Viviamo un misto di dolore per la tua improvvisa partenza e di gratitudine per aver camminato insieme per tanti anni godendo della tua amicizia, competenza e insaziabile amore per la vita. Siamo vicini alla tua famiglia, ai tanti che ti hanno voluto bene.
Il viaggio come esperienza di vita, di impegno, di attivismo. "Sono convinta che il modo migliore per valorizzare questa mia vita sia esplorare il mondo, che sia il paese vicino o l’altro capo del pianeta".
La Giornata dell’andare insieme proposta dal Punto Pace di Ivrea ricorda il passato del movimento per un nuovo, rinnovato impegno per la pace e la nonviolenza.
Giuliana Bonino e Silvio Salusolia
Arci Ponti di Memoria, un autunno ricco di iniziative:
Siamo tutti al pozzo di Sichar. Senza mezzi e senza brocche per attingere
l’acqua. Di fronte all’emergenza educativa, don Tonino ci sprona a sperimentare la pedagogia della soglia.
Cosa è la pace? Come armonizzare l’esistenza in ogni sua dimensione? Chi costruisce rapporti solidali e tesse relazioni di dialogo, di comprensione e di perdono “fa” la pace. E di essa impasta tutta la sua vita.
Che fine hanno fatto le donne in politica? Non solo al governo ma anche altrove, ovunque, per esprimere idee e rilanciare contenuti. Riapriamo un dibattito serio, a partire dalla neutralità del diritto.
Don Tonino è ancora vivo. E la forza poetica e profetica delle sue parole risuona dentro di noi e ci dà lo slancio per costruire, impastandoli di sogni,
nuovi orizzonti d’impegno.
A Roma un presidio ha protestato contro la Legge di Bilancio 2025, che prevede un aumento della spesa militare a 32 miliardi di euro. A Bari è stata illustrata l'adesione alla campagna ICAN per il Disarmo Nucleare. A Verona solidarietà con il Sudan, devastato da una guerra dimenticata.
Assolutamente autodidatta, disegnava e realizzava mobili d’arte bellissimi di cui rimane traccia in molte case leccesi. Era un uomo generoso, leale, capace di scelte difficili. Era stato deportato nel Campo di lavoro di Buchenwald per non aver aderito alla Repubblica di Salò
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha recentemente dichiarato che, dall'inizio della guerra, sarebbero morti 43.000 soldati ucraini, mentre altri 370.000 risulterebbero feriti. Ma i dati non tornano e, soprattutto, su di essi incombe il segreto di stato.
Sebbene i gruppi armati che hanno rovesciato il governo siriano siano presentati come "ribelli" che hanno abbattuto un dittatore sanguinario, ci sono serie preoccupazioni sul loro passato violento e intollerante. Decisivi l'aiuto della Turchia e la debolezza degli alleati di Assad.
Sociale.network