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Vendola: Taranto è «avvelenata dai tumori»

Il governatore: «la città gli ha dato tanto, ora tocca a lui restituire una parte di ciò che ha avuto. Mi sono stati fatti i conti in tasca, ma qualcuno ha calcolato le centinaia di miliardi di euro che Riva ha guadagnato dalla sua attività?».
18 novembre 2008
Bepi Martellotta

Emilio Riva BARI - ll presidente della Regione Nichi Vendola, dopo le polemiche sollevate nei giorni scorsi sul suo presunto maxi-stipendio, annuncia nel corso della trasmissione «Il Graffio» di Telenorba di voler mandare un segnale entro Natale, riducendosi lo stipendio e invitando tutti i consiglieri regionali a fare lo stesso. «Io dal primo momento del mio governo ho posto il problema della riduzione dei costi. Quest’anno, non per la polemica di questi giorni, proporrò che tutto il consiglio dia un segnale di austerità. Io lo farò - ha detto intervistato dal direttore diTn Magistà - auspico che tutti i consiglieri regionali facciano lo stesso. Credo che bisognerà discuterne con serenità: non ho potere deliberante in merito, ma voglio dare l’esempio».

Vendola ha ricordato che proporrà alla Conferenza Stato-regioni di omogeneizzare gli stipendi degli amministratori regionali e che il suo stipendio è deciso da una legge regionale fatta dalla precedente legislatura. Per due volte ha già proposto e ottenuto che il consiglio regionale procedesse alla diminuzione del 10% degli emolumenti. Quindi ha esibito la propria dichiarazione dei redditi: 172.397 euro, che complessivamente diventano 190mila l’anno da cui decurta 60mila euro per devolverli a Rifondazione. «Dobbiamo dare un esempio e io lo farò per primo, ma non si risolverà così - dice - il problema. Bisognerebbe elevare gli stipendi di tutti, quelli dei politici sono importanti ma ricordiamo che il consiglio regionale pugliese spende meno di altri».

Il governatore ha anche sottolineato il valore della legge anti-diossina per Taranto, ribandendo la necessità di «mettere in mora» l’Ilva per l’inquinamento provocato a Taranto, «una città che sta morendo, che ha i polmoni soffocati dallo smog», una città «avvelenata dai tumori». E ha lanciato un appello al patron del polo siderurgico: «la città gli ha dato tanto, ora tocca a lui restituire una parte di ciò che ha avuto. Mi sono stati fatti i conti in tasca, ma qualcuno ha calcolato - ha attaccato Vendola - le centinaia di miliardi di euro che Riva ha guadagnato dalla sua attività?». Il presidente della Regione già in diverse occasioni aveva sottolineato la crescita dei ricavi del gruppo siderurgico e la sua vicinanza al governo Berlusconi, con l’ingresso di Riva nella cordata italiana Cai che ha acquisito Alitalia. Una vicinanza che, secondo il presidente della Puglia, viene «ricambiata» con una politica debole sul profilo ambientale e sull’impatto dell’inquinamento dell’Ilva a Taranto. «Ora tocca a lui restituire i sogni ai bambini di Taranto, tutti i governi a prescindere dal colore politico - rimarca - devono chiedere al padrone del siderurgico di rispondere della vita delle persone».

Infine il federalismo, questione di cui si occupa nella Stato-Regioni. «Se ne parla come fosse panacea per tutti i mali, ma o è un trucco per fare la secessione o davvero è in grado di mettere in contatto la responsabilità dei territori nella spesa con la solidarietà». Per ora, secondo il governatore, non è dato saperlo.

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