Lettera ai sacerdoti della diocesi
DAL SITO DELLA DIOCESI
Una lettera aperta è stata scritta a don Gianni Sabatini da un gruppo di parrocchiani di San Matteo a Campitelli per esprimere la propria solidarietà nella vicenda che ha visto il fermo amministrativo dell’automobile del sacerdote, disposto in conseguenza dell’obiezione alle spese militari da lui compiuta in occasione di una denuncia dei redditi di dieci anni fa.
Il parroco di Campitello aveva infatti deciso di asternersi dal pagamento allo Stato della quota destinata alle spese militari, versandola invece al Movimento nonviolento.
Nella lettera aperta la Comunità parrocchiale ha dichiarato di condividere il gesto del parroco, considerando “una difesa nonviolenta l’unica possibile per un cristiano”. Nella lettera viene sottolineato come sia stato lo stesso Gesù “a proporre la nonviolenza con il suo comportamento” e come sia “estraneo alla ragione considerare la guerra mezzo idoneo a restaurare i diritti violati” e ancora, la necessità di “dire no alla costruzione delle armi e prendere coscienza e vigilare su come vengono utilizzati i soldi dei contribuenti”.
"Sono contento di poter dare questa testimonianza - commenta don Gianni - è meglio per me restare a piedi che essere complice di chi produce, vende, usa le armi per intimorire e uccidere, se serve, per difendere gli interessi e il prestigio della nazione. Sono consapevole che sarà difficile vivere e operare senza automobile. Non avrei mai immaginato che uno stato per recuperare venticinquemia lire mettesse in atto una così grave violazione della libertà individuale".
“Ma io mi rifiuto - aggiunge - di essere complice di una politica e di una economia che ha sempre più bisogno delle armi per sostenersi e affermarsi, trovo assurdo che dei giovani rischino la vita per me e soprattutto si trasformino in assassini a causa mia”.
LETTERA AI SACERDOTI DELLA DIOCESI DI DON GIANNI
Carissimi confratelli,
per diversi anni ho praticato l’Obiezione fiscale alle spese militari, ho già subito un pignoramento e in data 14 maggio 2004 la SERIT mi ha comunicato che è stato disposto il fermo della mia automobile a causa dell’obiezione fiscale relativa all’anno 1994.
Lo Stato mi ritiene un evasore e quindi ha deciso di recuperare, comunque e in ogni modo, le 25.000 lire che gli ho sottratto, ma che ho versato a favore del Movimento Non-Violento, per manifestare che:
- mi rifiuto di essere complice di una politica e di una economia che ha sempre più bisogno delle armi per sostenersi e affermarsi.
- non mi interessa la difesa armata, non ho nemici; trovo assurdo che dei giovani rischino la vita per me e soprattutto si trasformino in assassini a causa mia…la mia patria è il mondo…gli uomini sono tutti figli di Dio e miei fratelli.
- propongo un graduale disarmo e lo sviluppo di una Difesa non violenta, che non è solo utopia, ma è già stata praticata ed è l’unica difesa possibile per un cristiano.
Ho voluto condividere prima di tutto con voi questa esperienza che non so quali sviluppi avrà; sicuramente per un po’ di tempo resterò senza macchina perché ho deciso di non pagare; sarà comunque una occasione per testimoniare la mia fede in Gesù Cristo a un mondo che crede soprattutto alla forza del denaro e delle armi per costruire e difendere la propria libertà e cultura, e una occasione per annunciare la conversione e il perdono dei peccati…. Gesù davanti al terrorismo e alla repressione violenta avrebbe detto: “Se non vi convertite farete tutti la stessa fine” (cfr. Lc 13,3)… quella dei morti ammazzati come bestie, torturati, decapitati, mutilati….
Sono contento di poter dare questa testimonianza, è meglio per me restare a piedi che essere complice di chi produce, vende, usa le armi per intimorire e uccidere, se serve, …per difendere gli interessi e il prestigio della nazione.
Sono consapevole che sarà difficile vivere e operare senza automobile, ma ci proverò, certo non avrei mai immaginato che uno Stato (così democratico da voler esportare la democrazia nel mondo anche con la forza delle armi) per recuperare £.25.000 mettesse in atto una così grave e palese violazione della libertà individuale. Vi chiedo di essermi vicino con la preghiera, perché la cosa che più mi farebbe soffrire non è il comportamento dello Stato, ma l’essere isolato dentro una Chiesa che sta perdendo il coraggio della profezia e preferisce ragionamenti solo umani, di convenienza piuttosto che essere fedele al pensiero e alla prassi di Gesù.
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