Conflitti

Qui si sta parlando di Israele, e non di anti semitismo!

Non parlare con franchezza contro tale ingiustizia non sarebbe soltanto sbagliato, ma ignorerebbe anche la minaccia che pone alla sicurezza di noi tutti.
6 marzo 2005
Ken Livingstone
Fonte: The Guardian

ken livingstone

Il razzismo è un'ideologia reazionaria in maniera del tutto unica, che viene usata per giustificare i più grandi crimini della storia – la tratta degli schiavi, lo sterminio di tutti gli abitanti originali dei paesi Caraibici, l'eliminazione di ogni nativo della Tasmania, l’apartheid. L’Olocausto è stata la più estrema espressione "industrializzata" di tale barbarie razzista.

Il razzismo serve da punta di lancia dei movimenti più reazionari. Un'ideologia che si apre con la dichiarazione di inferiorità di un essere umano rispetto ad un altro è come fosse una linea inclinata che conduce direttamente ad Auschwitz. Questa è la ragione per la quale detesto il razzismo.

Nessun serio commentatore ha sostenuto che le osservazioni da me tracciate il mese scorso con un giornalista dell’Evening Standard, all’esterno della City Hall di Londra, fossero anti-semitiche. Così sono molto compiaciuto che Henry Grunwald, il presidente della “Board of Deputies of British Jews”, abbia riconosciuto in quelle stesse pagine che "Ken è sincero quando dichiara di considerare l’Olocausto come il peggior crimine del secolo scorso".

Il contributo della gente Ebrea alla civilizzazione e alla cultura umana è insuperato e straordinario. Basta pensare soltanto a giganti quali Einstein, Freud e Marx per rendersi conto che la civilizzazione umana sarebbe diminuita in maniera irriconoscibile senza i successi della gente Ebrea. Lo stesso oggi va detto per il contributo Ebreo alla città di Londra.

In qualità di sindaco, ho fatto pressione ai livelli più alti sollecitando l’intervento della polizia nei confronti degli attacchi anti-semitici e la mia amministrazione ha sostenuto una serie di importanti iniziative della Comunità Ebraica, compresa quella di ospitare la mostra di Anna Frank alla City Hall e le misure necessarie ad assicurare la creazione di una eruv nel nord di Londra.

Durante gli anni 70, ho lavorato felicemente a fianco del Board of Deputies nelle campagne contro il Fronte Nazionale. I problemi sono cominciati quando, come leader del Greater London Council, ho rifiutato la richiesta avanzata dal Board affinché finanziassi soltanto le organizzazioni Ebraiche da questo approvate. Il Board of Deputies si è dimostrato contrariato al sostegno finanziario da me accordato a quelle organizzazioni Ebree che fanno campagna per i diritti gay e a quelle che non sono d'accordo con le politiche del governo Israeliano.

I rapporti con il Board hanno preso una drammatica svolta, andando progressivamente peggiorando, quando mi sono opposto alla illegale invasione Israeliana del Libano, che è culminata nei massacri ai campi palestinesi di Sabra e Shatila. Il Board si è inoltre opposto alla mia partecipazione alla vittoriosa campagna del 1982 per convincere il partito Laburista a riconoscere l’OLP come la legittima voce della gente Palestinese.

La questione fondamentale su cui differiamo, come ben sa Henry Grunwald, non è l’anti-semitismo - che la mia amministrazione ha combattuto con i denti e con le unghie - ma le politiche dei vari governi Israeliani.

Per evitare qualunque fraintendimento prefabbricato, va subito detto che le politiche dei governi Israeliani non sono analoghe al Nazismo. Non puntano allo sterminio sistematico della gente Palestinese, nella stessa maniera in cui il Nazismo ha cercato l'annientamento degli Ebrei.

L'espansione di Israele ha piuttosto avuto a che fare con la pulizia etnica. I Palestinesi, che avevano vissuto in quelle terre per secoli, sono stati cacciati con il ricorso alla violenza e al terrore sistematico, che hanno puntato alla pulizia etnica di quella che si è poi trasformata in una grande parte dello stato Israeliano. I metodi a cui si sono appoggiati gruppi quali lo Irgun e la Stern gang erano esattamente come quelli che vennero utilizzati dal leader Serbo - Bosniaco Karadzic: cacciare la gente dalle proprie terre ricorrendo al terrore.

Oggi il governo Israeliano continua ad espropriare terra Palestinese per i propri insediamenti, continua le incursioni militari nei paesi circostanti e nega il diritto al ritorno dei Palestinesi che vennero espulsi con il terrore. Ariel Sharon, primo ministro di Israele, è un criminale di guerra che dovrebbe essere in prigione, e non trovarsi a rivestire la carica di primo ministro. La stessa commissione di Israele, la Kahan, ha scoperto che Sharon ha avuto pesanti responsabilità nei massacri di Sabra e Shatila.

Sharon continua ad organizzare il terrore. Un numero di Palestinesi che è tre volte più grande di quello di Israeliani, sono stati uccisi nell’attuale conflitto. Ci sono attualmente più di 7.000 Palestinesi nelle prigioni di Israele. Per oscurare queste verità, quelli che gravitano attorno all’attuale governo di Israele sono ricorsi alla demonizzazione. Gli obiettivi iniziali sono stati i Palestinesi e adesso sono diventati i Musulmani. Si consideri l'Istituto di Ricerca sui Media del Medio Oriente, guidato da un ex colonnello dei servizi segreti Israeliani, che si propone come una fonte di informazione obiettiva ma che in realtà traduce selettivamente materiale dall'Arabo e presenta i Musulmani e gli Arabi nella peggior luce possibile.

Oggi il governo Israeliano sta contribuendo a promuovere un'immagine interamente distorta del razzismo e della discriminazione religiosa in Europa, affermando che l'aumento più consistente e serio di odio e di discriminazione sia contro gli Ebrei.

Tutti gli attacchi razzistici e anti-semitici devono essere soffocati e rifiutati. Tuttavia, la realtà è che la grande massa di attacchi razzistici in Europa è oggi diretta contro la gente nera, gli Asiatici e i Musulmani - e sono gli obiettivi primari della estrema destra. Per 20 anni i governi Israeliani hanno tentato di ritrarre chiunque criticasse energicamente le politiche di Israele come degli anti-semitici. Ma la verità è del tutto differente e opposta: gli stessi valori umani universali che riconoscono l’Olocausto come il più grande crimine razzista del ventesimo secolo richiedono la condanna delle politiche dei vari governi Israeliani - non secondo la assurda motivazione che sarebbero di stampo Nazista o equivalenti all’Olocausto, ma perché la pulizia etnica, la discriminazione e il terrore sono immorali.

Inoltre stanno alimentando la rabbia e la violenza in tutto il mondo. Se il sindaco di Londra non parlasse contro tale ingiustizia, non commetterebbe soltanto un errore - ma finirebbe anche per ignorare la minaccia che questa pone alla sicurezza di tutti i Londinesi.

• Ken Livingstone è il sindaco di Londra

Note: Tradotto da Melektro per www.peacelink.it
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