Colpire deliberatamente il palazzo di Gheddafi per ucciderlo o per indurlo alla resa è un atto di terrorismo internazionale
Articolo 295 del Codice Penale: "Chiunque nel territorio dello Stato attenta alla vita, alla incolumità o alla libertà personale del Capo di uno Stato estero è punito, nel caso di attentato alla vita, con la reclusione non inferiore a venti anni e, negli altri casi, con la reclusione non inferiore a quindici anni. Se dal fatto è derivata la morte del Capo dello Stato estero, il colpevole è punito con la morte (1) nel caso di attentato alla vita; negli altri casi è punito con l’ergastolo".
(1) La pena di morte è stata soppressa e sostituita con l’ergastolo.
E se si attenta alla vita di Gheddafi fuori del territorio dello Stato italiano? E' forse legale bombardare la residenza di Gheddafi con aerei italiani? E' legale quello che sta facendo la Nato (e l'Italia con essa) in violazione ONU dello stesso principio di No-fly-zone? La No-fly-zone serve a evitare la guerra non a farla. I piloti Nato che uccidono potrebbero essere deferiti al Tribunale Penale Internazionale. Non è un caso che il ministro della Difesa Ignazio La Russa non riferisce mai in Parlamento sui dettagli delle operazioni militari portate a termine.
Giornalisti che hanno ispezionato il compond di Gheddafi hanno riscontrato la presenza di vittime. Chi risponderà della loro morte. E chi di quella del personale della TV libica bombardata il 30 luglio dalla Nato, suscitanto la viva disapprovazione dell'Unesco (che è un'agenzia dell'Onu)?
La direttrice generale dell'Unesco, Irina Bokova, ha condannato l'attacco aereo condotto lo scorso 30 luglio dalla Nato contro l'emittente libica Al-Jamahiriya: ''I media non debono mai diventare l'obiettivo di azioni militari'', ha dichiarato.
Nel raid hanno perso la vita tre impiegati della tv, che trasmette in lingua inglese, e altre 21 persone sono rimaste ferite.
''Il bombardamento della Nato contravviene ai principi della Convenzione di Ginevra che precisa lo stato civile dei giornalisti in tempo di guerra, anche se impegnati in attivita' di propaganda'', ha aggiunto la direttrice dell'Unesco.
Nella sezione 2331 del Capitolo 113b, il terrorismo è definito come "attività che coinvolgono violenza o atti che minacciano la vita che sono una violazione delle leggi degli Stati Uniti sul crimine o di qualunque Stato e sono intese per
(i) intimidire o coercire una popolazione civile;
(ii) per influenzare la politica di un governo tramite l'intimidazione o la coercizione;
(iii) per modificare la condotta di un governo tramite la distruzione di massa, l'assassinio o il rapimento".
Quindi, sulla base della stessa definizione statunitense, la "caccia a Gheddafi" (senza alcun mandato Onu) è terrorismo.
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