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Rifuti Pulizia non Polizia!

Lo “scandalo campano”

Le proposte e le iniziative della Rete Nazionale Rifiuti Zero per far uscire la Campania dall'attuale catastrofe annunciata. Il 3-4 febbraio Paul Connett sarà a Napoli per rinforzare la lotta di quanti in questi anni, in modo propositivo ma inascoltati, hanno indicato soluzioni possibili e partecipate.
8 gennaio 2008
Roberto De Giorgi
Fonte: Agorà magazine

Quello che sta avvenendo a Napoli è la prova più drammatica del “declino italiano”. Tutti sapevano che sarebbe andata a finire cosi’ ma nessuno dei responsabili politici regionali e nazionali, di destra o di sinistra ha mosso un dito per evitarlo.

Raccolta indifferenziata: un anno dopo il commissariamento di Bertolaso

La “gestione commissariale” che dura da 14 anni responsabile di dolosi sperperi di danaro pubblico è il vero scandalo del "caso campano" più dei maleodoranti cumuli dei rifiuti che sporcano la bella città di Napoli. Essa ha scientemente puntato sui “termovalorizzatori” e sugli inutili e dannosi “impianti CDR”. Il risultato e’ sotto gli occhi di tutti: la racconta differenziata è stata cancellata, le decisioni vendono assunte "contro le popolazioni" e nonostante ciò nemmeno uno stralcio di soluzione (pur negativa che fosse) è stata realizzata. A “beffarda” e drammatica prova di questa inaudità incapacità vi sono le montagne di ecoballe che non è nemmeno possibile bruciare.

La prima necessità è quindi che questa classe politica trasversale (da Rastrelli a Bassolino) se ne vada. Il "governatore" bassolino si deve dimettere immediatamente. La gestione commissariale deve subito cessare. Occorre partire immediatamente con una seria raccolta differenziata basata su due contenitori: uno per la frazione organica, uno per il “resto”. Ad integrazione devono essere immediatamente realizzati all’interno degli “impianti CDR” delle linee per il compostaggio ed “impianti” per la selezione automatica/manuale delle frazioni riciclabili.

Il “residuo” dovrà essere conferito “stabilizzato” in discariche il meno possibile impattanti. Contestualmente dovrà essere approvato un Piano Regionale “stralcio” che punti sulle “buone pratiche” della Riduzione, del Riuso, della Raccolta differenziata Porta a Porta e su un sistema di tariffazione incentivante i comportamenti virtuosi dei cittadini e delle Comunità. Per quanto riguarda lo smaltimento dei cumuli di rifiuti attualmente “a cielo aperto” occorre anche prevedere forme di solidarieta” da parte delle altre regioni a patto che certi siano gli impegni per far decollare da subito le RD.

Contestualmente devono essere emanate ordinanze sindacali motivate da ragioni sanitarie che oltre a rendere obbligatoria (anche per i cittadini) la RD inibiscanoo la vendita (e l’acquisto di imballaggi plastici, se non strettamente necessari. Occorre anche che contestualmente decollino politiche di risanamento di un territorio inquinato da decenni di criminali traffici di rifiuti tossici e che parta un check up sanitario per verificare lo stato di salute delle popolazioni a partire da quelle a maggior rischio diossina. Per l’inceneritore di Acerra occorre attuare almeno una moratoriaper fare piena luce sui perversi legami tra politica e affari (vedi il caso FIBE) che ne hanno caratterizzato la vicenda e per verificare la sua riconversione in “impianto a freddo”.

In questo quadro che richiede pulizia (in primo luogo politica) e non polizia, la rete nazionale rifiuti zero ha organizzato (in collaborazione con i movimenti, i Comitati e le Reti Campane) per Sabato 19 Gennaio un attivo nazionale proprio a Napoli (a partire dal mattino: luogo e dettagli logistici saranno diffusi quanto prima) dove chiamare attivisti, comitati e comunità, a questo sforzo straordinario.

L’incontro servirà anche per illustrare le osservazioni alla bozza di Piano regionale Campano avanzate dalla Rete Nazionale vedi http://ambientefuturo.interfree.it e i contenuti della Delibera “rifiuti zero” recentemente approvata dal Comune di Acerra. Ricordiamo infine che il 3-4 febbraio Paul Connett sarà a Napoli per rinforzare la lotta di quanti in questi anni, in modo propositivo ma inascoltati, hanno indicato soluzioni possibili e partecipate.

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