Conflitti

Le sanzioni dissanguano l'Europa a beneficio degli Usa

Quando la realtà è putiniana

Le sanzioni europee contro la Russia si rivelano sanzioni contro l’Europa, mentre alla Russia non fanno un baffo. Questo disastro è causato dall’insipienza delle classi dirigenti europee inclusi i nostri Migliori. Perché non discuterne? Perché incolpare di putinismo chi guarda in faccia alla realtà?
2 settembre 2022
Marco Travaglio
Fonte: Il Fatto Quotidiano
Inflazione globale causata dalla guerra e dalle sanzioni
Se la nostra campagna elettorale non fosse falsata dalle ingerenze americane, i partiti discuterebbero soltanto della questione fondamentale: le sanzioni dell’Europa contro la Russia, che si sono rivelate sanzioni contro l’Europa, mentre alla Russia non fanno un baffo. Tant’è che Putin brucia il metano che non ci vende più (guadagnando più di prima dal boom dei prezzi) e la Von der Leyen ci invita con nonchalance a “prepararci a una potenziale interruzione totale del gas russo“: cioè a una sanzione della Russia contro l’Ue che, diversamente da quelle dell’Ue contro la Russia, farebbe malissimo ai destinatari, cioè a noi che saremo autosufficienti forse fra 3-4 anni.
Un disastro di queste proporzioni, causato dall’insipienza delle classi dirigenti europee, inclusi i nostri Migliori, dovrebbe monopolizzare il dibattito elettorale: i partiti dovrebbero chiedersi se non sia il caso di rivedere sanzioni che danneggiano chi le impone, mentre la presunta vittima se la ride. Invece ne parla solo Salvini, che appena pronuncia la parola Russia fa pensare a Savoini al Metropol e agli accordi fra Lega e Russia Unita. Ma il tema è troppo serio – visti i danni incalcolabili che le auto-sanzioni stanno per provocare a migliaia d’imprese che falliranno e a milioni di famiglie che sprofonderanno nella miseria più nera – per lasciarlo al Cazzaro Verde.
Le sanzioni dovevano accelerare il default russo e dissanguare il regime putiniano per levargli i mezzi per la guerra ucraina, scatenargli contro il malcontento popolare e accelerarne la caduta. Invece i russi mantengono il controllo del Sud-Est ucraino, la controffensiva di Kiev esiste solo sui giornali della propaganda atlantista, l’economia russa tiene botta e Putin appare ben saldo. A dissanguarsi è l’Ue, per la gioia degli unici beneficiari di questa follia collettiva: gli Usa. Lo dice il Fmi, smentendo il Consiglio Ue: in Russia il calo del Pil nel 2022 non sarà dell’11%, ma del 6. E siccome l’export di energia supererà di 100 miliardi di dollari quello del 2021, il totale delle esportazioni crescerà, con un’inflazione vicina al 10% dell’Eurozona.
Anche l’Economist conferma che l’Ue ha confuso i sogni con la realtà: “L’economia russa continua a battere le attese e la guerra delle sanzioni non va come previsto”; dopo lo choc iniziale “il sistema finanziario s’è stabilizzato e il Paese sta trovando nuovi fornitori, inclusa la Cina. Intanto in Europa la crisi energetica potrebbe innescare una recessione”. Che renderà sempre più impopolare il sostegno militare all’Ucraina, vista la sua conclamata inutilità in assenza di risultati sul campo.
Fino a quando i governi europei continueranno a sanzionare i loro popoli, a credere alla loro propaganda e a scambiare la realtà per putinismo?

Articoli correlati

  • Ucraina, rischio di incidente nucleare
    Ecologia
    La CIA sa chi ha colpito la centrale atomica

    Ucraina, rischio di incidente nucleare

    PeaceLink chiede una inchiesta internazionale sull'attacco gravissimo e irresponsabile alla centrale nucleare di Zaporizhzhia nell'area occupata dalla Russia. Non fare chiarezza sull'accaduto significa nascondere la verità e le responsabilità
    10 aprile 2024 - Alessandro Marescotti
  • Ucraina: la disinformazione della Nato
    Editoriale
    A chi è giovata?

    Ucraina: la disinformazione della Nato

    I soldati ucraini sono stati spinti a sacrificarsi per una vittoria che si è rivelata un'illusione. La speranza di una Caporetto per le truppe russe si è rovesciata nel suo opposto e ora si profila l'incubo di una Caporetto per gli ucraini.
    8 aprile 2024 - Alessandro Marescotti
  • La Nato apre alla trattativa: un nuovo scenario per risolvere la crisi in Ucraina
    Editoriale
    Come pacifisti non possiamo che cogliere tale novità

    La Nato apre alla trattativa: un nuovo scenario per risolvere la crisi in Ucraina

    Il primo a suggerire la via negoziale è stato Papa Francesco. Adesso anche Stoltenberg fa un timido passo come segretario generale della Nato. Una soluzione diplomatica, anche se difficile da raggiungere, potrebbe rappresentare l'unica via per evitare ulteriori sofferenze, tensioni e instabilità.
    7 aprile 2024 - Alessandro Marescotti
  • Tre lezioni dalla guerra in Ucraina
    Editoriale
    Un punto di vista pacifista sul fallimento della "guerra giusta"

    Tre lezioni dalla guerra in Ucraina

    Putin non è in ginocchio come prevedeva Biden ma è più forte di prima. L'esercito ucraino è a corto di uomini e risorse. L'esercito russo ha una superiorità schiacciante. Tutto ciò ci impone a una riflessione profonda sulle alternative alla guerra.
    5 aprile 2024 - Alessandro Marescotti
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.15 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)