I simboli della "difesa della Patria" oggi sono le mascherine, i guanti, il disinfettante; simboli di tutela della vita, della salute dei piu' deboli e fragili. Gli strumenti militari, invece, cacciabombardieri, blindati e corazzate non sono serviti a fermare il virus, non ci hanno difeso.
In tutta Italia, movimenti ed enti pubblici si sono mobilitati per la raccolta delle firme per la proposta di legge di iniziativa popolare “Un’altra difesa è possibile”. La testimonianza di Catania.
Le sei reti promotrici augurano buon lavoro al nuovo Presidente della Repubblica chiedendo attenzione a servizio civile e forme di difesa non armata e nonviolenta della Patria.
Storiche. E numerose. Le sentenze della Corte Costituzionale hanno pienamente riconosciuto la cittadinanza del Servizio Civile tra le forme della difesa del Paese. Di più. E ha ribadito che esiste una difesa civile accanto alla difesa tradizionale, militare.
La difesa civile (1) e' un progetto per affrontare in chiave democratica, anche nei periodi di tensione e di crisi, il nodo fra sicurezza, ordine pubblico e difesa. Questo progetto deriva dalle esperienze storiche della resistenza nonviolenta, dalle esperienze interdisciplinari e multidimensionali della gestione costruttiva dei conflitti, dalle nuove frontiere della ricerca per la pace.
Oggi soffia un nuovo vento di guerra. Sempre più spesso vengono amplificate iniziative di riarmo e di sostegno ad una mentalità bellicista e di allarme internazionale. Molti governi europei premono per un servizio militare generalizzato come obiettivo di adeguamento numerico delle forze armate.
1 novembre 2025 - Centro di ricerca per la pace di Viterbo, Movimento Nonviolento, PeaceLink
Néné Bintu Iragi, Présidente de la Société Civile du Sud-Kivu, à l’Est de la République Démocratique du Congo. Intervention à la «Conférence pour la Paix et la Prospérité dans la Région des Grands Lacs », à Paris, le 30 octobre 2025.
E' in atto una corsa tecnologica, presentata come un investimento per la “difesa del futuro”, che rischia di impegnare risorse economiche enormi per i prossimi decenni, sottraendole allo stato sociale e alle urgenze ambientali. Vediamo cosa avranno di fronte i parlamentari italiani.
La sentenza parla di "cornice piduista" in una "prospettiva politica atlantista". Oltre al ruolo di Licio Gelli nella strage emerge infatti quello di Federico Umberto D’Amato, amico di Cossiga e affiliato alla P2, e già rappresentante del Ministro dell’Interno nel Comitato di Sicurezza della Nato.
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