La ratifica della Costituzione europea e il rilancio dell'agenda di Lisbona
Giovanni Salimbeni Direttore Ufficio per l’Italia del Parlamento europeo
Alfonso Iozzo Union Européenne des Fédéralistes
Joel Decaillon Secrétaire confédéral de la CES
Gianpaolo Patta Responsabile Segretariato Europa CGIL
Savino Pezzotta Segretario generale CISL
Luigi Angeletti Segretario generale UIL
Alberto Majocchi Università di Pavia
Moderatore
Virgilio Dastoli
Direttore Rappresentanza in Italia della Commissione Europea
Concluderà
Grazia Borgna curatrice del libro Il modello sociale nella Costituzione europea Il Mulino 2004
Il 29 ottobre a Roma è stata firmata la prima Carta costituzionale dell’Unione europea. I Paesi dell’Unione sono ora chiamati a ratificarla. Sebbene non tutte le rivendicazioni, avanzate dai movimenti sindacale, ecopacifista e federalista, siano state accolte nel corpo della Costituzione, è indubbio che se quest’ultima non sarà ratificata da un numero sufficientemente ampio di Paesi si correrà il rischio di veder definitivamente compromesso o rimesso in discussione quanto è stato faticosamente conquistato. La ratifica permetterà alle forze democratiche, che rappresentano la società civile, di riprendere la lotta per la democratizzazione dell’Unione europea estendendo a livello sovrannazionale le azioni volte a sostenere lo Stato sociale. L’aggravarsi della precarietà delle condizioni di lavoro dei giovani, il ristagno economico, l’aumento della disoccupazione e della sottoccupazione, dovuto ai processi di ristrutturazione e di riconversione in atto, devono richiamare l’Europa alle proprie responsabilità e costringerla a farsi carico, almeno in parte, di risolvere i problemi connessi con questa fase storica, sostenendo, con risorse proprie e incentivi, il Modello sociale che ha fin qui caratterizzato l’Europa e al quale gli europei non sono disposti a rinunciare.
L’intenzione della Commissione europea di rivedere la strategia di Lisbona rende oggi più che mai necessario e urgente riportare all’attenzione delle forze democratiche la necessità di riprendere il dibattito e l’azione a sostegno del Modello sociale europeo nel quadro di un piano europeo per lo sviluppo e l’occupazione finanziato in parte con risorse proprie.
Promosso da:
Movimento Federalista Europeo
Centro Einstein di Studi Internazionali
Rappresentanza in Italia della Commissione europea
Ufficio per l’Italia del Parlamento Europeo
CGIL
CISL
UIL
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