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Dopo l'iniziativa di PeaceLink

Inquinamento a Brindisi, l'Europa accoglie la nuova denuncia di PeaceLink e la integra nella procedura di infrazione esistente

Per violazione degli Articoli 13 e 23 della Direttiva 2008/50/EC sulla qualità dell’aria ambiente in questa e altre zone, in particolare con attenzione per il PM10 (polveri sottili)
6 aprile 2016
Associazione PeaceLink

Oggetto: inquinamento a Brindisi, l'Europa accoglie la nuova denuncia di PeaceLink e la integra nella procedura di infrazione esistente



La Commissione Europea Ambiente ha scritto una lettera ad Antonia Battaglia di Peacelink in merito alla questione inquinamento a Brindisi. 

La lettera, a firma del capo della Direzione D della Commissione Ambiente, indica che il Commissario Vella deciso di rispondere a PeaceLink e di intervenire sulla questione del particolato in emissione dagli impianti industriali di Brindisi. 

Dopo aver esaminato la questione alla luce delle informazioni disponibili, appare alla Commissione che i valori limite per la qualità dell’aria sono stati superati per diversi anni nell’area in oggetto. Una procedura di infrazione è quindi stata aperta per violazione degli Articoli 13 e 23 della Direttiva 2008/50/EC sulla qualità dell’aria ambiente in questa e altre zone, in particolare con attenzione per il PM10 (polveri sottili),  e pertanto la Commissione ha deciso di prendere in considerazione la denuncia di PeaceLink alla luce della procedura sopracitata. 

In particolare, dato che la violazione dell’articolo 23 richiede l’adozione di tutte le misure appropriate per ridurre l’inquinamento dell’aria a partire dalla fonte inquinante, "crediamo che le Sue preoccupazioni possano diventare oggetto delle investigazioni in corso”, scrive la Commissione Europea. 

Per quanto riguarda il PM 2.5 (polveri molto sottili), il limite rilevante è entrato in vigore il 1 gennaio 2015, quindi la Commissione non è ancora in grado di stabilire il rispetto della nuova norma limite al momento. 

PeaceLink aveva denunciato la questione inquinamento a Brindisi con un’ultima denuncia del 7 marzo 2015, accompagnata da un poderoso dossier redatto dalla responsabile di PeaceLink Brindisi Ornella Tarullo con la collaborazione di Antonia Battaglia. 

Nella lettera, si faceva riferimento ad un peggioramento della situazione, accompagnato dalla inerzia delle Istituzioni che non hanno ad oggi ancora elaborato nessun piano per la riduzione delle emissioni, nessun atto finalizzato a proteggere la popolazione quando le condizioni meteorologiche portano le emissioni in città, nessuna programmazione su come informare i cittadini sui comportamenti da assumere in caso di pericolo. Niente è stato fatto nel campo della prevenzione sanitaria e la popolazione è abbandonata a se stessa sebbene si sappia che l’inquinamento possa causare malattia e morte.

La Commissione era stata poi aggiornata nel dettaglio su quanto avvenuto in questi mesi e in particolare sulla ricerca scientifica pubblicata a luglio 2015 [Impatto sulla salute della popolazione del particolato secondario originato da una sorgente industriale], a firma dei ricercatori Cristina Mangia, Marco Cervino ed Emilio Gianicolo del CNR sull'impatto del particolato primario e secondario. La sorgente presa in esame è la centrale termoelettrica situata a Cerano (Brindisi), in cima alle classifiche dell’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA) per emissioni di sostanze inquinanti.

Inquinamento a Brindisi


La ricerca scientifica inviata da PeaceLink alla Commissione Europea (disponibile anche suol sito della Regione Puglia all'indirizzo

http://www.sanita.puglia.it/documents/890301/2109736/Cervino_ambsalbr_140915.pdf/3133ec0e-1409-4110-8a01-9aa7b2f53303) giungeva alla conclusione che all'inquinamento industriale prodotto a Brindisi erano attribuibili fino a 44 decessi ogni anno nella zona di Brindisi, Taranto e Lecce.

  


Antonia Battaglia - PeaceLink Bruxelles

Ornella Tarullo - PeaceLink Brindisi
Alessandro Marescotti - Presidente di PeaceLink
Note: INTEGRAZIONE COMUNICATO PEACELINK SU INQUINAMENTO BRINDISI E COMMISSIONE EUROPEA

Ad integrazione del comunicato di stamattina di PeaceLink sulla lettera che la Commissione Europea ci ha scritto in merito all’inquinamento dell’aria a Brindisi, su richiesta di numerose testate, aggiungiamo la traduzione in italiano della lettera stessa.
Specifichiamo che l’azione di PeaceLink su Brindisi è stata avviata nel novembre del 2014 con l’invio alla Commissione Europea di una lettera di denuncia e di un dossier di informazioni fra cui
- il Report BMC Pregnancy and Childbirth sulle malformazioni neonatali di bambini nati da madri che vivono a Brindisi;
- i dati della discarica brindisina di Micorosa in cui sono stati trovati - ne ha dato informazione l'Espresso - importanti quantità di agenti inquinanti: cloruro di vinile in quantità di 7,7 milioni volte oltre il limite; 1,1 dicloretilene 198 milioni di volte superiori al limite; benzene 50.000 volte oltre il limite, diossina 40 volte oltre il limite.
La Commissione Europea, in data di 24 marzo 2015, rispondeva con una lettera formale alla denuncia di Peacelink del 2014 in merito all’inquinamento di Brindisi
Il 7 marzo del 2016 la Commissione Europea ha ricevuto da PeaceLink una nuova denuncia corredata da un corposo aggiornamento che comprendeva anche l’importante ricerca scientifica del luglio 2015 (“Impatto sulla salute della popolazione del particolato secondario originato da una sorgente industriale”), a firma dei ricercatori Cristina Mangia, Marco Cervino ed Emilio Gianicolo del CNR sull'impatto del particolato primario e secondario nell’area di Brindisi, Lecce e Taranto. Tale studio riportava un eccesso di mortalità stimato dai ricercatori di cui sopra.
A tali comunicazioni ha fatto seguito la seguente lettera della Commissione Europea.

Commissione Europea
Direzione Generale Ambiente
Oggetto: vostra lettera del 7 marzo 2016 riguardante l’inquinamento dell’aria a Brindisi
Cara Signora Battaglia,
il Commissario Vella mi ha chiesto di rispondere alla sua lettera del 7 marzo, con la quale lei solleva la questione dell’inquinamento dell’aria in relazione al particolato che ha origine da una fonte industriale a Brindisi.
Dopo aver esaminato la questione Brindisi, alla luce delle ultime informazioni disponibili, appare che i rilevanti valori limite per la qualità dell’aria sono stati superati per diversi anni nell’area di controllo della qualità dell’aria in oggetto. Una procedura di infrazione è già stata aperta per violazione degli Articoli 13 e 23 della Direttiva 2008/50/EC sulla qualità dell’aria ambiente in questa e in altre zone, per quanto riguarda il, e pertanto intendiamo accogliere la sua lettera alla luce della procedura in corso.
Per quanto riguarda il PM 2.5, il limite rilevante è entrato in vigore il 1 gennaio 2015, quindi la Commissione sarà nella posizione di verificare il rispetto del nuovo limite quando riceverà il prossimo rapporto annuale sulla qualità dell’aria ambiente, rapporto che è dovuto per il 30 settembre 2016 al più tardi.
Distinti saluti


Si evince chiaramente da questa corrispondenza che la Commissione Europea ha ritenuto di poter accogliere le informazioni fornite da PeaceLink alla luce della procedura di infrazione già aperta per violazione della Direttiva 2008/50/EC sulla qualità dell’aria ambiente.

Inoltre si evince chiaramente dalla lettera che l’azione di informazione portata dal basso dei cittadini, innestandosi su una procedura di infrazione, alimenta l’attenzione della Commissione Europea su Brindisi e su un’area di popolazione per la quale alcune ricerche scientifiche registrano uno stato di significativa criticità, in presenza di particolato originato da una fonte di inquinamento industriale.

Quanto al fatto che la procedura di infrazione sia stata avviata nel 2014 su varie zone dell’Italia interessante da violazioni della Direttiva in questione, ciò non significa che tale azione dal basso non abbia costituito una importante sollecitazione; anzi rafforza la fiducia nei cittadini di Brindisi che la Commissione Europea abbia puntato l’attenzione su Brindisi proprio alla luce della gravità e dell’importanza delle informazioni scientifiche fornite da PeaceLink. Con questa lettera infatti la Commissione Europea specifica il particolare rilievo che Brindisi può assumere in relazione alle criticità segnalate da PeaceLink che si innestano sulla procedura di infrazione.

Alla luce di quanto specificato con queste integrazioni al comunicato di stamattina, riteniamo importante che prosegua l’azione civica dal basso di informazione e sollecitazione nei confronti della Commissione Europea proprio in virtù della procedura di infrazione in atto che renderà ancora più efficaci gli ulteriori sforzi per una riduzione dei livelli di inquinamento.



Antonia Battaglia - PeaceLink Bruxelles
Ornella Tarullo - PeaceLink Brindisi
Alessandro Marescotti - Presidente di PeaceLink

Per altre informazioni:
www.peacelink.it
https://stopnowbrindisi.wordpress.com/category/peacelink/

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