Pirati, dalla Rete alla piazza. "Scarichiamo gratis la cultura"
provocazione sono i militanti del centro sociale Coppola rossa, che danno
appuntamento domenica mattina in piazza Roma ad Adelfia. E' una forma di
protesta contro la legge Urbani, durissima contro la "pirateria on-line".
«Il diritto alla cultura non è reato», replicano loro, rivendicando «la
libera diffusione dei saperi sociali in formati digitali». Da Foggia a Lecce
si moltiplicano i "Linux user group". Una tradizione libertaria che nasce
con Peacelink, il sito pugliese più consultato, primo in Italia nell' area
volontariato.
- 11 febbraio 2005
Domenica, ad Adelfia, si potrà fare "download" in piazza. I militanti del
centro sociale Coppola rossa hanno deciso di inscenare una protesta
clamorosa: distribuiranno tutto ciò che è già possibile scaricare da
Internet. Dal software al libro on line, dall' Mp3 al videogame. Ognuno
potrà andarci sperando di trovare quel che più gli piace: la collezione
completa dei fumetti americani della Marvel, l' ultimo film di Martin
Scorsese, The Aviator, un album di Boris Vian sparito dalla circolazione
oppure l' ul timo cd di Sergent Garcia . Tutto quello che, insomma, già si
può trovare sulla Rete cercando da un computer di casa. Unica differenza:
non ci sarà bisogno di cliccare. I ragazzi del centro sociale lo hanno già
fatto, trasformando quel gesto normalmente solitario in un cd da donare e in
una forma di comunicazione sociale. «Il diritto alla cultura non è reato!»,
è lo slogan. La contestazione riguarda la conversione in legge del decreto
Urbani, che prescrive il carcere per chi duplica alcuni tipi di file
attraverso Internet. «Secondo le statistiche, il 99 per cento degli utenti -
argomentano i membri del collettivo - ha "scaricato" almeno una volta file
dal web. Questo significa che giovani e meno giovani, professionisti e
studenti, secondo la legge sono semplicemente dei delinquenti da perseguire
penalmente». Il nuovo provvedimento introdotto dal ministro dei Beni
culturali prevede anche l' aumento delle tasse sui supporti informatici (cd,
dvd, masterizzatori). «è un racket destinato alla Siae, la Società it aliana
autori ed editori», tagliano corto i militanti. Che spiegano come, in fondo,
la loro non è altro che una telematica spesa proletaria: «La duplicazione e
diffusione dei prodotti culturali, come libri, musica e altro, è il nostro
contrattacco contro i prezzi esasperati di cd, libri e di qualsiasi altro
prodotto, divenuti, ormai, vere e proprie estorsioni legalizzate».
Teorizzano poi: «La condivisione dei prodotti culturali è un processo
sociale, che non solo viola l' esistente, ma annuncia embrioni di nuove
relazioni sociali». Infine proclamano: «Le idee sono nell' aria e non
appartengono a nessun singolo individuo, a nessun "autore"». La posizione
del Coppola rossa può essere considerata estrema. Ma il dibattito sul
copyright nell' era digitale è uno dei temi più discussi al mondo negli
ultimi dieci anni. In Puglia i teorici del "software libero" hanno una
tradizione di tutto rispetto. A Taranto ha sede "Peacelink", il sito di pace
e volontariato più consultato in Italia nel 2004: ha battuto persino il sito
ufficiale della Chiesa cattolica italiana (è anche, probabilmente, il più
cliccato in Puglia: ha più contatti del sito della Regione e di tutti i
quotidiani locali). Questo piccolo miracolo dell' on-line è nato in piena
atmosfera libertaria: «Abbiamo iniziato nel 1991 - racconta Alessandro
Marescotti - con i Bbs, i bulletin board system. Nessuno allora sapeva cosa
fosse Internet». Quattordici anni dopo, l' approccio di Marescotti è meno
radicale della sfida del Coppola rossa: «Siamo critici nei confronti della
legge Urbani e siamo contro la logica repressiva suggerita dalle
multinazionali. Ma il nostro obiettivo non è appropriarci dei prodotti delle
multinazionali bensì di produrne di nuovi, indipendenti, introducendo la
clausola del libero utilizzo sociale». è la filosofia Linux: il sistema
operativo gratuito, espressione della "intelligenza informatica collettiva"
e disponibile in rete, non duplica Microsoft Windows ma ne è diventato un
concorrente così agguerrito da impensierire Bil l Gates. L' obiezione più
diffusa è: senza diritti d' autore non c' è economia e se non c' è economia
non c' è occupazione. «è vero esattamente il contrario», replica Marescotti.
E fa un esempio: «Se una scuola, anziché comprare nuove versioni di Windows
utilizzasse Linux, potrebbe utilizzare i soldi risparmiati per dar lavoro a
cooperative di giovani che lavorerebbero come consulenti per far funzionare
il sistema "open source"». Anche Peacelink mette a disposizione un e-book
gratuito, "La storia della pace". Senza copyright commerciale è anche il
software, creato da Francesco Iannuzzelli e utilizzato gratuitamente anche
da altre associazioni come Pax Christi. Ma i teorici della libertà digitale
in Puglia hanno creato anche una serie di "Linux group" in ogni provincia. A
Taranto si chiama "Talug" e «crede nella libera circolazione della
conoscenza e operando in ambito informatico, sostiene la filosofia del
software libero». Rappresentano la versione moderata di quelli che Gat es
considera i "comunisti di nuovo tipo": i "copyleft", dove "left" è, oltre
che "sinistra", il participio passato di leave, lasciare. Lasciare che si
copi liberamente. Come vuole Vincenzo D' Addosio, del Coppola rossa:
«Puntiamo alla condivisione dei saperi sociali. E nuociamo solo alle
multinazionali».
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