Il leader sudanese si difende accusando il Tribunale Penale Internazionale per falsità riguardo alle imputazioni di genocidio mosse nei suoi confronti e accusando apertamente le potenze occidentali di perseguire un cambiamento di regime in Sudan.
Omar al-Bashir parla al Guardian
Newsletter informativa sulle principali azioni di intervento e sugli sviluppi della situazione nel paese africano, con gli ultimi aggiornamenti sui prossimi referendum di gennaio 2011.
«Un trattato non basta: non dobbiamo mai dare per scontato che gli impegni presi sulla parola e quelli firmati su un pezzo di carta siano veramente mantenuti. Costruire la pace in Sudan è un'operazione a lungo termine».
«Un trattato non basta: non dobbiamo mai dare per scontato che gli impegni presi sulla parola e quelli firmati su un pezzo di carta siano veramente mantenuti. Costruire la pace in Sudan è un'operazione a lungo termine».
«Un trattato non basta: non dobbiamo mai dare per scontato che gli impegni presi sulla parola e quelli firmati su un pezzo di carta siano veramente mantenuti. Costruire la pace in Sudan è un'operazione a lungo termine».
«Un trattato non basta: non dobbiamo mai dare per scontato che gli impegni presi sulla parola e quelli firmati su un pezzo di carta siano veramente mantenuti. Costruire la pace in Sudan è un'operazione a lungo termine».
Nei giorni scorsi la Corte Penale Internazionale ha spiccato un mandato d'arresto internazionale per il presidente sudanese. La decisione ha suscitato fortissimi dubbi e perplessità.
«Un trattato non basta: non dobbiamo mai dare per scontato che gli impegni presi sulla parola e quelli firmati su un pezzo di carta siano veramente mantenuti. Costruire la pace in Sudan è un'operazione a lungo termine».
«Un trattato non basta: non dobbiamo mai dare per scontato che gli impegni presi sulla parola e quelli firmati su un pezzo di carta siano veramente mantenuti. Costruire la pace in Sudan è un'operazione a lungo termine».
Si apre con il 2009 il secondo anno di pubblicazione della nostra newsletter. A partire da questo numero troverete la questione sudanese inserita in un quadro regionale più ampio. La scelta di allargare lo sguardo alla situazione politica dei paesi del Corno d'Africa, e in genere a quelli confinanti, non rappresenta una novità; quest'anno però la Campagna Italiana per il Sudan ha deciso di aprire in maniera più strutturata una finestra sul contesto regionale, nella convinzione che tale dimensione sia ineludibile per comprendere le influenze reciproche e gli equilibri che oltrepassano e ridisegnano i confini precari degli stati nazione.
Curato da Diego Marani, è il primo libro in Italia che spiega le ragioni del conflitto nella regione africana del Darfur, e ricostruisce gli avvenimenti degli ultimi anni
Missione armata ONU-UE in Ciad e Repubblica Centrafricana
Operazione militare nelle aree di confine con il Darfur. Ma c'è il timore che non sarà un'operazione indipendente: la guiderà la francia, il cui ruolo ambiguo nella regione non la rende interlocutrice imparziale
L'ospedale «Avamposto 55», annunciato in gran pompa al festival di Sanremo, che funziona part-time e solo come ambulatorio. L'acquedotto di Kass che non eroga acqua. Questi e altri sono i capolavori della cooperazione italiana in Darfur, sotto la direzione di Barbara Contini. Per fare chiarezza, la Farnesina invia una missione di tecnici
1 novembre 2006 - Stefano Liberti - Irene Panozzo
Nuova offensiva ribelle, il processo di pace naufraga
una missione di HRW nei campi profughi, lungo il confine del Ciad, ha regalato matite e fogli di carta ai bambini per farsi disegnare quello che hanno visto della guerra
Era contenuto nel programma “Aeromobili a Pilotaggio Remoto per l’Aeronautica Militare”. Un programma da 2,4 miliardi di euro che ha attirato l'attenzione degli analisti militari. Poi vi è stato un "errata corrige" del Ministero e la cifra è crollata di 31 volte. Ma i conti non tornano.
La sciagurata voglia di guerra delle classi dirigenti politiche italiane ed europee non corrisponde alla volontà di pace dei propri popoli. Crediamo che i ragazzi e le ragazze abbiano il diritto di pensare ad un mondo senza guerre esenza armi
Oggi soffia un nuovo vento di guerra. Sempre più spesso vengono amplificate iniziative di riarmo e di sostegno ad una mentalità bellicista e di allarme internazionale. Molti governi europei premono per un servizio militare generalizzato come obiettivo di adeguamento numerico delle forze armate.
1 novembre 2025 - Centro di ricerca per la pace di Viterbo, Movimento Nonviolento, PeaceLink
Néné Bintu Iragi, Présidente de la Société Civile du Sud-Kivu, à l’Est de la République Démocratique du Congo. Intervention à la «Conférence pour la Paix et la Prospérité dans la Région des Grands Lacs », à Paris, le 30 octobre 2025.
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