Conflitti

Amnesty International sollecita un embargo sulle armi dirette a Israele ed Hezbollah

1 agosto 2006
Amnesty International Italia

Mentre i civili continuano a pagare le peggiori conseguenze del conflitto in corso, Amnesty International ha chiesto oggi l’imposizione di un embargo immediato sulle armi dirette a Israele ed Hezbollah.

Amnesty International è fortemente preoccupata per il continuo trasferimento di armi dagli Usa, attraverso la Gran Bretagna, ad Israele. Un aeroporto britannico è stato recentemente usato da cargo statunitensi che trasportavano armi destinate all’esercito israeliano.

“Le modalità degli attacchi e l’elevato numero delle vittime civili dimostrano un flagrante disprezzo del diritto umanitario da parte di Israele e di Hezbollah” – ha dichiarato Irene Khan, Segretaria generale di Amnesty International.

“Prendere direttamente di mira la popolazione civile e le infrastrutture civili, così come lanciare attacchi indiscriminati e sproporzionati equivale a commettere crimini di guerra” – ha proseguito Khan. “I governi che riforniscono di armi ed equipaggiamento militare Israele ed Hezbollah stanno accrescendo la loro capacità di compiere crimini di guerra. Tutti i governi dovrebbero imporre un embargo sulle armi nei confronti di entrambe le parti e rifiutare il permesso di utilizzare il proprio territorio per trasferire armi ed equipaggiamento militare”.

Fonti giornalistiche britanniche hanno riferito che, la scorsa settimana, due cargo Airbus A130 presi a noleggio, pieni di bombe a guida laser Gbu 28 contenenti testate all’uranio impoverito e destinate all’aviazione israeliana, sono atterrati all’aeroporto di Prestwick, Glasgow. La sosta ha consentito di fare rifornimento e far riposare l’equipaggio proveniente dagli Usa.

Secondo altre informazioni, gli Usa avrebbero chiesto il permesso di atterraggio sul suolo britannico per altri due aerei diretti in Israele, nelle prossime due settimane. I cargo trasporterebbero ulteriori armi, tra cui bombe e missili.

“Il governo di Londra dovrebbe rifiutare il permesso di utilizzare i propri scali marittimi e aerei per navi o aerei che trasportano armi ed equipaggiamento militare diretti a Israele o a Hezbollah” – ha scritto Amnesty International al segretario agli Esteri britannico Margaret Beckett. L’organizzazione per i diritti umani ha anche chiesto alla Gran Bretagna di sospendere la vendita o il trasferimento di ogni genere di arma o di equipaggiamento militare verso Israele.

“È ridicolo fornire aiuti umanitari con una mano, mentre con l’altra si danno armi. Di fronte a così tanta sofferenza umana in Libano e in Israele, è indispensabile che tutti i governi fermino immediatamente le forniture di armi e di munizioni a entrambe le parti”- ha concluso Khan.

Note: Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia - Ufficio stampa
Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail: press@amnesty.it

Articoli correlati

  • Alex Zanotelli

    Padre Zanotelli: "La mia missione è una Chiesa per i poveri"

    IN ESCLUSIVA Marco Scipolo ha intervistato padre Alex Zanotelli. Una voce dissidente scrive il nostro cittadino-giornalista. Che ci invia questo articolo per parlarne insieme per parlare della Chiesa dei poveri.
    20 ottobre 2006 - Marco Scipolo
  • Palestina
    Perché deve prevalere la giustizia in Medio Oriente.

    Il Declino imminente del Sionismo.

    Il Sionismo si basa su un principio fondamentale secondo cui gli ebrei possono vantare la superiorità nazionale, umana e diritti naturali sul territorio; un razzismo implicito,dunque, che esclude qualsiasi possibilità reale di democrazia o di eguaglianza tra i popoli.
    17 novembre 2006 - Kathleen Christinson
  • Palestina

    Il grande esperimento.Come forzare un popolo intero a morire di fame.


    E’ possibile forzare un popolo intero a sottostare ad una occupazione straniera facendolo morire di fame? [...] prendono parte all'esperimento Ehud Olmert e Condoleeza Rice, Amir Peretz e Angela Merkel, Dan Halutz e George Bush, per non menzionare il premio Nobel per la pace Shimon Peres
    17 novembre 2006 - Uri Avnery
  • Palestina
    Indagine sullo sviluppo economico.

    L'economia di Gaza.

    Si può davvero chiamare "economia" un sistema socio-territoriale dove quasi l'80% delle famiglie vive in povertà, e non ci sono speranze di miglioramento?
    17 novembre 2006 - Sara Roy
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.15 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)