A integrazione del dossier di Mosaico di pace di novembre 2014, “Fermiamo questo Trattato” a cura di Nicoletta Dentico, pubblichiamo questo articolo che contribuisce a spiegare i rischi dell’approvazione del TTIP.
Alcuni rischi del TTIP? Liberalizzazione selvaggia dei mercati e della finanza, accordi al ribasso, rimozione di regole e controlli, rischi per la sicurezza agro-alimentare
e per l’ambiente…
Promuoviamo una campagna di “disobbedienza” verso alcune nuove norme sulle liberalizzazioni, che reintroducono processi a tappe forzate di privatizzazione dei servizi pubblici locali.
Venerdì scorso Greenpeace ha pubblicato un nuovo rapporto, Trading Away Our Oceans, su un aspetto della liberalizzazione dei mercati che non viene spesso preso in considerazione. Con le sue 74 pagine, il rapporto può risultare un po' pesante, ma il messaggio è semplice e chiaro: la liberalizzazione del commercio del pescato porta gravissimi danni all'ecosistema marino e alle comunità dipendenti dalla pesca.
La settimana scorsa Copernicus, il programma satellitare europeo di osservazione della Terra, ha pubblicato l'immagine del giorno con la temperatura media della superficie del Mar Mediterraneo.
Con questa ordinanza verrebbe vietata anche una iniziativa di volantinaggio e sensibilizzazione dei turisti sui temi della pace e del rispetto dei diritti umani. Si promuove un'idea di turismo ridotto a svago passivo, privo di confronti con la realtà sociale e che limita persino la democrazia.
I metalmeccanici FIM-FIOM-UILM intervengono sulla Palestina: "Restare in silenzio è impossibile". I sindacalisti denunciano: "Questo è un massacro. È occupazione. È apartheid".
Sono strumenti partecipativi e decentrati che consentono di fare informazione dal basso. E' stato inoltre da oggi attivato www.noriarmo.it che rappresenterà sul web un riferimento sempre aggiornato per i gruppi impegnati nel movimento contro il riarmo.
Il 23 giugno settantasette associazioni della provincia di Taranto e della Basilicata hanno inviato un appello accorato al neo presidente della provincia jonica, al neo sindaco del capoluogo e al sindaco di Statte per chiedere di essere coraggiosi in questo momento delicato della vicenda ILVA
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