Abbiamo dati sufficienti per chiedere il fermo degli impianti! Chiediamo soluzioni immediate!
concedere proroghe per i lavori vuol dire ignorare i dati sulla nostra salute e quindi sottoporci ad un esperimento chimico/biologico che è indegno di un Paese civile.
Ogni ulteriore studio è benvenuto, ma non occorrono ulteriori studi per decretare il fermo degli impianti! Non ci interessa essere gli “oggetti” di ulteriori analisi scientifiche!
Siamo su scherzi a parte? Me lo chiedo seriamente alla luce di alcuni fatti: il governo è intervenuto sull’ILVA con un sub emendamento nel decreto "Competitività e tutela ambientale" , salutato da molti e anche da Michele Emiliano, come la soluzione al problema; la lettera del prof. Assennato datata 22 luglio.
La nuova norma dispone che la somma sequestrata ai Riva nell’indagine per evasione, pari a 1,8 miliardi, possa esser richiesta dal commissario Gnudi per realizzare le opere previste dal piano ambientale da attuare grazie a una proroga di due anni. Il governo continua sulla strada nefasta che porterà l’Italia ad esser condannata per infrazione comunitaria in quanto si usano risorse dello Stato, frutto di evasione fiscale senza la condanna in via definitiva, per lavori che sono a carico dei Riva in virtù del principio “Chi inquina paga” Inoltre tali risorse non sarebbero comunque sufficienti visto che si era preventivata una spesa di 4 miliardi. A questo punto usiamo tali somme per la messa in sicurezza d’emergenza, alle bonifiche e al risarcimento dei danneggiati, le vere priorità per Taranto. Invece si persevera a non tutelare la salute dei tarantini né il lavoro degli operai.
Per capirci, l’ILVA può esercitare l’attività solo se è autorizzata e lo è in virtù del Riesame 2012 e dei vari decreti che hanno, di volta in volta, prorogato le scadenze delle prescrizioni a carico del gestore. Infatti il sub emendamento è stato proposto a soli venti giorni dalla
http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/DF/305479.pdf
Allegati
AggioRnamento dello studio SENTIERI
prof. Giorgio Assennato
Fonte: prof. Giorgio Assennato56 Kb - Formato pdfLettera del prof. Giorgio Assennato, direttore generale dell'ARPA, datata 22 luglio 2014
Articoli correlati
- Sono stati loro a incarnare la forza della coscienza collettiva
Onore ai 32 mila
Undici anni fa PeaceLink a Taranto sollecitava la partecipazione al referendum Ilva con un messaggio chiaro: "Prima che l'inquinamento ti fermi, ferma l'inquinamento".13 aprile 2024 - Alessandro Marescotti - Audizione di Alessandro Marescotti
Inquinamento ILVA, il dossier di PeaceLink inviato alla Commissione Petizioni del Parlamento Europeo
Nonostante le prescrizioni dell'Autorizzazione Integrata Ambientale sembrino essere state rispettate sulla carta, l'ILVA continua a produrre un'inquietante quantità di inquinamento, con un preoccupante aumento dei livelli di benzene, noto cancerogeno.8 aprile 2024 - Associazione PeaceLink - La democratizzazione dei dati ambientali
Taranto: città laboratorio dell’ambientalismo basato sulla citizen science
Grazie alla tecnologia e alla disponibilità di dati ambientali, Taranto è diventata una delle città più monitorate d'Italia, e i cittadini hanno accesso a una vasta gamma di informazioni, tra cui i livelli di benzene, resi noti online ora per ora tramite le centraline di monitoraggio.8 aprile 2024 - Alessandro Marescotti - Partenza dal piazzale Bestat alle ore 17
Piattaforma rivendicativa della manifestazione del 23 aprile a Taranto
Occorre fermare le emissioni dell'ILVA che sono alla base di gravi danni alla salute e all'ambiente. E al contempo avanziamo la richiesta di un risarcimento alla comunità e di un nuovo sviluppo che parta dalla rigenerazione del territorio.19 marzo 2024 - Associazioni Riunite Taranto
Sociale.network