Ecologia

Lista Ecologia

Archivio pubblico

Iipotesi di possibili inverni al gelo per i cittadini bresciani?

No alla centrale, Sì al risparmio

Spesso capita di leggere articoli che, trattando l’argomento delle centrali Asm, inducono i lettori a credere che la loro funzione primaria sia il teleriscaldamento, diffondendo informazioni errate o fuorvianti nella popolazione.
31 dicembre 2007
Fonte: Bresciaoggi

. L’articolo pubblicato alcuni giorni addietro, in cui l’Asm, citando un guasto avvenuto alla centrale di via Lamarmora, ribadiva la necessità di costruirne in città una nuova e più grande, impone alcuni chiarimenti.

In tale articolo, dal tono allarmistico, si prospettava l’ipotesi di possibili inverni al gelo per i cittadini bresciani.

Ci chiediamo perché enti ed istituzioni, (Provincia, Comune, Arpa, Asl ecc.), solitamente rapidissimi nell’invitare la popolazione a non creare allarmismi ingiustificati ed a ribadire che tutto è sotto controllo, ad esempio l’ultimo caso della diossina nel latte, quando si tratta di Asm, se ne guardano bene dal fare altrettanto.

Spesso capita di leggere articoli che, trattando l’argomento delle centrali Asm, inducono i lettori a credere che la loro funzione primaria sia il teleriscaldamento, diffondendo informazioni errate o fuorvianti nella popolazione.

Va detto che queste, (inceneritore compreso), sono centrali per la produzione di energia elettrica e solo secondariamente si sfrutta il calore sviluppatosi per riscaldare le nostre case.

In primavera ed estate l’enorme calore prodotto dalle centrali e non utilizzato, contribuisce a rendere più calda ed afosa la nostra città, favorendo l’uso massiccio di condizionatori che a loro volta la riscaldano ulteriormente, innalzando il consumo di energia elettrica e la conseguente richiesta di nuove centrali. Si crea così un circolo vizioso dalle nefande conseguenze, un cane che si morde la coda. Avremmo un aumento di consumi, di costi ed una città più inquinata, a fronte di lauti guadagni per poche persone.

La stessa Regione Lombardia ritiene non necessarie ulteriori centrali.
Questa nuova che Asm vuole, servirebbe per riscaldare anche le case dei comuni limitrofi, che potrebbero benissimo fare da sé.
Inoltre, non sta scritto da nessuna parte che per riscaldare un appartamento serva obbligatoriamente il teleriscaldamento, anzi, visto il rischio di restare al freddo che correrebbero interi quartieri a seguito di guasti, meglio la singola caldaia a metano che ogni famiglia è in grado di gestirsi.

Concludiamo con un piccolo consiglio ai cittadini, enti ed Asm. Se veramente si vogliono evitare eventuali black out, riducendo nel contempo l’inquinamento di questa città, la strada da percorrere non è quella di costruire nuove centrali ma quella del risparmio, ottenibile ad esempio coibentando le nostre abitazioni, in tal modo si manterrebbero più calde d’inverno e fresche d’estate, consumando meno energia. Ricordiamo a tal proposito che la finanziaria, anche per il 2008 prevede la restituzione del 55% delle spese sostenute per effettuare tali lavori.

Co.Di.Sa.
COMITATO DIFESA SALUTE E AMBIENTE”
DI S.POLO E DINTORNI

Gruppo Meetup
AMICI DI BEPPE GRILLO DI BRESCIA

Articoli correlati

  • Latte materno, diossine e PCB
    Ecologia
    Slides

    Latte materno, diossine e PCB

    L’istituzione di un regolare sistema di biomonitoraggio da parte delle autorità competenti e un'accresciuta sensibilità dei cittadini possono promuovere un diverso modello di sviluppo che tuteli la salute delle generazioni future.
    29 febbraio 2024 - Paola Fioretti ed Elisa Lorenzini
  • Biobanca e inquinamento ambientale
    Ecologia
    Proposta di una biobanca a Taranto

    Biobanca e inquinamento ambientale

    In che modo una biobanca potrebbe essere utile a mantenere traccia nel tempo degli impatti sanitari delle emissioni industriali sulla popolazione più esposta e in particolare dei bambini? Potrebbe essere inclusa fra le prescrizioni di biomonitoraggio per l'AIA dell'ILVA?
    9 agosto 2023 - Associazione PeaceLink
  • Metalli pesanti e problemi per lo sviluppo dei bambini di Taranto
    Ecologia
    Venerdì 23 giugno sarà presentata la ricerca dell'Università di Brescia

    Metalli pesanti e problemi per lo sviluppo dei bambini di Taranto

    Il monitoraggio è stato condotto in dodici scuole della città, su un campione di giovani tra i 6 e gli 15 anni, dai quali sono stati prelevati campioni biologici (sangue, urina e capelli, denti e unghie). Sono stati condotti test neuropsicologici e questionari anche con gli insegnanti e i genitori.
    17 giugno 2023 - Fulvia Gravame
  • I veleni negati: il caso Caffaro di Brescia
    Ecologia
    Un nuovo libro di Marino Ruzzenenti

    I veleni negati: il caso Caffaro di Brescia

    Lo scandalo dell'inquinamento da PCB e diossine a Brescia dovuto all'industria chimica è l'emblema dell'incuria generale rispetto ai siti di interesse nazionale. Si constata inoltre la pressoché assenza del tema delle bonifiche nel Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza del Governo Draghi
    17 novembre 2021 - Redazione PeaceLink
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.15 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)