La lunga frontiera dall'Ucraina a Trieste
≪La guerra in Ucraina ha ampliato la frattura tra la frontiera orientale della Nato e lo spazio geopolitico occidentale russo. Riesumando la cortina di ferro che nel secondo Novecento bisecava l’Europa da Stettino a Trieste, oggi tramutata in acciaio lungo una direttrice che dai ghiacciai baltici sfocia nelle acque anossiche del Mar Nero. Argine che non solo rompe il vincolo energetico con Mosca, ma alimenta una tensione prebellica permanente ai margini di casa nostra≫.
Non posso trovare parole piu chiare di queste, scritte da Lorenzo Noto sul numero 2 di Limes 2024, per introdurre una breve analisi delle prospettive che si aprono in Europa dopo la prevedibile, anche non certo imminente, fine del conflitto armato in Ucraina che il nuovo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, vorrebbe presentare come un suo personale successo diplomatico ma che, e nei fatti, l’inevitabile conclusione di una guerra persa da Kiev sul campo e dai suoi sponsor occidentali sul terreno dell’imposizione planetaria dell’egemonia americana come nell’agenda dei neocon che hanno approfittato della debolezza dell’Amministrazione Biden.
(...)
L’Ucraina ha fatto le spese dell’esigenza di provare sul campo l’efficienza degli eserciti NATO nella guerra convenzionale tra Stati, la vicenda bellica tra USA e Russia combattuta per suo tramite non ha portato, come era prevedibile, Kiev alla vittoria, ma ha soffocato la vecchia Europa che ora, privata delle risorse energetiche a basso costo prima fornite da Mosca, non e piu un competitore globale dell’America ne sul piano industriale ne su quello geopolitico pur rimanendo un prezioso vassallo di Washington e mantenendo una buona capacita di mobilitazione e una risorsa garantita quanto a spesa militare. L’Alleanza Atlantica e diventata uno strumento flessibile della quale Washington intende conservare la supervisione limitando l’impegno militare diretto e i costi di gestione.
Continua nel file allegato
Allegati
La lunga frontiera dall'Ucraina a Trieste
Valeria Poletti654 Kb - Formato pdf
Articoli correlati
- Il vertice NATO dell’Aja punta al raddoppio delle spese militari
La NATO vuole il 5%
Già oggi la NATO nel suo insieme spende dieci volte più della Russia in ambito militare. E se si guarda alla sola Europa — somma dei bilanci militari dei Paesi dell’Unione Europea e del Regno Unito — la spesa militare europea è tre volte superiore a quella russa. Con il 5% supererebbe le sei volte.25 giugno 2025 - Alessandro Marescotti - Albert, bollettino pacifista settimanale dal 16 al 22 giugno 2025
Uniti contro il genocidio, la guerra e il riarmo: il 21 giugno a Roma
Mobilitazione in vista del vertice Nato dell'Aja del 24 e 25 giugno che vuole raddoppiare le spese militari. Le informazioni utili per raggiungere Roma. Un elenco dei temi che contestiamo alla Nato, dallo schieramento dei nuovi euromissili all'intesa militare con i criminali di guerra israeliani.18 giugno 2025 - Redazione PeaceLink - Albert, bollettino pacifista settimanale dal 9 al 15 giugno 2025
Verso il vertice Nato: le voci che dicono no al riarmo europeo
Dal 24 al 25 giugno si terrà all’Aja il vertice Nato. In risposta, il movimento pacifista europeo alza la voce: basta riarmo, stop al genocidio, no all'escalation bellica di Israele15 giugno 2025 - Redazione PeaceLink - Albert, bollettino pacifista settimanale dal 19 al 25 maggio 2025
Cresce la mobilitazione contro il rinnovo del Memorandum militare Italia-Israele
C'è anche la diffida di dieci giuristi. Sabato 24 maggio sono stati esposti i lenzuoli bianchi per ricordare le vittime palestinesi. Intanto le bombe israeliane uccidevano 9 dei 10 figli di una pediatra palestinese. E gli Usa annunciavano la macabra nascita della loro nuova bomba atomica: la B61-13.25 maggio 2025 - Redazione PeaceLink
Sociale.network