Taranto Sociale

Indagano le procure di Taranto, Milano, Torino, Livorno, Napoli, Trieste, La Spezia

Marinai che hanno respirato amianto

Le ipotesi di reato mosse ai vertici della Marina Militare: lesioni e omicidi colposi. Nelle navi le vibrazioni e i lavori di manutenzione liberavano fibre di asbesto durante la navigazione. La stessa aria del condizionamento era contaminata.
22 marzo 2006
Fonte: MARINAI E AMIANTO
servizio di Lorenzo Gigli - Tg Leonardo
www.rai.it/TGRrubriche

L'amianto isolava comparti, santabarbare, porte tagliafuoco, motori, caldaie, e impianti di condizionamento, protezioni antincendio, paratie per cannoniere.
Epidemiologi, anatomopatologi, oncologi, ispettori di una quarantina di procure e di aziende sanitarie sono al lavoro.

Risulta che nelle navi le vibrazioni, i lavori di manutenzione, liberavano fibre di asbesto durante la navigazione, la stessa aria del condizionamento era contaminata.

I marinai la inalavano giorno e notte.

Nei porti le norme prevedevano permanenze a bordo di almeno 7 ore.
Note le ferali conseguenze, le decimazioni fra gli addetti alle demolizioni, a lavori di ristrutturazione nei cantieri navali civili e militari, dovute all'amianto con cui erano coibentate le navi.

Ora le procure di tutt'Italia - tra cui Milano, Torino, Livorno, Taranto, Napoli, Trieste, La Spezia - stanno verificando quanti marinai, ufficiali, sottufficiali anche di leva - imbarcati per anni su caccia, cacciatorpediniere, dragamine, sommergibili - siano affetti da tumori ai polmoni e alla pleura, oltre ai 400 deceduti nei comuni di residenza.

Le ipotesi di reato mosse ai vertici della Marina Militare: lesioni e omicidi colposi.

La procura di Torino, da anni impegnata nelle inchieste sull'amianto, imputa anche le accuse di disastro colposo e omissione dolosa di misure di tutela.

Nel luglio '86 la Marina Militare, recependo una circolare del Ministero della sanità, ha vietato l'uso dell'amianto e ha promosso un gigantesco piano di bonifica.

Ma le procure intendono accertare le responsabilità, cioè quali misure avrebbero dovuto essere adottate per evitare che gli equipaggi inalassero notte e giorno fibre di asbesto.

Note: Primi in Europa per l'amianto
http://www.beppegrillo.it/2006/02/primi_in_europa.html

Maxi indagine della magistratura militare per far luce sulla morte di circa 500 persone, tra militari e civili, impiegati negli arsenali e nelle basi navali negli ultimi trent'anni ed esposti all'amianto
http://www.dsonline.it/stampa/documenti/print.asp?id_doc=23214

Articoli correlati

  • Amianto nella Marina Militare
    Ecologia
    Riconosciuto lo status di vittima del dovere a un radiotelegrafista pugliese

    Amianto nella Marina Militare

    Un mesotelioma pleurico è stato accertato come conseguenza dell’esposizione all’amianto durante il servizio prestato nella Marina Militare dal 1962 al 1964 a bordo delle navi Albatros e Corvetta Alcione.
    11 aprile 2025 - Redazione PeaceLink
  • Missili con una gittata superiore ai 1000 chilometri per la Marina Militare italiana
    Disarmo
    Occorre avviare un dibattito pubblico su questa svolta militare

    Missili con una gittata superiore ai 1000 chilometri per la Marina Militare italiana

    La partecipazione dell’Italia a questo progetto segna un punto di svolta. I missili FC/ASW potrebbero essere integrati sui mezzi della Marina Militare, ampliando significativamente il raggio d’azione e le capacità offensive delle nostre forze armate.
    3 gennaio 2025 - Redazione PeaceLink
  • Stragi e distruzioni non fermano la cooperazione militare fra Italia e Israele
    Disarmo
    Tre droni subacquei per la Marina Militare

    Stragi e distruzioni non fermano la cooperazione militare fra Italia e Israele

    I 3 mezzi subacquei saranno realizzati in cooperazione con Israele sulla base del LDAUV Blue Whale realizzato da ELTA Systems
    3 aprile 2024 - Rossana De Simone
  • Gaza, come pacifisti non possiamo rimanere in silenzio
    Editoriale
    Comunicato dopo l'ultima strage di operatori umanitari che distribuivano cibo ai palestinesi

    Gaza, come pacifisti non possiamo rimanere in silenzio

    Di fronte alla barbarie venga interrotta ogni collaborazione militare con Israele, Marina Militare compresa. Il capo di Stato Maggiore Cavo Dragone era andato in Israele a incontrare i massimi responsabili di questa situazione con lo scopo di "acquisire maggiore consapevolezza"
    2 aprile 2024 - Alessandro Marescotti
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.8.9 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)