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Comunicato stampa del Movimento Nonviolento

Cinquant'anni e non sentirli: il Movimento Nonviolento rilancia

Dalla Festa per i suoi 50 anni, il Movimento lancia l'ampia mobilitazione per il disarmo e la riduzione delle spese militari del 2012
2 febbraio 2012
Mao Valpiana, Presidente; Raffaella Mendolia, segretaria; Pasquale Pugliese, segretario

Festa Movimento Nonviolento: Laura Tussi, Mao Valpiana, Pasquale Pugliese, Lorenzo Galbiati [[Img16519]]

“Un comune programma futuro”, questo il miglior regalo ricevuto dal Movimento Nonviolento al termine della Festa per i suoi 50 anni.

Proseguendo il cammino iniziato alla Marcia Perugia-Assisi, i tre giorni di Festa del Movimento Nonviolento hanno rappresentato un decisivo passo in avanti per la campagna di “disarmo e riduzione delle spese militari” che si svilupperà per tutto l'anno 2012.  

Questo il calendario nonviolento 2012 per il disarmo: 

25 febbraio, giornata delle “100 piazze d'Italia contro i caccia F-35”: raccoglieremo le firme nelle piazze delle nostre città, paesi, quartieri 

1 marzo, manifestazione a Roma per la consegna delle firme al Governo, con la Rete Italiana Disarmo  

2 giugno, festa della Repubblica: celebriamo l'Italia che “ripudia la guerra”, chiediamo che le parate militari siano abolite e sfilino solo i cittadini disarmati. 

6 agosto, Hiroshima day: iniziative locali, anche nei luoghi di villeggiatura, per il disarmo nucleare. 

2 ottobre, giornata internazionale della nonviolenza: celebriamo il compleanno di Gandhi (cioè la nascita delle nonviolenza politica), con iniziative diffuse su tutto il territorio sul tema del disarmo. 

24-30 ottobre, settimana Onu per il disarmo: organizziamo iniziative di “educazione alla pace” nelle scuole (dalle elementari ai licei) con gli insegnanti e gli studenti. 

4 novembre, anniversario della fine della prima guerra mondiale: commemoriamo tutti i morti di tutte le guerre, con celebrazioni nonviolente davanti alle lapidi e ai monumenti ai caduti: “ogni vittima ha il volto di Abele”. L'unico vero rispetto per i caduti è quello di evitare le prossime guerre, con il disarmo. 

15 dicembre, quarantesimo anniversario delle legge per l'obiezione di coscienza (1972-2012): organizziamo un convegno nazionale che coinvolga tutti gli obiettori di ieri e le ragazze e i ragazzi del servizio civile di oggi: “obiezione alla guerra”. L'obiezione di coscienza non è morta con la sospensione della leva obbligatoria, ma resta il fondamento di una politica nonviolenta basata sul principio di non-collaborazione e disobbedienza civile. 

Il Movimento Nonviolento, in sintonia con molte altre associazioni, reti, movimenti, vuole concentrare il proprio agire in una vasta campagna volta ad ottenere non solo l'azzeramento del programma di acquisto degli inutili, dannosi e costosissimi aerei da caccia F-35, ma anche una riduzione quantificabile e progressiva delle spese militari correnti.  

Su questo obiettivo chiediamo  la partecipazione attiva delle forze sociali, sindacali e dei partiti, sapendo di avere già il consenso di una gran parte dell'opinione pubblica.

Ci opponiamo alle spese militari non da oggi, e non solo in conseguenza della grave crisi economica del paese; ci opponiamo ad ogni investimento bellico perchè la guerra è il più grande crimine contro l'umanità, perchè la Costituzione ripudia la guerra, perchè la guerra è contraria al comandamento dell'amore.

Sappiamo bene che non basta dirsi contrari alla guerra, bisogna concretamente ridurne le cause e gli strumenti che la rendono possibile: armi ed eserciti.

La campagna di oggi per il disarmo, è essenziale a prevenire la guerra di domani. 

C'è anche un'altra ragione per questa campagna: se riusciremo a rimuovere l'ostacolo delle enormi spese militari, avremo a disposizione ingenti risorse per dare piena attuazione a tutti i principi fondamentali della Costituzione, dall'articolo 1 all'articolo 11: il lavoro, i diritti umani, la dignità sociale, la libertà, l'uguaglianza, le autonomie locali, il decentramento, lo sviluppo della cultura e della ricerca, la tutela del paesaggio, del patrimonio storico e artistico, il diritto d'asilo per gli stranieri, ed infine la costruzione di un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni.

Svuotare gli arsenali (di guerra) e riempire i granai (di pace) è il nostro programma politico. 

I singoli amici della nonviolenza, gli aderenti al Movimento, i gruppi territoriali, saranno attivi in azioni locali e in momenti di mobilitazione nazionale.  

La Festa dei 50 anni del Movimento Nonviolento è stata una bella occasione per rinfrescare i fondamenti costitutivi del passato e per mettere in circolo nuovo entusiasmo per il futuro.

La nonviolenza organizzata ha fatto un passo in avanti. 

***

Dei tre giorni che hanno visto riuniti a Verona amici della nonviolenza provenienti da tutta Italia, ed anche rappresentanze europee, vogliamo ricordare le importanti relazioni storiche offerte da Goffredo Fofi, Gianni Sofri e Daniele Lugli, ed il bellissimo film-documentario “In marcia – elementi di un'esperienza nonviolenta” dei registi Roberta Mani e Roberto Rossi.

Non sono mancati i contributi internazionali con il veterano americano Gerry Condon e Sam Biesemans dell'Ufficio europeo per l'obiezione di coscienza.

La musica ha avuto ampio spazio con l'apprezzatissimo concerto dei Magical Mystery Orchestra, e lo spettacolo “Mille papaveri rossi” curato dal critico musicale Enrico de Angelis; la canzone satirica e antimilitarista è stata rievocata da Fausto Amodei, cantautore già protagonista della prima Marcia Perugia-Assisi del 1961.

I temi di attualità, nei quali il Movimento Nonviolento è direttamente coinvolto, sono stati trattati da Giancarla Codrignani (l'obiezione dei militari), Angela Dogliotti (la soluzione dei conflitti), Fulvio Cesare Manara (la comunicazione), Gianni Tamino (l'ecologia politica), Luisa Morganitini (la pace in Israele/Palestina).

Dalla Val di Susa è giunto il saluto di Alberto Perino, storico esponente del movimento che si oppone alla realizzazione del TAV, che ha motivato la necessità della lotta nonviolenta contro un progetto devastante e inutile.

Ampio spazio hanno avuto le Reti in cui il Movimento è parte attiva con altri:

Ipri-Corpi civili di pace, Rete Italiana Disarmo, Comitato italiano per una cultura di pace e nonviolenza, difesa e riqualificazione del Servizio Civile volontario.

Nel corso della Festa sono stati presentati l'Archivio documentale (1962-2011) e il fondo dei Manifesti storici del Movimento Nonviolento, ora consultabili anche in internet grazie al lavoro di Andrea Maori e Caterina Del Torto.

Infine Daniele Taurino ha dato voce alle esperienze giovanili (formazione, campi estivi, realtà studentesche) che si sono avvicinate al Movimento Nonviolento anche grazie ai social network (la pagina Facebook “Movimento Nonviolento” ed il sito www.nonviolenti.org ). 

Ci sono stati anche momenti particolarmente intensi, dedicati a due parole chiave del pensiero filosofico di Aldo Capitini: la “festa” e la “compresenza”.

Abbiamo fatto “festa” con la degustazione dei tre “vini nonviolenti” (il laziale Cesanese, il piemontese Nebbiolo, il lombardo Botticino) prodotti dagli amici Mariano Mampieri, Beppe Marasso, Adriano Moratto,  e presentati da Christoph Baker, che ha narrato la nonviolenza come “amore per la terra” e gusto per le cose belle, la convivialità, l’amicizia, la lentezza, la riscoperta della nostra umanità solo se inserita in armonia con i ritmi della natura.

Abbiamo vissuto la “compresenza” con il silenzio dedicato agli amici che ci hanno preceduto e d ora vivono sole nella dimensione spirituale: Aldo Capitini, Lorenzo Milani, Emma Thomas, Giovanni Giuseppe Lanza del Vasto, Danilo Dolci, Ernesto Balducci, David Maria Turoldo, Tonino Bello, Sirio Politi, Myrtle Solomon, Achille Croce, Birgitta Ottosson, Davide Melodia, Alexander Langer, Piergiorgio Acquistapace, Luca Magosso, Marco Baleani, e tante altre amiche e amici della nonviolenza che partecipano comunque al progetto di una realtà liberata. 

La Festa si è conclusa con l'avvio della campagna per il disarmo e la riduzione delle spese militari. 
 

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