Conflitti

E' un caso la scoperta di un giacimento di metano sul Kivu, con i dissidi tra le due nazioni dei grandi laghi?

Situazione Rwanda-Congo

13 luglio 2004
Nicola Di Grazia

Seguo con particolare attenzione quello che sta succedendo nella regione dei grandi laghi in Africa.
Non tanto perché alla conferenza degli stati Africani si è espressa preoccupazione, ne perchè alcuni giornali italiani stranamente ne hanno parlato (anche l'Espresso), su cosa stà accandendo nella regione del lago Kivu. Ne sono attento soprattutto perché , salvo avvenimenti eclatanti, passerò il mio prossimo anno di vita in quella regione, in Rwanda come volontario laico inviato dalla mia diocesi. Mi occuperò di insegnare in una scuola, Non sarò proprio sul confine Congolese, ma piuttosto in vicinanza con il confine con l'Uganda.
Abbastanza defilato dagli avvenimenti sopra accennati tra Congo-Rwanda, che hanno soprattutto il loro triste teatro a Bukavu.
Recentemente il governo della Repubblica Democratica del Congo ha disposto uno dispiegamento di diecimila militari in quella provincia, sollevando le proteste Rwandesi, che interpretano la manovra come un'attività preparatoria per un'invasione: i timori del Rwanda derivano per il concesso rifugio a un gruppo di ribelli dissidenti, che settimane fa avevano occupato la città di Bukavu, in Congo.
Sarà un caso, ma in questi giorni ho anche letto che sotto il lago Kivu , naturale confine tra le due nazioni, è stato scoperto un grosso giacimento di metano.
Missionari incontrati al centro Cum di Verona, mi hanno riferito che la situazione sembra essersi leggermente distesa negli ultimi giorni, ed il confine Rwandese sul Congo è stato riaperto proprio domenica scorsa.
In agosto sarò presente in quelle zone; cercherò di mandare notizie più dettagliate se avrò la possibilità (internet è abbastanza traballante…).
L'osservatorio in cui scenderò (a Nyarurema), potrà forse farmi scrivere di un'altra terribile guerriglia che si protrae in quelle zone da anni.
A nord del Rwanda, in Uganda, c'è Esercito di resistenza del Signore (Lra) che imperversa con stragi sulla popolazione, pur dichiarando di essere guidato dagli spiriti per il bene del popolo. Sembra che il concetto del bene e del male, o la legge morale dentro di noi con cui si rapportava Kant, diventi sempre più interpretabile secondo piacimento. Andando in Africa, e nel mondo, rimarrà solo credere o guardare il cielo stellato, sempre citando Kant ? Io credo e spero assolutamente di no. Non partirei per un anno lontano dalla mia Toscana, altrimenti.

Note: http://www.fides.org/ita/news/2004/0407/05_3557.html

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