Un dossier per rompere il silenzio su una guerra dimenticata

Dove sta andando la Repubblica Democratica del Congo?

Il Ruanda, con il tacito sostegno di potenze occidentali, continua ad aggredire e saccheggiare territori congolesi. Gli accordi economici firmati dall’Unione Europea con il Ruanda finiscono per legittimare questo saccheggio.
8 ottobre 2025
Redazione PeaceLink

Da quasi trent’anni, nella Repubblica Democratica del Congo si consuma il conflitto più sanguinoso dalla Seconda guerra mondiale: oltre dieci milioni di morti, sette milioni di sfollati, intere regioni devastate, stupri di massa, villaggi bruciati e un ambiente naturale distrutto. Eppure, sul dramma del Congo continua a scendere un silenzio assordante. Congo e Ruanda

Il nuovo dossier “Dove sta andando la Repubblica Democratica del Congo?”, curato dalla rete Insieme per la Pace in Congo, rompe questo silenzio. Ricostruisce con rigore e passione civile le tappe di una guerra che non è solo “africana”: è una guerra globale per il controllo delle risorse strategiche – coltan, oro, rame, cobalto – indispensabili alle nostre tecnologie, dai telefoni cellulari alle auto elettriche.

Il dossier denuncia il ruolo di attori esterni — governi, multinazionali, eserciti stranieri — che si contendono la ricchezza del sottosuolo congolese, mentre la popolazione paga il prezzo più alto. Documenta come il Ruanda, con il tacito sostegno di potenze occidentali, continui ad aggredire e saccheggiare territori congolesi, e come accordi economici firmati dall’Unione Europea con Kigali finiscano per legittimare questo saccheggio.

La rete Insieme per la Pace in Congo chiama in causa le nostre responsabilità: quelle dei cittadini europei, dei governi e delle istituzioni internazionali che, pur conoscendo la verità, non hanno fermato l’ingiustizia. Chiede l’attuazione del Rapporto Mapping dell’ONU, da anni bloccato, e la creazione di un Tribunale Penale Internazionale per il Congo.

Nonostante tutto, dalle pagine emerge anche la forza della società civile congolese: donne, studenti, insegnanti, comunità di base che resistono con coraggio, continuano a documentare i crimini, a educare, a nutrire chi non ha più nulla. È un’umanità che non si arrende, che invoca giustizia, pace e verità.

Il dossier si conclude con un appello diretto a noi, cittadini del Nord del mondo: informiamoci, adottiamo stili di vita sobri, sosteniamo chi in Congo costruisce la pace e chiediamo ai nostri governi di interrompere ogni complicità con il saccheggio.

“Un giorno si dirà: tutto ciò poteva essere evitato”, recita l’incipit del documento.
Leggere e diffondere questo dossier significa scegliere di non voltarsi dall’altra parte.

Allegati

Articoli correlati

  • Una piccola grandissima donna: Chiara Castellani
    Pace
    A Mottola in provincia di Taranto

    Una piccola grandissima donna: Chiara Castellani

    Incontro con la dottoressa e missionaria laica che opera in una delle zone più povere della Repubblica Democratica del Congo
    28 aprile 2025 - Virginia Mariani
  • Llamamiento de los estudiantes congoleños para construir juntos la paz
    PeaceLink Espanol
    A los medios de comunicación y las universidades

    Llamamiento de los estudiantes congoleños para construir juntos la paz

    Los jóvenes congoleños de la Universitdad de Butembo (República democratica del Congo - Rdc) escriben una carta-llamamiento por la paz
    20 marzo 2025
  • Lettera dal Congo in guerra
    Conflitti
    Ai media e alle università

    Lettera dal Congo in guerra

    I giovani congolesi sono più che coscienti della situazione. Trent'anni di guerra, aggravatasi nel 2025. Vogliono lanciare un appello, un grido. Hanno scritto il testo che vi allego.
    12 marzo 2025 - Giovanni Piumatti
  • Durissimo attacco del Ruanda al Belgio
    Conflitti
    Ultim'ora: il Ruanda sospende la cooperazione allo sviluppo con il Belgio

    Durissimo attacco del Ruanda al Belgio

    Il Belgio è stato in prima linea nella richiesta di sanzioni UE e ha chiesto la fine del sostegno militare ruandese alle milizie M23 che hanno invaso il Congo. Nel comunicato del governo ruandese si legge: "Il Ruanda non sarà vittima di bullismo o ricatto per compromettere la sicurezza nazionale".
    18 febbraio 2025 - Redazione PeaceLink
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.8.20 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)