei Comuni e nella AUSL. I primi operatori sociali chiamati a dare concretezza alle scelte programmatiche sono gli assistenti sociali, ad oggi, assenti dalla delicatissima fase di programmazione realizzata sulla base di elementi statistici che possono essere “letti” solo da chi quotidianamente opera nei servizi. Non partecipare alle fasi della programmazione è il primo fattore di perdita della originaria motivazione professionale (burn out). Perché meravigliarsi pertanto se, quando sarà compiuto il burocratico atto dei Piani di Zona, gli assistenti sociali potranno offrire soltanto un demotivato contributo nella fase esecutiva? I fermenti culturali ed operativi apportati dalla legge di riforma dei servizi sociali, fortemente voluti dagli assistenti sociali, rischiano di essere traditi nello spirito e nella lettera. E’ necessario ed urgente prendere coscienza del processo di grave involuzione in atto nei servizi sociali e sanitari. Un processo determinato dalla scelta verticistica di risanare i bilanci facendo pagare ai cittadini e agli operatori altrui manchevolezze. Gli assistenti sociali propongono una scelta di potenziamento della qualità nella consapevolezza che tale scelta determinerà anche rilevanti economie gestionali. Per essere assolutamente espliciti, non si tratta della solita corporativa richiesta di maggiori emolumenti. Sono in discussione le legittime competenze professionali, il rispetto dei ruoli e una più elevata qualità dei servizi erogati.
Alla luce di quanto esposto, gli assistenti sociali della provincia ionica chiedono il pieno rispetto della normativa vigente che assegna un ruolo preminente alla loro ampiamente espressa professionalità. La legge di riforma 328 del 2000 e la legge regionale 17 del 2003 indicano con chiarezza il determinante impegno, in prima persona, degli assistenti sociali fin dalla fase progettuale.
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