Chirac nel suo ultimo messaggio televisivo invita i francesi a non “confondere le questioni”: il No al referendum di domenica è un disastro per la Francia, non un voto contro di lui. Ma il voto si è trasformato in una sanzione contro l’attuale maggioranza governativa, ed in particolare contro Jacques Chirac. E’ il costante leitmotiv della storia istituzionale francese che lega l’esperienza bonapartista a quella gollista, in cui gli appelli al popolo convocati dall’alto finiscono per incoronare novelli cesari, imperiali o repubblicani che siano, ovvero per decretare la fine di annose carriere politiche (quella dello stesso de Gaulle, con il referendum del 1969). E la china di J. Chirac, ma intanto, immediatamente, quella di J.-P. Raffarin
Una comunità di volontari per la pace, i diritti e l’ambiente ha messo in campo una vasta serie di iniziative per promuovere il cambiamento e la giustizia sociale tramite la comunicazione, la controinformazione e la cittadinanza attiva.
La prefazione al rapporto di quest'anno è scritta da Francesca Albanese relatrice speciale delle Nazioni Unite che attribuisce a DBIO molta influenza nello sviluppo del suo lavoro
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