La Rete Italiana Pace e Disarmo, nel contesto dell'iniziativa europea, rilancia in questo contesto la richiesta di blocco completo del flusso di armamenti verso la Turchia e il regime di Erdogan.
In “Antifascismo e nonviolenza”, Mimesis edizioni, 2017, scritto insieme a Laura Tussi e Fabrizio Cracolici, abbiamo tentato di spiegarlo. La nonviolenza è una forza ed è la forza più potente: la forza dell’unione popolare quando ricerca verità e giustizia universali
4 gennaio 2020 - Alfonso Navarra, Disarmisti Esigenti - Rete ICAN Premio Nobel per la Pace
Per questo chiediamo una drastica riduzione delle spese militari che gravano sul bilancio dello stato italiano per l'enorme importo di decine e decine di milioni di euro al giorno e che i fondi pubblici siano invece utilizzati in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani e del mondo vivente.
26 ottobre 2019 - Movimento Nonviolento, PeaceLink, Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo
Hevrin Khalaf, 35 anni, è stata uccisa a sangue freddo dai miliziani filo-turchi. Paladina dei diritti delle donne, era considerata un simbolo di dialogo, e quindi una persona potenzialmente pericolosa. Tra le vittime di questa guerra c'è proprio chi si è battuto per la pace e il dialogo.
Il documentarista italiano è detenuto in Turchia da giorni (così come altri 150 giornalisti), non può nominare un avvocato e non è accusato di nulla. Il regista ha iniziato uno sciopero della fame per denunciare quel che gli sta accadendo, il 2 maggio manifestazione a Roma per la sua liberazione e la libertà di informazione
Traduzione dell'articolo di www.kurdistan24.net sulle ultime dichiarazioni del Ministro degli Esteri turco a proposito del conflitto in corso in Kurdistan.
Dal fallito golpe in Turchia alla nuova "Guerra Fredda" tra USA e Russia e passando per le dichiarazioni del nuovo Primo Ministro britannico. Un documento lanciato da IPPNW e da divulgare e segnalare alle agenzie di stampa in occasione dell'"Hiroshima Day"
I grandi sponsor e finanziatori di Daesh sono da cercarsi anche tra le petromonarchie alle quali Stati Uniti e stati europei (Italia compresa) vendono armi a tutto spiano.
Le basi erano 10, di forma triangolare, con tre missili ognuna. Nell'ottobre del 1961 furono colpite quattro testate nucleari da fulmini, e in due casi venne attivato il processo fisico-chimico preliminare all'esplosione (che non avvenne). Un museo della pace e della memoria è oggi possibile
La presenza di tali ordigni sul territorio italiano è in contrasto anche con il Trattato di non proliferazione delle armi nucleari, al quale l’Italia ha aderito nel 1975 impegnandosi a «non ricevere da chicchessia armi nucleari né il controllo su taliarmi, direttamente o indirettamente».
Per Peace History si intende lo studio delle cause più profonde della guerra nonché dei mezzi per contrastarla e per gestire risoluzioni non violente dei conflitti. In questa pagina web vi sono alcuni riferimenti per la Peace History e link utili per tracciare una storia della pace
L'evoluzione dell’educazione civica ha portato a un sempre maggiore avvicinamento della stessa all’educazione alla pace, fino ad una sovrapposizione di competenze, che oggi può in certi contesti rendere difficile distinguere le due discipline.
Il movimento pacifista può diventare un soggetto storico consapevole dei propri compiti solo se ha la consapevolezza della sua storia. La storia della pace studia l'impegno positivo di chi si è opposto alla guerra. Ma è anche analisi strutturale delle cause dei conflitti armati.
15 gennaio 2021 - Alessandro Marescotti, Daniele Marescotti
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