Emilio Riva
"RIVA Emilio, sei pendenze giudiziarie presso questo Tribunale (per omicidio colposo, estorsione, turbata libertà d'industria o del commercio, getto pericoloso di cose, deturpamento e imbrattamento di cose altrui, omicidio colposo), nonché la citata condanna del 10.6.2004, irrevocabile il 24.10.2005, e quella inflitta con sentenza in data 12.4.2005 dalla Corte d'Appello di Lecce - Sezione Distaccata di Taranto irrevocabile l'8.3.2006".
Il Tribunale del Riesame parla a p. 110 di "spiccata pervicacia, spregiudicatezza e capacità a delinquere di cui i RIVA ed il CAPOGROSSO, quali organi di vertice della società che gestisce lo stabilimento, hanno dato prova, persistendo nelle condotte delittuose di cui ai capi b), c) e d) nonostante la consapevolezza della gravissima offensività, per la comunità cittadina ed i lavoratori, delle condotte stesse e delle loro conseguenze penali".
Capogrosso è stato direttore dello stabilimento ILVA di Taranto. Il Tribunale del Riesame parla di "ben sette condanne definitive", fra cui violazione delle direttive CEE sull'inquinamento dell'aria, omicidio colposo, violenza tentata privata continuata in concorso ecc.
Vendola ha detto: "Chiesi ad Emilio Riva, nel mio primo incontro con lui, se fosse credente, perché al centro della nostra conversazione ci sarebbe stato il diritto alla vita. Credo che dalla durezza di quei primi incontri sia nata la stima reciproca che c’è oggi". Eppure la Procura di Taranto scriveva: "Nei confronti degli imputati Emilio Riva e Capogrosso, poi, vanno altresì disposte, poiché anch’esse obbligatorie ope legis, le pene accessorie della interdizione dall’industria da loro esercitata nonché della incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione, come previste, rispettivamente, dagli articoli 30 e 32-ter, codice penale". Vendola dichiara la sua stima per Riva quando nella sentenza di condanna della magistratura per l'inquinamento delle cokerie si parla di "reati tutti dolosi e riconducibili ad un medesimo disegno criminoso, poichè espressivi di quella censurabile gestione aziendale appena descritta, poco o nulla attenta alle esigenze di tutela dei lavoratori e dell’ambiente".
La sentenza per le cokerie è su
http://beppegrillotaranto.wordpress.com/la-sentenza-integrale-inedita-relativa-alla-nota-vicenda-ilva-di-taranto/
La dichiarazione di Vendola è su http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08/15/nichi-vendola-e-lilva-parole-opere-e-omissioni/326248/
Articoli correlati
- Hai scritto che la forza della cultura può cambiare il mondo
Caro Luca
Ho ricevuto la tua lettera dopo la puntata sull'ILVA di Taranto, curata per RAITRE da Domenico Iannacone, dal titolo "La polvere negli occhi". La tua lettera accompagnava un nutrito pacco di libri destinati ai miei studenti. Li hai invitati a resistere e a non abbandonare Taranto.30 giugno 2022 - Alessandro Marescotti - Manifestazione "Stop al sacrificio di Taranto" del 22 maggio 2022
“Una macchia sulla coscienza collettiva dell'umanità”
Io la malattia la vivo nel mio corpo, in lotta da un anno contro la leucemia. Noi abbiamo un potere, abbiamo la possibilità di sovvertire quest’ordine di ingiustizie. Non aspettiamo che siano gli altri a trovare la soluzione per noi, la soluzione siamo noi23 maggio 2022 - Celeste Fortunato - Gli è stato appena assegnato un premio giornalistico per la libertà di stampa
Domenico Iannacone: "Stop al sacrificio di Taranto"
In questo videomessaggio l'autore della puntata "La polvere negli occhi" su Raitre ha dichiarato: "Voglio manifestare la mia vicinanza ai cittadini che soffrono. Sono qui a dare il mio pieno appoggio alla manifestazione che si terrà il 22 maggio a Taranto alle ore 17 in piazza Garibaldi"18 maggio 2022 - Alessandro Marescotti - Il 22 maggio manifestazione in piazza contro il dissequestro degli impianti siderurgici
ILVA: la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo dà nuovamente ragione ai cittadini
Le quattro condanne di oggi verso l'Italia sono la plastica evidenziazione di tutte le inadempienze dei governi che si sono succeduti. Le quattro condanne di oggi della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo (CEDU) confermano Taranto come "zona di sacrificio" dei diritti umani.5 maggio 2022 - Associazione PeaceLink
Sociale.network