Guerre e bugie
Un saluto ai bambini, ma anche ai grandi, dall’Ucraina. Esordisce con queste parole Yurii Sheliazhenko, esponente di primo piano del Movimento Pacifista Ucraino, in un video in cui mostra come il Primo Ministro britannico Boris Johnson abbia mentito ai bambini del Regno Unito sulla guerra in corso. E per farlo analizza e denuncia una a una tutte le menzogne da lui raccontate nella video intervista “FYI – Kids Grill Boris Johnson” trasmessa da Sky News. Iniziando dalla prima.
In risposta alle paure dei ragazzi sulla possibilità che scoppi una Terza Guerra Mondiale e sull’uso di armi nucleari, Johnson afferma lapidario come sia importante comprendere ciò che sta accadendo. Si tratta di una guerra convenzionale iniziata dal presidente russo Vladimir Putin allo scopo di conquistare, soggiogare, distruggere l’Ucraina: una nazione totalmente innocente, così come innocente è il suo popolo, che nulla ha fatto di sbagliato. E’ sua opinione che non sia stata mai così chiara la distinzione tra bene e male.
Davanti a queste affermazioni, Sheliazhenko non può non chiarire come stiano le cose in realtà. Non tutti in Ucraina sono innocenti, così come non tutti i russi. Sono in molti, da entrambe le parti, ad odiarsi e ad uccidersi reciprocamente. Lo sforzo bellico di Putin è indubbiamente il male, ma quasi ogni giorno, nei sette anni che hanno preceduto l’invasione russa in Ucraina, da ambo le parti vi è stata una sistematica violazione degli accordi di cessate il fuoco in Donbass e migliaia di persone sono state uccise. Non esiste un solo motivo valido che giustifichi odio e uccisioni. Nessuno può dirsi innocente. Nemmeno chi, come sta facendo il presidente ucraino Zelenskyj, vuole trasformare il proprio popolo in un esercito.
Proseguendo con le sue bugie, il premier del Regno Unito sostiene che si debba fare di più per supportare la nazione invasa e sottolinea la necessità di non permettere che Putin inquadri i fatti secondo la sua visione per la quale si tratterebbe di un conflitto tra lui e l’Occidente. Ribadisce come sia il presidente russo a cercare di distruggere l’Ucraina.
Con in mente queste parole, risulta sorprendente ciò che lo stesso Johnson dichiarava in un suo precedente discorso, nel quale ammetteva chiaramente l’esatto opposto, elogiando ed incoraggiando una sempre maggiore unità tra gli stati alleati dell'Occidente per assicurare lo scacco del leader russo.
La verità è che Usa, Regno Unito e altre nazioni occidentali hanno costituito un’alleanza militare, la NATO, allo scopo di affermare la propria supremazia su Cina, Russia e altre nazioni dell’Est. Alleanza che si è progressivamente allargata ad oriente. Entrambe le parti non si sentono al sicuro, ma invece di dialogare si lanciano reciprocamente accuse e minacce, con il rischio di dare vita ad un’escalation che potrebbe portare ad una guerra nucleare e alla distruzione della vita su questo pianeta. Russia da un lato ed Occidente dall’altro hanno cercato di imporre all’Ucraina di scegliere con chi schierarsi, nonostante quest’ultima cercasse piuttosto di mantenere rapporti distesi con entrambi. Hanno incoraggiato i loro amici in Ucraina a combattere e ad uccidersi gli uni gli altri, fornendo loro grandi quantità di armi e facendone un ostaggio dell’ostilità che domina i rapporti tra Est ed Ovest.
Non pago, Johnson mente ancora e lo fa chiamando in causa la Corte Internazionale di Giustizia. Secondo quanto afferma, la Corte avrebbe stabilito che quello che si sta compiendo sia un genocidio, che Putin sia responsabile di crimini di guerra e che non gli resti che ritirarsi e porre immediatamente fine al conflitto.
La verità è che la Corte non si è espressa in questo senso. Allo stato attuale Putin non è sotto processo per crimini di guerra. I fatti dicono chiaramente che è l’Ucraina a chiedere alla Corte Internazionale di pronunciarsi sulla correttezza degli atti che la Russia sta commettendo. Nulla è stato deciso, ma potrebbe arrivare l’emanazione di inibizione futura a compiere atti che trasgrediscano il diritto internazionale, applicando misure di tipo preventivo: una richiesta formale alla Russia di interrompere l’intervento militare in Ucraina e che entrambi gli stati non cerchino reciprocamente uno sterminio di massa dei civili, atto che configurerebbe a tutti gli effetti un genocidio.
Per quale motivo è così importante denunciare il fatto che il primo ministro britannico stia mentendo ai giovani sulla guerra in corso? A questo interrogativo Sheliazhenko risponde con amarezza sottolineando come mentire, riducendo quello che sta accadendo ad uno scontro tra buoni e cattivi, sia un pessimo esempio per le nuove generazioni, ma anche per gli adulti di oggi.
Al contrario agire secondo le regole, comportarsi in modo corretto, evitare di distorcere i fatti dovrebbero essere capisaldi per evitare di gettare benzina sul fuoco della guerra in atto.
Yurii Sheliazhenko vive a Kiev, capitale ucraina scossa dagli attacchi missilistici russi. Nonostante la situazione di estremo pericolo in cui si trova, continua a rimanere perché il presidente Zelenskyj sta cercando di coscrivere tutti gli uomini per farne soldati e ordinare loro di uccidere i russi. Gli è vietato lasciare l’Ucraina e se tentasse di partire potrebbe essere arruolato nell’esercito contro la sua volontà. Come pacifista, non imbraccerà mai un fucile né ucciderà mai nessuno. Non si può andare contro la propria coscienza, anche se questo potrebbe significare cinque anni di carcere. La guerra è sbagliata, perché è sbagliato uccidere.
Lo Statuto delle Nazioni Unite riporta i principi fondanti per una convivenza pacifica tra i popoli e gli Stati e ad essa si dovrebbe guardare come ad un punto di partenza per iniziare dei veri colloqui di pace, invitando a sedere allo stesso tavolo Putin, Zelenskyj e Biden. Trovare un accordo su come vivere insieme in pace sul nostro suolo comune è più che mai urgente. Aiuti militari, minacce e sanzioni non concorreranno certamente a porre fine agli spargimenti di sangue né potranno porre le basi di una distensione. Tuttavia, se ciascuno di noi rifiuterà di credere alla bugia secondo cui i buoni devono uccidere i cattivi, nessun leader politico oserà più mentire né finanziare nuove guerre. Se tutti rifiutassero di uccidere, non ci sarebbero più conflitti.
Costruire un mondo migliore è possibile: un mondo senza eserciti né confini; un pianeta libero e felice; una casa comune per tutti i popoli; verità e amore che abbraccino insieme Oriente ed Occidente.
Un mondo in cui tutti i bambini possano giocare.
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