Diritti Animali

“La caccia alla volpe è soltanto una tortura organizzata che si conclude con un assassinio”

Caccia alla volpe, per l’80% degli inglesi è una tortura

24 febbraio 2005
Oscra Grazioli
Fonte: www.libero.it
23.02.05

Non sanno più cosa fare, braccati a loro volta da un nemico che ha un nome “untouchable” (intoccabile), nella culla dei diritti e della libertà di pensiero. Il nemico si chiama “people” (gente). La gente comune, secondo recenti sondaggi, è contro la caccia alla volpe con i cani. Oltre l’80% si è dichiarato contrario a quella che è rimasta una pratica nata nel 1600 e tramandata ai tempi nostri da un’aristocrazia tutta inchini, belletti e balletti, ma capace di arrivare alle manganellate nell’austera sede del Parlamento, pur di difendere la sua tradizione. Blair lo aveva promesso nel 1997. il voto dei Comuni gli ha dato ragione, ma esisteva ancora una via d’uscita per i cacciatori, capeggiati dal principe Carlo e Camilla.

Rivolgersi all’Alta Corte attraverso la potente Countryside Alliance, che in autunno aveva portato 300.000 cacciatori a Londra e che oggi, persa anche l’ultima battaglia, dichiara comunque di non volersi arrendere. Sono state le fotografie e i filmati della “vera caccia alla volpe” ad affossarne la tradizione. Volpi massacrate da mute di cani che arrivavano prima del fucile. Battitori esperti che portano il volpacchiotto, facile preda di fronte al fucile automatico. Volpi scampate alle mute di cani e finite dentro una fogna a farsi scoppiare i polmoni piuttosto di uscirne. Non è una scampagnata, è un massacro. “La caccia alla volpe è soltanto una tortura organizzata che si conclude con un assassinio”. Questo ha detto Sir.Churchward, grande maestro di caccia pentito. Già nel 1600 tre uomini di fama, Addison, Cowper e Johnson avevano parlato di “questo sport odioso che deve le sue soddisfazioni al dolore degli altri”. Ma ci volevano le immagini. Il “people” britannico non tollera di essere ingannato, odia le menzogne, specie da chi veste la giubba rossa degli antichi nobili.

Per ripicca adesso i cacciatori sparano a tutto quel che si muove arrivando a farsi arrestare, ma il popolo d’Inghilterra ha chiesto che il sipario cali su quella che è considerata dai più una vergogna nazionale, nella patria storica della protezione animali.
Ieri gli irriducibili si sono scatenati, sparacchiando ai margini della tenuta di Blair, domani faranno correre i cavalli contro un nemico che ormai sarà un fantasma, felice di far la sua comparsa sui bastioni dei castelli, nelle notti di luna. E sarà rumore di catene arrugginite che disturbano il sonno di cani e cavalieri sotto lo sguardo di occhi astuti e orecchie dalla puntina pelosa.

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