A integrazione del dossier di Mosaico di pace di novembre 2014, “Fermiamo questo Trattato” a cura di Nicoletta Dentico, pubblichiamo questo articolo che contribuisce a spiegare i rischi dell’approvazione del TTIP.
Alcuni rischi del TTIP? Liberalizzazione selvaggia dei mercati e della finanza, accordi al ribasso, rimozione di regole e controlli, rischi per la sicurezza agro-alimentare
e per l’ambiente…
Promuoviamo una campagna di “disobbedienza” verso alcune nuove norme sulle liberalizzazioni, che reintroducono processi a tappe forzate di privatizzazione dei servizi pubblici locali.
Venerdì scorso Greenpeace ha pubblicato un nuovo rapporto, Trading Away Our Oceans, su un aspetto della liberalizzazione dei mercati che non viene spesso preso in considerazione. Con le sue 74 pagine, il rapporto può risultare un po' pesante, ma il messaggio è semplice e chiaro: la liberalizzazione del commercio del pescato porta gravissimi danni all'ecosistema marino e alle comunità dipendenti dalla pesca.
Vengono costruiti titoli per generare un'accentuata percezione del rischio di invasione in assenza di dati oggettivi. Lo scopo è quello di generare paura e di modificare i sondaggi di opinione che oggi danno in vantaggio un'opinione pubblica contraria alla prosecuzione della guerra.
Questo testo offre una guida pratica per pacifisti focalizzandosi su tre fasi chiave per opporsi efficacemente alla guerra e minare il consenso pubblico verso di essa. Queste tre fasi progrediscono attraverso quindici proposte concrete.
L'invio di armi da parte della Nato, sebbene nelle intenzioni miri a sostenere le forze ucraine, non capovolge la guerra ma la prolunga e ne ingigantisce gli effetti, paradossalmente a tutto vantaggio della Russia. Gli esperti lo definiscono "war paradox" e lo hanno anche studiato.
Come organizzare in vista del G7 una convergenza fra forze diverse attorno al comune obiettivo di contrastare il riarmo e la guerra? E come dimostrare che l'opinione pubblica è ampiamente contraria alla volontà dei G7 di fare guerra alla Russia?
Ma il Festival per il Giornalismo che si svolge nella stessa città continua a snobbarlo. Assange viene perseguitato dal Potere perché considerato reo di aver diffuso, nell’interesse pubblico, documenti segreti che rivelano gli illeciti commessi dai Governi.
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