Conflitti

Kurdish Info Bollettino 14 Gennaio 2009

INDICE

· Il terrore dei militari a Semdinli

· I militari turchi usano a kandil bombe al fosforo

· La lotta degna dei kurdi è calato la maschera del AKP

· Esercito turco ha inviato 150 mila mine al confine

· Il canale TRT6 sottrae illegittimamente le canzoni kurde

· Tuttora in carcere 15 studenti che hanno richiesto 'insegnamento in kurdo

· Ergenekon: " Lo Stato nello Stato non viene sciolto."

· Leyla Zana: "Non lascio la mia terra"

· " Le donne, se solo lo vogliono, possono ottenere tutto"

· Limitata la libertà di movimento a Maxmur

· Altri due kurdi condannati a morte

Il terrore dei militari a Semdinli

Kurdish Info 06.01.2009- Il terrore dei militari a Semdinli Kurdish Info 05.01.2009- Il terrore è disseminato nel villaggio Derke (nella zona di Yuksekova) ed è divenuto argomento all'ordine del giorno nella Grande Assemblea Generale di Turchia (TBMM). Il parlamentare del DTP, originario di Hakkari, Hamit Geylani ha tenuto una conferenza stampa per spiegare quel che accade a Derke. Geylani ha condannato gli attacchi, fornendo vari dettagli. Il prefetto Hakan Sen e il comandante, in base a quanto detto, hanno accettato che a Derke fossero compiuti attacchi e hanno detto che le sparatorie hanno avuto luogo per errore. Si sarebbe dovuto sparare, in pratica, ma non nel villaggio di Derke!

I contadini del villaggio hanno reagito protestando: "Mai si era visto che per sbaglio fosse bombardato un villaggio situato nella parte occidentale del Paese. Dobbiamo sempre essere noi a morire per degli errori sui luoghi?"

Geylani ha ripetuto parola per parola la giustificazione addotta del governo: "Abbiamo sbagliato; il villaggio che volevamo bombardare è il villaggio vicino a Derke"; Geylani denuncia il fatto che la Turchia è l'unico Paese che uccide i propri cittadini e bombarda i suoi villaggi, rovinando il proprio assetto geografico. Geylani ha detto che tali comportamenti sono simili a quelli di Saddam Hussein.

I contadini hanno dichairato: "Lo Stato ci dà frammenti di proiettili e bombe per far fronte al rigore dell'inverno".

Il villaggio di Derke è stato circondato dall'esercito turco dopo la visita di una delegazione del DTP, al fine di isolarlo. Il prefetto e i

funzionari militari, dopo che hanno capito di non essere in grado di convincere i contadini a chiudere il caso, hanno cercato di avvalersi di personaggi noti della zona, come Resit Beg. Pertanto Resit Beg, e' andato al villaggio per parlare con i contadini. Ma gli abitanti del villaggio si sono mostrati determinati a rivendicare i loro diritti, lesi dal trattamento disumano che avevano subito.

I militari turchi usano a kandil bombe al fosforo

Kurdish Info 11.01.2009-La Turchia usa bombe a pioggia al fosforo, come ha rivelato un'inchiesta del ministro per l'ambiente del Kurdistan del Sus, Muhammed Emin. Sono state recentemente usate nella striscia di Gaza in Israele. Emin ha spiegato come queste bombe lascino sul terreno le loro sostanze velenose per molti anni e che principalmente vengono usate per le grotte e gli anfratti a Kandil.

Sebbene abbia informato Bagdad, il governo regionale a Hewler e le Nazioni Unite, sinora nonm vi è stata nessuna reazione. I media turchi hanno stigmatizzato l'uso delle bombe al fosforo a Gaza, definendole contro l'umanità, ma nessuni parla dlele bombe a Kandil.

La lotta degna dei kurdi è calato la maschera del AKP

Kurdish Info 06.01.2009- La lotta degna dei kurdi fa calare la maschera dell'AKP Kurdish Info 06.01.2009- Ahmet Turk, co-presidente del DTP, nel corso di una riunione del suo gruppo parlamentare ha analizzato gli attacchi israeliani. Turk ha richiamato l'attenzione sulla riunione che era stata fatta ad Ankara con Ehud Olmert una settimana prima degli attacchi a Gaza e ha chiesto risposte alle sue seguenti domande: "Quali sono i dettagli riguardo al contenuto di questo incontro? Sapevate in precedenza di tali attacchi? Perché non fate una dichiarazione al riguardo? Alcune voci dicono che piloti israeliani giungono a Konya per addestrarsi, è vero?"

Ahmet Turk ha sottolineato la gravità di tali voci: "Se non si chiarisce la verità al riguardo, non ha alcun significato il fatto che il Primo Ministro turco a parole condanna il governo israeliano".

Esercito turco ha inviato 150 mila mine al confine

Kurdish Info 06.01.2009 – L'esercito turco ha inviato al confine 150mila mine Kurdish Info 06.01.2009 – L'esercito turco ha inviato 150mila mine nell'area kurda. Secondo le fonti, l'esercito turco ha provveduto a raccogliere mine nelle caserme di Hatay, Kilis, Malatya e Urfa e a inviarle alla Gendarmeria di Midyat/ Mardin. In gran parte, le mine sono del tipo Dm-11 e DM46 anticarro. Le mine sono state trasportate a Midyat per poi essere portate nelle zone considerate sicure di Sirnak, Yuksekova e Siirt. Si ritiene che le mine, come ultimamente hanno dichiarato anche dei portavoce dell'HPG, saranno usate per creare delle zone-tampone nell'area di confine.

La Turchia ha firmato nel marzo 2004 la Convenzione di Ottawa: essa vieta produzione, distribuzione, stoccaggio e uso delle mine anti-persona; la Turchia aveva anche assunto l'impegno di provvedere entro il 2014 allo sminamento completo. Tuttavia essa continua, attraverso le mine, a determinare mutilazioni e uccisioni di civili, nelle zone di Sirnak e Yuksekova soprattutto.

Il canale TRT6 sottrae illegittimamente le canzoni kurde

Kurdish Info 10.01.2009- TRT6, dopo che è stato vanificato il suo sforzo volto a convincere cantanti kurdi a partecipare alle sue trasmissioni televisive, ha iniziato ad agire in maniera immorale, oltre che illegittima. TRT6 ha infatti trasmesso, senza il preventivo consenso d'autore, la canzone "Wey Dil" della cantante Rojda. La cantante ha parlato di un vero e proprio furto.

"Si colpiscono le nostre canzoni, come ulteriore modo per proseguire la guerra", ha dichiarato Rojda, annunciando anche l'intenzione di sporgere denuncia.

Tuttora in carcere 15 studenti che hanno richiesto 'insegnamento in kurdo

Kurdish Info 07.01.2009- Secondo Adnan Tunc, delegato dell'Associazione Studenti presso l'Università Dicle, centinaia di studenti sono stati perseguiti e interrogati, a seguito delle loro richieste di ricevere l'insegnamento nella loro madrelingua. Tunc ha dichiarato che per tale motivo 256 studenti sono stati fermati dalla polizia nel 2007, altri 83 nel corso del 2008. Tuttora sono in carcere 15 studenti.

Adnan Tunc ha concluso: "Riceviamo condanne a causa della nostra richiesta di ricevere istruzione nelle materie d'insegnamento in lingua kurda. Se siamo colpevoli, allora sono da ritenere colpevoli anche coloro che hanno aperto il canale televisivo TRT6".

Ergenekon: " Lo Stato nello Stato non viene sciolto."

Kurdish Info 12.01.2009-La presidente del DTP Emine Ayna, ha dichiarato in seguito ai recenti arresti nel processo Ergenikon, che non si tratta di voler sciogliere lo "Stato nello Stato", ma si tratta unicamente di una lotta per il potere all'interno dlele diverse Istituzioni statali. " All'inizio del processo eravamo alquanto scettici ma speravamo che qualcosa cambiasse. se osserviamo gli sviluppi della vicenda a partire dal giugno del 2007 , si capisce che si tratta di unja lotta per il potere. Questo processo non scioglierà l'Ergenikon ma rimescolerà le carte e le posizioni. "

L'unica questione sulla quale c'è unanimità è il come approcciare la questione kurda. " Lo spostamento delle posizioni di forza a favore dell'AKP non cambia la posizione ideologica ufficiale : "Una nazione, uno Stato, una religione. " Il primo Minisstro lo ha affermato migliaia di volte. Per questa ragione la politica di violenza contro i Kurdi con la distruzione dei villaggi, le espulsioni. le torture e le violazioni dei Diritti Umani continuerà, anche se cambiano i nomi al potere"

Leyla Zana: "Non lascio la mia terra"

Kurdish Info 11.01.2009-La ex-deputata del DEP Leyla zana ha ricevuto a Diyarbakir il premio per essersi battuta a favore dei Diritti Umani. Il Presidente dell'IHD di Diyarbakir, Muharem Herbey, ha motivato la scelta a favore di Leyla Zana, per il suo impegno nella fondazione 20 anni fa dell'IHD e per il suo forte impegno sociale. In occasione del ricevimento del premio Leyla zana ha affermato che nonostante la nuova condanna subita a altri dieci anni di detenzione non intende lasciare il paese. " Sino alla mia morte rimarrò nel mio paese e proseguirò la mia battaglia. " Accetto il premio in nome delle donne kurde.

" Le donne, se solo lo vogliono, possono ottenere tutto"

Kurdish Info YOP 12.01.2009-Per essere indipendenti sempre più donne a Batman lavorano. In molti quartieri sono stati aperti locali e con il loro guadagno mandano avanti le famiglie.Una di loro è la 42enne Edibe Eren, madre di 4 figli. In presenza di una totale mancanza di responsabilità di suo marito, sposato 27 anni fa, la famiglia ha trascorso dei momenti molti brutti. " Quando anni fa mio marito ha lasciato me e i miei figli, tutto si è fatto ancora più difficile.

Abitavamo in 5 in un buco di cantina. Per non dipendere più dagli altri ho chiesto in prestito dei soldi da alcuni familiari e ho aperto un piccolo negozio. Prima sedevo a casa e aspettavo l'aiuto di qualcuno. Oggi non ho bisogno più di aiuto, sono io che posso dare una mano agli altri. Ho avuto molto sostegno morale nel mio quartiere. E così si è rafforzata la mia consapevolezza di vivere in una società feudale. Oggi sempre più donne cercano lavoro e sono felice che sia così. Ci sono molte donne a Batman che aspirano all'autonomia, ma non hanno i soldi per iniziare. Queste donne vanno aiutate. Sono sicura che in questo modo molte donne si renderebbero indipendenti."

Un altro locale aperto da 4 donne si chiama Dade Gözlemecisi. La 45 enne Şükran Çelebi,madre di 5 figli, lavora qui da tre anni. " Le donne devono avere fiducia in se stesse. Da secoli vengono oppresse e sfruttate, al punto che si sono convinte di non poter essere indipendenti. Ci è stata tolta la fiducia in noi stesse. Dobbiamo fare un passo avanti. Batman è una città cresciuta con molti profughi. E molte famiglie sono molto povere. Le donne possono cucire o preparare da mangiare e così provvedere al sostentamento delle loro famiglie. Le donne però devono essere aiutate in questo. Molte hanno paura del fallimento e temono le chiacchiere degli altri se accettano un lavoro. Noi come donne dobbiamo aiutarci. Essere solidali e spezzare la mentalità patriarcale. Solo in questo modo si potrà avere un cambiamento sociale. "

Limitata la libertà di movimento a Maxmur

Kurdish Info 11.01.2009-Secondo una fonte del sito WEB del Kurdistan del Sud Denge Azag, il Ministro per la Sicurezza nazionale dell'Iraq, Sirwan el Waili, è stato deciso dall'Iraq, dalla Turchia e dagli USA di limitare le attività dei profughi a Maxmur che sarebbero in contatto con il PKK. Il campòo di Maxmur è sotto il completo controllo delle autorità irachene. I profughi vengono classificati e divisi e limitate le entrate e le uscite. Il Ministro sostiene che vi siano nel campo dei militanti del PKK.

Queste misure sono state decise subito dopo l'avvenuta visita in Turchia del Primo Ministro iracheno Maliki. Nel novembre del 2008 si era già insediata una commissione anti-PKK trilaterale USA-IRAQ, TURCHIA. E subito dopo l'insediamento di quella commissione furono intensificati gli attacchi dell'esercito iraniano e turco nel territorio di Meyda controllato dalla guerriglia.

Secondo fonti delle nazioni Unite vivono a Maxmur 12 mila persone, tutti profughi kurdi. All'inizio erano circa 20.000. Molti sono ritornati nel Kurdistan del Nordf, altri scappati in Europa o si sono sistemati nel Kurdistan del Sud. Negli ultimi due anni, l'ingresso e l'uscita dal campo era permessa con relativa facilità.

Il campo di Maxmur ci parla di un passato tragico. prima di Maxmur c'erano Bihere, Etruş, Geliye Qiyamet, Besive, Nehdara e Ninova. Campi sempre attaccati, con problemi d'acqua e di corrente elettrica. Almeno in mezzo al deserto presso Helwer era sorta una oasi verde, con la creazione di scuiole, associazioni per le donne e una propria amministrazione.; regolarmente hanno luogo ad esempio manifestazioni culturali. Grazie al duro lavoro dei profughi la vita a Maxmur era dignitosa, ma le nuove limitazioni hanno di nuovo creato grossi difficoltà.

Altri due kurdi condannati a morte

Kurdish Info 08.01.2009- Il numero dei detenuti che in Iran sono minacciati di esecuzione di sentenze capitali è aumentato: ora sono 11. Due dei prigionieri condannati a morte sono guerriglieri del PJAK, catturati vivi a seguito di uno scontro armato. Si tratta di Ferhat Calis, nato a Sirnak, e Ramazan Ahmet, nato a Qamishlo. i due si trovano tuttora nel carcere di Urmiye. In precedenza era stato reso noto che i due avevano perso la vita in uno scontro armato con truppe iraniane; poi l'avvocato Ihsan Seyit ha dichiarato che Ferhat Calis e Ahmet sono in carcere e pende su di loro la condanna a morte per impiccagione, pronunciata da un tribunale iraniano.

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