I temi dell'antimilitarismo: le spese militari, l’autoritarismo nelle caserme, l’impiego delle truppe per reprimere le manifestazioni popolari. Le spese militari nel 1906 erano in continuo incremento e la prima deliberazione specifica contro di esse risale al congresso convocato a Milano nel 1891
4 ottobre 2021 - Laura Tussi
L’opposizione alla guerra è uno degli elementi costitutivi e fondativi del movimento operaio
La guerra fu subito considerata massimo male perché portava i giovani al macello, peggiorava le condizioni di vita, cancellava diritti e libertà, occultava le istanze per l’emancipazione delle classi lavoratrici
30 settembre 2021 - Laura Tussi
L’antimilitarismo operaio e il movimento socialista
L’antimilitarismo da Rosa Luxemburg alle incertezze che riflettevano le divisioni non solo all’interno della socialdemocrazia, ma anche tra i partiti dell’Internazionale
Maria Montessori continuò, durante l’esilio imposto dal fascismo, nelle sue conferenze a esprimere messaggi di pace e lanciare moniti per la nonviolenza, mentre in tutta Europa e nel mondo divampavano l’odio, la violenza e la seconda guerra mondiale, provocati dai regimi nazifascisti.
12 aprile 2021 - Laura Tussi
La città di Ancona sostenne l'ammutinamento cantando "non vogliam trucidar gli schiavi"
Nel giugno del 1920 i bersaglieri assunsero il controllo della caserma Villarey disarmando i propri superiori, perché temevano di essere inviati in Albania, dove era in corso l'occupazione italiana con duri combattimenti. La rivolta costrinse il governo Giolitti al rimpatrio delle truppe in Italia.
Oltre cento anni dopo lo scoppio della prima guerra mondiale, mentre è tragicamente in corso la "terza guerra mondiale a pezzi", è ora di dire basta. Per questo sosteniamo la Campagna “Un'altra difesa è possibile”.
1 novembre 2017 - Associazione Antimafie Rita Atria,Centro di Ricerca per la Pace e i diritti umani di Viterbo, Movimento Nonviolento, PeaceLink
Un’altra difesa è possibile. A Trento gli “Stati Generali della Difesa civile non armata e nonviolenta”. Il Movimento Nonviolento, PeaceLink, il Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo e l’Associazione Antimafie Rita Atria lanciano per il 4 novembre l'iniziativa "Ogni vittima ha il volto di Abele", affinché in ogni città si svolgano commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre.
24 ottobre 2016 - Associazione Antimafie Rita Atria,Centro di Ricerca per la Pace e i diritti umani di Viterbo, Movimento Nonviolento, PeaceLink
Il Movimento Nonviolento, PeaceLink, il Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo e l’Associazione Antimafie Rita Atria lanciano per il 4 novembre l'iniziativa "Ogni vittima ha il volto di Abele", affinché in ogni città si svolgano commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre.
Il Movimento Nonviolento, PeaceLink, il Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo e l’Associazione Antimafie Rita Atria, propongono per il 4 novembre la campagna "Ogni vittima ha il volto di Abele", affinché in ogni città si svolgano commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre.
Succede in Scozia, dove un uomo di 29anni è stato arrestato e interrogato dopo una incursione su un server militare, dove 150mila uomini e donne si tengono in contatto, con tutti i loro dati
Cercavano disperatamente di rimettersi l'intestino nella pancia dopo essere stati sventrati dal drone, o di riprendersi il pezzo di braccio che avevano perso nell'attacco. "Pornografia militare", l'aveva definita Daniel Hale, tecnico USA dei droni. Ed è in carcere per aver rivelato la verità.
Ieri il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz ha dichiarato “persona non grata” il segretario generale dell’ONU António Guterres e gli ha vietato di entrare in Israele.
Gli ultimi casi hanno coinvolto esponenti delle istituzioni. Il ministro ai Diritti umani di Lula, Silvio Almeida, è accusato di molestie sessuali ed è stato rimpiazzato, mentre sull’ex presidente argentino Alberto Fernández pendono pesanti accuse sugli episodi di violenza contro la ex compagna.
Iniziative per la pace ovunque. Intanto in Medio Oriente l'Iran ha cessato il lancio di missili su Israele. E in Ucraina fuggono dalle trincee ottantamila soldati. Gli analisti stimano ottocentomila renitenti alla leva.
”Journalists must be activists for the truth”: così Julian Assange ha concluso il suo intervento questa mattina a Strasburgo, davanti alla Commissione per gli affari giuridici dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (PACE).
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