Qualsiasi resistenza ha bisogno di denaro e aiuti per poter procedere nella lotta. Il popolo honduregno da più di un mese è in lotta contro il colpo di Stato. E' nostro dovere aiutarlo non solo a parole, anche un piccolo contributo può essere importante.
Il presidente Zelaya annuncia l’inizio del dialogo con il governo “de facto” con punti non negoziabili. Hillary Clinton ed Oscar Arias dirigono l'orchestra
Si registrano vari feriti mentre per le vie della capitale inizia la caccia ai leader della protesta. La comunità internazionale condanna e prende le prime misure di ritorsione contro il governo spurio di Micheletti
Ecco perché è stato tentato il colpo di stato. Al centro c'è la questione della rielezione del presidente Zelaya che si è "spostato" troppo a sinistra per i gusti della locale ricca oligarchia, complice per decenni di violenze, soprusi e regimi reazionari.
28 giugno 2009 - Alessandro Marescotti
Si è formato il Comité Pro Zelaya. In queste ore è cominciata la resistenza al golpe in Honduras. Gli indigeni marciano sulla capitale per difendere la democrazia
Condanniamo pertanto fermamente quanto sta avvenendo a Tegucigalpa ed esprimiamo grande preoccupazione per la situazione dei diritti umani, civili e politici del popolo hondureño
28 giugno 2009 - Comitato provvisorio di solidarietà al presidente legittimo dell’Honduras Manuel Zelaya
Il racconto di una honduregna fuggita dalla barbarie del suo Paese, giunta in Italia in qualità di rifugiata politica: una storia che si ripete per milioni di persone.
Vengono costruiti titoli per generare un'accentuata percezione del rischio di invasione in assenza di dati oggettivi. Lo scopo è quello di generare paura e di modificare i sondaggi di opinione che oggi danno in vantaggio un'opinione pubblica contraria alla prosecuzione della guerra.
Questo testo offre una guida pratica per pacifisti focalizzandosi su tre fasi chiave per opporsi efficacemente alla guerra e minare il consenso pubblico verso di essa. Queste tre fasi progrediscono attraverso quindici proposte concrete.
L'invio di armi da parte della Nato, sebbene nelle intenzioni miri a sostenere le forze ucraine, non capovolge la guerra ma la prolunga e ne ingigantisce gli effetti, paradossalmente a tutto vantaggio della Russia. Gli esperti lo definiscono "war paradox" e lo hanno anche studiato.
Come organizzare in vista del G7 una convergenza fra forze diverse attorno al comune obiettivo di contrastare il riarmo e la guerra? E come dimostrare che l'opinione pubblica è ampiamente contraria alla volontà dei G7 di fare guerra alla Russia?
Ma il Festival per il Giornalismo che si svolge nella stessa città continua a snobbarlo. Assange viene perseguitato dal Potere perché considerato reo di aver diffuso, nell’interesse pubblico, documenti segreti che rivelano gli illeciti commessi dai Governi.
Sociale.network