Scene di orrore nel Congo Orientale

Le origini e le cause della ribellione sono poco chiare, ma si sospetta fortemente che sia stata appoggiata dal Ruanda. Il Ruanda potrebbe perfino aver inviato delle truppe nella RDdC...
21 dicembre 2004
Tradotto da per PeaceLink
Fonte: Agenzia France-Presse - 19 dicembre 2004

Kanyabayonga - Sulle colline boscose più a nord il fetore tremendo dei cadaveri, abbandonati da tre giorni sotto il sole africano.

In questo territorio, nell' area orientale della Repubblica Democratica del Congo, si vedono dappertutto tracce dei combattimenti tra i soldati insorti (i ribelli sostenuti dal Ruanda) e l' esercito regolare, mentre nel centro della città si è saccheggiato tutto quello che era possibile saccheggiare.

In una fossa scavata frettolosamente, sei corpi giacciono ricoperti da una spessa nuvola di mosche, le ferite da arma da fuoco brulicanti di formiche.

Sul pavimento, delle cosce di pollo che gli uomini stavano mangiando al momento della loro uccisione, una Bibbia con le pagine strappate, proiettili inesplosi e rami d' eucalipto spezzati dall'esplosione delle granate.

Uno dei corpi indossa l'uniforme dell'esercito regolare della RDdC. Le divise da lavoro degli altri non hanno alcun segno particolare.

Nessuno dei morti ha indosso gli stivali. Gli insorti, che dichiarano di non aver ricevuto uniformi o stivali dal comando dell'esercito dall'inizio del processo di pace, nel giugno del 2003, per rifornirsi portano via ai morti le loro scarpe e, a volte, anche i pantaloni.

Apparentemente sono cessate le operazioni di battaglia più cruente, ma, dalle colline poco distanti echeggia ancora il rumore delle mitragliatrici. Le origini e le cause della ribellione sono poco chiare, ma si sospetta fortemente che sia stata appoggiata dal Ruanda.

Il Ruanda potrebbe perfino aver inviato delle truppe nella RDdC...

Nel centro di Kanyabayonga, abbandonato dalla quasi totalità della popolazione, i saccheggi sono gradualmente cessati, per il semplice motivo che non c'è ormai più niente da portare via.

I saccheggiatori di solito scagliavano delle bombe a mano contro i portoni dei negozi, per poter entrare e portare via la merce. I soldati ribelli vanno a rubare in gruppi, i civili con la propria famiglia e nessuno si preoccupa di farlo di nascosto.

Una madre, con il bambino sulla schiena, scopre un buco nel muro di un negozio, ma è troppo stretto e non riesce a passare, così manda i suoi due figli più grandi a prendere quello che possono.

Le postazioni avanzate delle truppe dell'esercito regolare sono a decine di chilometri più a nord, poco prima della città di Kayina.

I soldati dichiarano che si tratta di una ritirata strategica, cominciata giovedì scorso. Un camion dipinto di verde porta soldati al fronte.

"Dal primo giorno della nostra ritirata strategica, la popolazione ha cominciato a ritornare, anche se non hanno avuto il tempo di trovare una sistemazione stabile" afferma il maggiore Alain Kiewa, un ufficiale dell'esercito, di stanza a Kayina.

Gli ufficiali sono gentili. Parlano apparentemente senza rancore dei "fratelli dall'altra parte" e ricordano che le truppe degli insorti sono, o erano, membri dello stesso esercito.

A Rwindi, 25 km a sud di Kanyabayonga, la gente racconta di come sia stata terrorizzata negli ultimi giorni dai boati delle bombe, ma si lamenta anche della difficoltà di trovare dei rifornimenti.

Barabara Sikilini, un pastore, in maglietta e pantaloni corti, ci spiega che gli abitanti di Rwindi di solito vanno a Kanyabayonga a comprare le scorte alimentari.

"Ci sono combattimenti, saccheggi... e fame, qui" dichiara.

Note: Articolo originale: http://www.news24.com/News24/Africa/Features/0,,2-11-37_1637820,00.html

Traduzione di Patrizia Messinese a cura di Peacelink

Articoli correlati

  • Il “Mapping Report” dell’ONU: milioni di vittime congolesi dimenticate
    Conflitti
    E' il documento più completo mai redatto, dieci anni di orrore documentati e mappati

    Il “Mapping Report” dell’ONU: milioni di vittime congolesi dimenticate

    Il rapporto è stato pubblicato nel 2010 ma è rimasto ampiamente ignorato perché scomodo. Redatto dall’Alto Commissariato ONU per i Diritti Umani, il rapporto descrive violenze estreme documentate con testimonianze e indagini indipendenti. Ma il governo del Ruanda lo ha contestato.
    26 ottobre 2025 - Redazione PeaceLink
  • Dove sta andando la Repubblica Democratica del Congo?
    Conflitti
    Un dossier per rompere il silenzio su una guerra dimenticata

    Dove sta andando la Repubblica Democratica del Congo?

    Il Ruanda, con il tacito sostegno di potenze occidentali, continua ad aggredire e saccheggiare territori congolesi. Gli accordi economici firmati dall’Unione Europea con il Ruanda finiscono per legittimare questo saccheggio.
    8 ottobre 2025 - Redazione PeaceLink
  • Durissimo attacco del Ruanda al Belgio
    Conflitti
    Ultim'ora: il Ruanda sospende la cooperazione allo sviluppo con il Belgio

    Durissimo attacco del Ruanda al Belgio

    Il Belgio è stato in prima linea nella richiesta di sanzioni UE e ha chiesto la fine del sostegno militare ruandese alle milizie M23 che hanno invaso il Congo. Nel comunicato del governo ruandese si legge: "Il Ruanda non sarà vittima di bullismo o ricatto per compromettere la sicurezza nazionale".
    18 febbraio 2025 - Redazione PeaceLink
  • Denunce e proposte dalla manifestazione per la pace in Congo
    Conflitti
    Si è svolta il 9 febbraio a Milano

    Denunce e proposte dalla manifestazione per la pace in Congo

    La guerra in Nord Kivu ha già fatto in pochi giorni almeno 3.000 morti secondo stime Onu. Occorrono fatti: «L’Ue deve cancellare il protocollo d’intesa sulle materie prime critiche firmato nel 2024 con il Ruanda», un paese che nel sottosuolo non ha queste risorse e le estrae in Congo illecitamente.
    11 febbraio 2025 - Marinella Correggia
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.8.25 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)