Conflitti

Video di approfondimento

La questione della Crimea

La Crimea era dell'URSS. Nel 1954 Chruščёv la donò all'Ucraina che allora faceva parte dell'Unione Sovietica. Ora la Crimea appartiene de iure all'Ucraina ma, dopo un'azione militare della Russia, è stata annessa con referendum del 16 marzo 2014 come risposta alla "rivoluzione" di Maidan.
8 ottobre 2022
Redazione PeaceLink

Al termine della seconda guerra mondiale, nella quale ospitò la Conferenza di Jalta, la Crimea fu trasformata in oblast' di Crimea della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa (RSFSR). Crimea

Il 19 febbraio 1954 venne donata dal leader sovietico Nikita Chruščёv alla RSS Ucraina in segno di riconoscimento per commemorare il 300º anniversario del trattato di Perejaslav tra i cosacchi ucraini e la Russia.

Il territorio della Crimea appartiene de iure all'Ucraina (come "Repubblica autonoma di Crimea"), ma dopo l'occupazione da parte delle truppe russe che erano di stanza nella base di Sebastopoli, nel 2014, la penisola è stata annessa dalla Federazione Russa (come "Repubblica di Crimea") a seguito del referendum del 16 marzo (con un'affluenza del 84,2%, superiore al quorum del 50%); questo referendum è stato definito illegale da ONU, Unione europea, Stati Uniti d'America, OSCE, Consiglio d'Europa e dalla stessa Ucraina.

Nel 2001 la popolazione della Repubblica autonoma di Crimea era per il 58,5% di etnia russa e per il 24,4% di etnia ucraina. La minoranza etnica dei tatari di Crimea nel 2001 formava il 12,1% della popolazione.

(Wikipedia)

Il colpo di mano russo del 2014 segue il rovesciamento del governo filo-russo per mezzo del movimento filo-occidentale di piazza Maidan (una scheda di approfondimento è qui).

Elon Musk ha proposto in ottobre ha proposto un piano di pace: "Crimea a Mosca, referendum ONU nel Donbass e Ucraina neutrale".

Milano, 8 ott. (askanews) - Il ponte di Kerch che collega la Russia alla Crimea è stato colpito da una massiccia esplosione sulla corsia del traffico ferroviario. Alcune immagini postate sui social mostrano un grande incendio in almeno due carrozze di un treno sul ponte e una vasta colonna di fumo nero.

L'esplosione è avvenuta intorno alle 6 del mattino di oggi mentre un treno stava attraversando il ponte, anche se non è immediatamente chiaro cosa l'abbia causata. Secondo alcune fonti di stampa russe l'incendio sarebbe partito da un serbatoio di carburante.

Alcune immagini sembrano mostrare un secondo incendio a una certa distanza da quello principale e il crollo di una parte del ponte stradale che corre parallela ai binari del treno.

Per Kiev il ponte di Kerch è uno dei simboli dell'occupazione russa nei territori ucraini. Con una lunghezza di 18,1 km è il ponte più lungo sia della Russia, sia dell'Europa. E' stato costruito da Mosca tra il 2016 e il 2019 per collegare la Crimea alla Russia, dopo l'annessione di questo territorio ucraino non riconosciuta dalla comunità internazionale.

Articoli correlati

  • Ucraina, rischio di incidente nucleare
    Ecologia
    La CIA sa chi ha colpito la centrale atomica

    Ucraina, rischio di incidente nucleare

    PeaceLink chiede una inchiesta internazionale sull'attacco gravissimo e irresponsabile alla centrale nucleare di Zaporizhzhia nell'area occupata dalla Russia. Non fare chiarezza sull'accaduto significa nascondere la verità e le responsabilità
    10 aprile 2024 - Alessandro Marescotti
  • Ucraina: la disinformazione della Nato
    Editoriale
    A chi è giovata?

    Ucraina: la disinformazione della Nato

    I soldati ucraini sono stati spinti a sacrificarsi per una vittoria che si è rivelata un'illusione. La speranza di una Caporetto per le truppe russe si è rovesciata nel suo opposto e ora si profila l'incubo di una Caporetto per gli ucraini.
    8 aprile 2024 - Alessandro Marescotti
  • La Nato apre alla trattativa: un nuovo scenario per risolvere la crisi in Ucraina
    Editoriale
    Come pacifisti non possiamo che cogliere tale novità

    La Nato apre alla trattativa: un nuovo scenario per risolvere la crisi in Ucraina

    Il primo a suggerire la via negoziale è stato Papa Francesco. Adesso anche Stoltenberg fa un timido passo come segretario generale della Nato. Una soluzione diplomatica, anche se difficile da raggiungere, potrebbe rappresentare l'unica via per evitare ulteriori sofferenze, tensioni e instabilità.
    7 aprile 2024 - Alessandro Marescotti
  • Tre lezioni dalla guerra in Ucraina
    Editoriale
    Un punto di vista pacifista sul fallimento della "guerra giusta"

    Tre lezioni dalla guerra in Ucraina

    Putin non è in ginocchio come prevedeva Biden ma è più forte di prima. L'esercito ucraino è a corto di uomini e risorse. L'esercito russo ha una superiorità schiacciante. Tutto ciò ci impone a una riflessione profonda sulle alternative alla guerra.
    5 aprile 2024 - Alessandro Marescotti
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.15 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)