SI alle persone in cerca d'aiuto NO a progetti che mettono a rischio l'ambiente
E' passato esattamente un anno. Dodici mesi fa, nelle cronache pre-natalizie distratte tra una luminaria e l'ultima corsa allo shopping, irruppero 21 persone. Furono ritrovate mentre vagavano nei dintorni della stazione ferroviaria di Vasto-San Salvo. Incontrarono immediatamente solidarietà ma la legge impose l'immediato rimpatrio. Distratti dalla frenesia dello shopping pre-natalizio, probabilmente moltissimi si dimenticarono subito di loro o non si accorsero neanche del loro passaggio. Noi no. Un anno dopo vorremmo ricordarli. L'anno scorso non abbiamo neanche avuto il tempo di conoscere le loro storie, le loro radici.
Qualcuno forse veniva dalla Turchia, dai monti aspri e insanguinati del Kurdistan. Qualcuno avrà conosciuto le carceri di regimi. Tra loro poteva esserci un Alì, che sognava fortuna in Europa per poi tornare dalla famiglia in patria. Come sarà stato il loro addio alla casa natìa? Non lo sapremo mai. La legge impone l'immediato allontanamento.
E' passato un anno. Dodici mesi. In questo periodo Vasto ha conosciuto un fortissimo fermento civile, una mobilitazione che sta conoscendo il suo picco. Hanno bussato alle porte della nostra città ditte che vogliono costruire impianti industriali. Centrali a biomasse, impianti per rifiuti speciali. Tutti progetti che fanno temere per il futuro del nostro territorio, per l'integrità di uno degli ultimi angoli di paradiso rimasti, la Riserva Naturale di Punta Aderci. Per loro ci sono autorizzazioni, disponibilità. A loro la porta viene spalancata. Quasi anticipando questa disumana differenza scrivevamo l'anno scorso, parlando dei 21 migranti, "non possedevano grandi limousine ...Non indossavano cravatte e vestiti di lusso...Non portavano denari...non proponevano speculazioni e business...E allora non interessano, la legge li scaccia, la legge è dura con loro".
E allora, in questo Natale che si avvicina, vorremo sognare un futuro diverso per la nostra Vasto (e per l'Italia). Vorremo sognare che un giorno tutto questo possa essere rovesciato. Il nostro augurio natalizio è che presto vengano spalancate le porte alle persone, a chi chiede aiuto, a chi bisogno di umanità e solidarietà. E una volta per tutte si chiudano i portoni per chi mette a rischio il territorio, per chi vuol piegare la bellezza e l'integrità delle sue ricchezze agli interessi di pochi. Scrisse un giorno il compianto Dino Frisullo "Sotto le stelle di Zako mille Alì sognano l'Europa". Venga il giorno in cui diventeranno realtà i loro sogni, e non i progetti svizzeri o toscani.
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