E' ANCORA PENSABILE UN FUTURO DEL LAVORO SOCIALE? IDEE PER NON ARRENDERSI A UN TEMPO DI SCARSITA'
Oggi il lavoro sociale si misura con una crisi di risorse - sia economiche che di consenso sociale - senza precedenti. Una crisi che sta producendo nelle organizzazioni, tra gli operatori e in tutti coloro che sono impegnati nel sociale un senso di profondo smarrimento. La sensazione prevalente e' quella di essere immersi in un processo di costante e inarrestabile sottrazione: diminuiscono ore di lavoro, progetti, invii in comunita', inserimenti lavorativi, momenti di formazione, possibilita' di tutelare i diritti... Al punto che ci si domanda: e' ancora possibile un futuro del lavoro sociale?
Anche nei linguaggi quotidiani prendono sempre piu' spazio - nei confronti degli adulti fragili, delle persone tossicodipendenti, della sofferenza psichica - vocabolari punitivi, che sottraggono terreno a parole come inclusione, riabilitazione, cura... E di fronte alle disuguaglianze che si radicalizzano fanno ritorno i codici della beneficenza e della carita' che oscurano parole come diritti, dignita', giustizia.
In questo momento storico il rischio piu' grave per il lavoro sociale e' di lasciarsi paralizzare dalla paura. Di reagire con chiusure difensive, con mitizzazioni di epoche passate, con rinunce a investire, con atteggiamenti di rassegnato fatalismo. E' vitale, oggi piu' che mai, che la crisi di risorse non diventi anche crisi di pensiero, perche' la crisi per poter essere affrontata richiede un surplus di pensiero. Un pensiero capace di trasgredire l'esistente, di non farsi bloccare dalla paura. Un pensiero che si interroghi da dove ripartire se e' venuto meno il consenso sociale al contenimento delle disuguaglianze e come poter essere ancora creatori di una storia dei diritti, pur dentro i vincoli del nostro tempo.
Consapevole delle fatiche di tutti noi in questo momento, Animazione Sociale propone due giorni di incontro/confronto tra quanti lavorano e sono impegnati nel sociale. Per costruire una analisi del momento presente e mettere a fuoco idee per pensare un futuro del lavoro e dell'impegno sociale.
Invitiamo tutti a Torino, il 27-28 maggio, al Cinema Massimo (sotto la Mole Antonelliana). Due giorni per non smettere di ragionare.
Interverranno: Chiara Saraceno - Nadia Urbinati - Franca Olivetti Manoukian - Nerina Dirindin - Eleonora Artesio - Don Luigi Ciotti - Eugene Enriquez - Pietro Buffa - Leopoldo Grosso - Piergiorgio Reggio - Giulio Caio
Vai al programma cliccando qui
La quota di iscrizione e' di euro 30. I partecipanti riceveranno in omaggio un abbonamento alla rivista.
Per iscriversi compilare la scheda (clicca qui per scaricarla) e inviarla via mail (animazionesociale@gruppoabele.org) o tramite fax (011.3841047). le iscrizioni verranno accettate in ordine di arrivo fino ad esaurimento posti.
la redazione
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