PeaceLink Abruzzo e l'Ass. Antimafie Rita Atria esprimono la loro solidarietà e vicinanza alla lotta del movimento NO-TAV e aderiscono al presidio di solidarietà che si terrà a Pescara venerdì 2 marzo.
1 marzo 2012 - Alessio Di Florio
Lo scontro non è fra manifestanti a volto coperto e poliziotti, ma fra volontà popolare e lobby economiche
La Convenzione di Aarhus (recepita con legge 108/2001) non consente di fare scelte ambientali senza il consenso dei cittadini. Eppure le scelte vitali sono prese spesso escludendo le popolazioni. Condanniamo le bombe di carta ma vorremmo anche bloccare le bombe Nato che stiamo lanciano su Tripoli con le nostre tasse. Non si possono usare due pesi e due misure nel condannare la violenza
Qual è il vero stato d'animo del “popolo di sinistra” dopo la caduta del Governo Prodi? Quanto, in poco meno di un anno, la politica del centro-sinistra ha mostrato di essere vicina a ragioni ed istanze della propria base elettorale?
Sondaggio dell'Osservatorio Nord-ovest sull'alta velocità: ai piemontesi piacciono le grandi opere, ma si dividono sulla Torino-Lione. Bocciati il Mose e il Ponte sullo stretto
Sfide possibili o impossibili. Sfide su tutti i fronti.
Sfide su cui sempre più dovremo trovare coesione e "fronte comune" tra chi si occupa di pace, di diritto, di ambiente contaminato. Perché nell'interconnessione globale che ci investe, anche i problemi - e le loro conseguenze sul pianeta - si scoprono sempre più interconnessi.
Poco fa una carica violenta e assurda contro gente inerme, una carica a freddo, preordinata. "L'alta velocità" vuole trapanare un monte pieno di uranio e amianto, vuole violare la volontà di un'intera valle
In questi giorni in risposta agli accadimenti relativi alla questione Tav in Val di Susa, è sorto nel Comune di Erto e Casso (PN), tristemente noto per la tragedia del Vajont, un comitato spontaneo ed informale che ha deciso di stringersi in solidarietà con il comitato NOTAV. Il nostro intendimento è quello di riunirci Mercoledì 30 Novembre ore 17.30 nella piazza di Erto, in contemporanea con le manifestazioni in Val di Susa. Il seguente testo riassume le nostre motivazioni.
Da allora è cambiato poco o nulla: gli indigeni continuano ad essere invisibili, l’impunità avanza e le voci di golpe denunciate negli ultimi mesi dal presidente socialdemocratico Bernardo Arévalo fanno capire che a comandare è ancora l’oligarchia
Otto attivisti di Palestine Action sono detenuti da mesi in condizioni irregolari nelle carceri inglesi, la manifestazione del 23 dicembre era dedicata anche a loro
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