Matera pensa all'inceneritore

Di concerto con la Regione, si tratterà di verificare se il termovalorizzatore sia effettivamente rispondente alle esigenze del territorio. Il fattore tempo giocherà un ruolo determinante nella politica di pianificazione ambientale.
22 novembre 2008
Fonte: Gazzetta del Mezzogiorno

Incenerimento rifiuti
A Matera l’amministrazione provinciale, sulla base delle nuove normative nazionali è impegnata a ridefinire il Piano provinciale sui rifiuti ed emerge il tema della realizzazione di un impianto di termodistruzione in Valbasento. Il piano precedente dovrebbe essere implementato entro l'anno in corso. Secondo gli indirizzi dell'assessore provinciale all'Ambiente, Francesco Labriola, vengono confermati come strategici i siti di Matera, Pisticci e di Colobraro. La partita, comunque, dovrebbe essere chiusa entro fine anno.

«La fase di aggiornamento è in corso - ha spiegato l’assessore - per quanto ci riguarda è un lavoro che stiamo facendo a stretto contatto con la Regione, anche perchè la massima istituzione sul territorio lucano punta molto sulla infrastrutturazione per ottimizzare la gestione dei rifiuti». E con la Regione è attivo anche il confronto sull’ipotesi di realizzare un termodistruttore in Val Basento. La provincia chiede innanzitutto di verificare bene le esigenze della popolazione. Ma qui anche se i volumi di rifiuti prodotti a livello provinciale non sono significativi come in altri posti, è la lontananza da standard di efficienza a creare il problema.

Discariche di rifiuti solidi urbani ormai sature, con costi di smaltimento che lievitano notevolmente per le amministrazioni, fenomeni di degrado ambientale e raccolta differenziata pressochè all’anno zero (con sporadici casi in controtendenza come Montalbano Jonico), sono la logica conseguenza dell’assenza di programmazione sul territorio. E questa situazione sembra dar forza all’ipotesi termovalorizzatore.

«Nel vecchio piano - ha spiegato Labriola - l’impianto viene genericamente indicato nell’area della Valbasento. Adesso, sempre di concerto con la Regione, si tratterà di verificare se il termovalorizzatore sia effettivamente rispondente alle esigenze del territorio. Sulla base di questi elementi, quindi, si deciderà se e dove ubicare sul territorio provinciale questa tipologia di impianto». Ma una cosa sembra essere chiara: non è più tempo di ulteriori dilazioni. Il fattore tempo giocherà un ruolo determinante nella politica di pianificazione ambientale.

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