Ekumenopolis, un documentario turco del 2011, descrive bene quanto sta accadendo nelle città dell'economia globale. Nel pomeriggio di sabato intanto la polizia ha caricato la folla radunata a piazza Taksim e al parco Gezi, usando idranti e lacrimogeni.
La lunga marcia dal Bosforo al vecchio continente di un rifugiato politico in Italia. Le piste del narcotraffico. I trattamenti dei servizi segreti dell’Est. Le tratte di esseri umani. Le disillusioni della «terra promessa»
15 aprile 2013 - Carlo Ruta
Da Istanbul a Ravenna (attraverso Turchia, Bulgaria, Serbia, Bosnia-Erzegovina, Croazia ed Italia), passando per Sofia, Belgrado, Sarajevo, Mostar, Spalato, Pescara, Senigallia, Cervia e Ravenna...
Per ribadire la parentela tra le due "città sorelle", capitali dell'impero bizantino. Per (ri)avvicinare popoli/culture/religioni che in questi ultimi tempi si stanno allontanando in modo preoccupante. Per testimoniare (a popoli vicinissimi geograficamente, eppur così lontani) una comune voglia di pace, comprensione, convivenza... praticamente di sorellanza.
Ad Instanbul, Turchia, si sta tenendo la sessione finale del tribunale mondiale sull'Iraq (World Tribunal on Iraq, WTI). I testimoni hanno dimostrato che gli Stati Uniti sono stati responsabili di molte atrocità.
Ciò che i media non trasmettono è l'impatto di questa guerra sui lavoratori e sulla povera gente in Russia. E la vita comincia a diventare molto più difficile per i comuni lavoratori.
Ho iniziato a occuparmi della CIA nel 1995. La Guerra Fredda era terminata, la CIA si stava ridimensionando e l’ufficiale della CIA Aldrich Ames era appena stato smascherato come spia russa. Un’intera generazione di alti funzionari CIA stava lasciando Langley. Molti volevano parlare.
Io la malattia la vivo nel mio corpo, in lotta da un anno contro la leucemia. Noi abbiamo un potere, abbiamo la possibilità di sovvertire quest’ordine di ingiustizie. Non aspettiamo che siano gli altri a trovare la soluzione per noi, la soluzione siamo noi
Commettendo ciò che molti giornali chiamano “il lapsus freudiano del secolo”, l’ex presidente degli Stati Uniti, George W. Bush, ha inavvertitamente definito la propria invasione dell’Iraq nel 2003 come “ingiustificata e brutale.” Proprio ciò che Julian Assange aveva rivelato 12 anni fa.
Mancano pochi giorni al via del primo Festival del Libro per la Pace e la Nonviolenza, un mega evento che si terrà a Roma dal 2 al 5 giugno prossimi: un tentativo di sfidare le radici della guerra -- egoismo, violenza, sopraffazione -- coltivando, tutti insieme, una convergenza di valori opposti.
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