Conflitti

Febbraio 2006: tre anni di genocidio in Sudan occidentale


Oltre 100.000 nuovi profughi dalla metà di gennaio: solo le truppe ONU
possono proteggere realmente la popolazione
4 febbraio 2006
Ass. popoli minacciati / Ges.bedrohte Voelker"


Dopo una nuova escalation di violenza nel Darfur, l'Associazione per i
Popoli Minacciati (APM) si è appellata al Consiglio di Sicurezza affinché
invii immediatamente dei Caschi Blu nella zona. L'APM chiede che le truppe
dell'ONU siano investite di un mandato forte che permetta loro di tutelare
efficacemente la popolazione civile e di disarmare le milizie Janjaweed
alleate con il governo di Karthoum. A tre anni dall'inizio del genocidio la
comunità internazionale deve finalmente trarre degli insegnamenti dal
proprio fallimento nella lotta al genocidio. La contrarietà di Russia e Cina
a un intervento dell'ONU non giustifica l'immobilità delle Nazioni Unite di
fronte al terribile crimine che si consuma in Sudan Occidentale. La Comunità
Internazionale evidentemente non ha tratto nessun insegnamento dai propri
errori fatti undici anni fa nel caso del Ruanda.

Nelle scorse due settimane le aggressioni delle milizie Janjaweed e gli
scontri tra l'esercito sudanese e i movimenti di liberazione delle ultime
due settimane hanno messo in fuga oltre 100.000 persone. Gli scontri armati
hanno anche costretto più di 90 collaboratori di organizzazioni umanitarie
internazionali ad abbandonare la regione di Golo (Sudan Occidentale)
lasciando decine di migliaia di profughi senza assistenza. Dal 22 gennaio in
poi le milizie Janjaweed hanno ripetutamente aggredito gli otto campi
profughi situati attorno alla città di Mershing. Il 90% dei 35.000 profughi
che vi trovavano accoglienza sono nuovamente in fuga. Circa 70.000 persone
sono fuggite dalle città di Golo e Daya (Sudan Occidentale) in seguito agli
scontri tra l'esercito sudanese e i movimenti di liberazione. La violenza è
ripresa anche nel Sud-Darfur dove 400 donne sono fuggite dal campo profughi
di Sharia in seguito alle aggressioni subite dalle malizie Janjaweed.

L'incaricato speciale delle Nazioni Unite per il Sudan Jan Pronk ha ammesso
da poco che la Comunità Internazionale ha fatto troppo poco per porre
termine ai terribili crimini contro l'umanità commessi in Darfur. Il 25
gennaio l'Alto Commissario per i Profughi dell'ONU Antonio Guterres ha
chiesto l'invio di Caschi Blu nel Sudan Occidentale. Anche il segretario
dell'ONU Kofi Annan non vede nessuna alternativa valida all'invio delle
truppe di pace dell'ONU. Annan ha chiesto al Consiglio di Sicurezza di
prendere una decisione veloce sull'eventuale impiego delle truppe ONU in
Sudan, visto che "ogni mese di ritardo è pagato con la vita di migliaia di
persone."

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