La RIIA continua a fare cilecca sul P2P...

Dopo il caso della dodicenne costretta a fare un accordo per tornare ad una vita tranquilla e del settantenne, la RIIA ammette un altro caso del tutto estraneo, e contemporaneamente chiede altre vittime ad un provider.
16 ottobre 2003
Linux Help

L'annuncio dell'ennesima cantonata è stato dato dai legali della Electronic Frontier Foundation (EFF), già mobilitati in aiuto di Ross Plank.
Plank è accusato di condivisione di centinaia di brani, tramite Kazaa, ma si tratta di muscia latino-americana, e Plank non ha nessun disco di quel tipo, e neppure file... Inoltre nel periodo messo sotto controllo dalla RIAA, Plank non aveva neppure Kazaa installato sul suo PC. MA nelle stesse ore, la RIAA ha chiesto ad un provider, Charter Communications, altri 93 nomi, che l'ISP non vuole fornire.
Secodno RIAA, questo rifiuto è gravissimo, perchè, si tratta di una "impuntatura legale" (carino come la legge se non è a loro favore diventi solo un'impuntatura...)
Secondo la RIIA queste persone avrebbero scaricato oltre 100000 brani.
Ma la EFF si è rivolta ad un senatore, Norm Coleman, per far rivedere al Congresso le normative sulle subpoena, che permettono alla RIAA di pretendere questi nomi.
Oggi le richieste sono firmate dalle segreterie dei tribunali di riferimento, ma secondo molti dovrebbe essere un giudice a firmarle, vista la gravità del provedimento.
In realtà prima dell’entrata in vigore del Digital Millennium Copyright Act, era esattamente questa la procedura.

Articoli correlati

  • Derechos de autor, olè!
    CyberCultura
    Sentenza della Corte di Giustizia europea sul caso Promusicae-Telefonica: la tutela della privacy prevale sulla difesa del diritto d'autore.

    Derechos de autor, olè!

    Ma l'interpretazione della sentenza appare sibillina. IFPI non ci sta e dichiara: “la sentenza conferma che gli stati membri possono continuare a richiedere i dati degli utenti ai fini di procedimenti civili”. Ribatte Altroconsumo: “Il problema è un altro, trovare un nuovo modello per distribuire legalmente i contenuti online”.
    31 gennaio 2008 - Loris D'Emilio
  • Il pedoporno e i pericoli del P2P
    CyberCultura

    Il pedoporno e i pericoli del P2P

    La pratica dei processi in Italia suggerisce una correlazione tra lo sharing di musica e film e la circolazione di pornografia infantile. E' bene sapere come stanno le cose, per evitare sorprese
    Avv. Daniele Minotti
  • CyberCultura

    Il Vaudeville offre una lezione di musica alla Sony BMG

    Qualche mese fa si è scoperto che la Sony vendeva dei CD in grado di spiare gli utenti e spedire le informazioni raccolte alla compagnia. Questo caso è emblematico del tentativo in corso di restringere le libertà digitali.
    Cory Doctorow
  • CyberCultura

    P2P e denunce in Italia, e la legge?

    Le molte denunce piovute nei giorni scorsi in mezza Europa sugli utenti peer-to-peer allarmano molti. Ma per quanto riguarda l'Italia cosa dice la legge? Il quadro
    13 ottobre 2004 - Manuel M. Bucarella
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.15 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)