Conflitti

Uccidere un capo di Stato è un crimine di guerra. I media che diffondono le immagini dei bombardamenti Nato senza informare sulle violazioni del diritto internazionale di fatto stanno creando "assuefazione al terrorismo"

Colpire deliberatamente il palazzo di Gheddafi per ucciderlo o per indurlo alla resa è un atto di terrorismo internazionale

I piloti Nato che bombardano per uccidere Gheddafi potrebbero essere deferiti al Tribunale Penale Internazionale per crimini di guerra. Non è un caso che il ministro della Difesa Ignazio La Russa non riferisce mai in Parlamento sui dettagli delle operazioni militari portate a termine.
24 agosto 2011

Articolo 295 del Codice Penale: "Chiunque nel territorio dello Stato attenta alla vita, alla incolumità o alla libertà personale del Capo di uno Stato estero è punito, nel caso di attentato alla vita, con la reclusione non inferiore a venti anni e, negli altri casi, con la reclusione non inferiore a quindici anni. Se dal fatto è derivata la morte del Capo dello Stato estero, il colpevole è punito con la morte (1) nel caso di attentato alla vita; negli altri casi è punito con l’ergastolo"

(1) La pena di morte è stata soppressa e sostituita con l’ergastolo.  Compound di Gheddafi distrutto dalla Nato



E se si attenta alla vita di Gheddafi fuori del territorio dello Stato italiano? E' forse legale bombardare la residenza di Gheddafi con aerei italiani? E' legale quello che sta facendo la Nato (e l'Italia con essa) in violazione ONU dello stesso principio di No-fly-zone? La No-fly-zone serve a evitare la guerra non a farla. I piloti Nato che uccidono potrebbero essere deferiti al Tribunale Penale Internazionale. Non è un caso che il ministro della Difesa Ignazio La Russa non riferisce mai in Parlamento sui dettagli delle operazioni militari portate a termine. 

Giornalisti che hanno ispezionato il compond di Gheddafi hanno riscontrato la presenza di vittime. Chi risponderà della loro morte. E chi di quella del personale della TV libica bombardata il 30 luglio dalla Nato, suscitanto la viva disapprovazione dell'Unesco (che è un'agenzia dell'Onu)?

La direttrice generale dell'Unesco, Irina Bokova, ha condannato l'attacco aereo condotto lo scorso 30 luglio dalla Nato contro l'emittente libica Al-Jamahiriya: ''I media non debono mai diventare l'obiettivo di azioni militari'', ha dichiarato.

Nel raid hanno perso la vita tre impiegati della tv, che trasmette in lingua inglese, e altre 21 persone sono rimaste ferite.

''Il bombardamento della Nato contravviene ai principi della Convenzione di Ginevra che precisa lo stato civile dei giornalisti in tempo di guerra, anche se impegnati in attivita' di propaganda'', ha aggiunto la direttrice dell'Unesco.

Note: La definizione di "terrorismo" degli Stati Uniti è contenuta nel Federal Criminal Code. Nel Titolo 19, Parte I, Capitolo 113B del Codice viene definito il terrorismo e i crimini associati ad esso.
Nella sezione 2331 del Capitolo 113b, il terrorismo è definito come "attività che coinvolgono violenza o atti che minacciano la vita che sono una violazione delle leggi degli Stati Uniti sul crimine o di qualunque Stato e sono intese per
(i) intimidire o coercire una popolazione civile;
(ii) per influenzare la politica di un governo tramite l'intimidazione o la coercizione;
(iii) per modificare la condotta di un governo tramite la distruzione di massa, l'assassinio o il rapimento".

Quindi, sulla base della stessa definizione statunitense, la "caccia a Gheddafi" (senza alcun mandato Onu) è terrorismo.

Articoli correlati

  • Quello che la puntata di Riccardo Iacona non ha detto
    Disarmo
    "Europa in armi" su RAITRE

    Quello che la puntata di Riccardo Iacona non ha detto

    Il processo di riarmo in corso in Europa merita una riflessione più profonda e meno influenzata dalla paura e dall'emotività. La rappresentazione della Russia come un nemico che prepara un attacco all'Europa rischia di alimentare una narrazione sbagliata se non si approfondiscono i dati militari.
    8 settembre 2024 - Alessandro Marescotti
  • Quando la NATO chiude gli occhi sulla disinformazione
    Editoriale
    Le domande che anche Mattarella potrebbe porsi

    Quando la NATO chiude gli occhi sulla disinformazione

    Emergono le accuse tedesche al governo della Polonia che ha coperto il sabotaggio Nord Stream. Ma emerge anche la disinformazione occidentale che ha subito accusato la Russia. Eppure la NATO ha diversi centri che si occupano della disinformazione e che avrebbero dovuto vigilare.
    8 settembre 2024 - Alessandro Marescotti
  • Kiev, la guerra c’è, ma non si vede
    Pace
    Racconto di un invitato italiano nella Capitale dell'Ucraina

    Kiev, la guerra c’è, ma non si vede

    Mauro Carlo Zanella, inviato dell'agenzia internazionale Pressenza, è da due giorni a Kiev, da dove ci racconta le sue impressioni -- sorprendenti -- della vita quotidiana degli ucraini sotto la guerra.
    19 agosto 2024 - Mauro Carlo Zanella
  • Presidio pacifista davanti alla base NATO di Solbiate Olona
    Disarmo
    Solbiate Olona è un comune della provincia di Varese in Lombardia

    Presidio pacifista davanti alla base NATO di Solbiate Olona

    Tra gli obiettivi c'è l'opposizione ai nuovi euromissili da puntare contro la Russia. Il presidio invita tutti a unirsi per una pace fondata sulla sicurezza comune e sull'uso socialmente utile delle risorse. Appuntamento per il 28 luglio davanti alla Base NATO Solbiate Olona alle ore 15.
    25 luglio 2024 - Redazione PeaceLink
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.15 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)