L'ILVA non garantisce "adeguate prospettive di redditività" come lo Statuto CDP richiede

Soldi dei risparmiatori postali a rischio se usati per proseguire la produzione dell'ILVA

Il ministro Patuanelli (M5S) ha dichiarato che l'ingresso dello Stato nella ex Ilva con CDP (Cassa Depositi e Prestiti) è considerato "quasi inevitabile". La Cassa Depositi e Prestiti raccoglie i risparmi di milioni di italiani. E il suo Statuto non consente l'operazione di Patuanelli

Il ministro Patuanelli

Domanda al Ministro Patuanelli

Signor Ministro, ma il M5s è al governo per rispettare o per violare uno statuto posto a garanzia dei risparmiatori?

Il ministro Patuanelli (M5S) vorrebbe usare i soldi dei risparmiatori postali (CDP) per proseguire la fallimentare attività dell'ILVA (100 milioni di perdite mensili). Infatti ha dichiarato che l'ingresso dello Stato nella ex Ilva con CDP (Cassa Depositi e Prestiti) è considerato "quasi inevitabile".

E' bene sapere che CDP non può investire soldi in attività economiche che si prospettano in perdita. Per Statuto, CDP prevede "l’assunzione, anche indiretta, di partecipazioni in società di rilevante interesse nazionale - che risultino in una stabile situazione di equilibrio finanziario, patrimoniale ed economico e siano caratterizzate da adeguate prospettive di redditività".

OCCORRE LEGGERE ATTENTAMENTE LE ULTIME QUATTRO PAROLE.

SONO DELLO STATUTO CDP.

Note: Tre altri aspetti di rilevo andrebbero tenuti in debito conto in questa vicenda.
1) Il ritiro dei buoni postali fruttiferi da parte di risparmiatori che non si sentano più tutelati o che per ragioni etiche non vogliano che i loro soldi vadano all'ILVA.
2) La possibilità che i cittadini e le associazione agiscano a tutela dell'interesse pubblico per evitare che venga portata a termine un'operazione del governo con denaro pubblico a sostegno di un'azienda decotta come l'ILVA. Un'azione che causi un danno erariale può essere segnalata tramite un esposto alla Procura della Corte deo Conti https://www.corteconti.it/Home/ChiSiamo/InformazioniUtili/EspostoProcuraRegionale
3) L'incompatibilità rispetto al diritto europeo di operazioni con fondi pubblici sull'ILVA in quanto "sono incompatibili con il mercato interno, nella misura in cui incidano sugli scambi tra Stati membri, gli aiuti concessi dagli Stati, ovvero mediante risorse statali, sotto qualsiasi forma che, favorendo talune imprese o talune produzioni, falsino o minaccino di falsare la concorrenza". Sono queste infatti le cosiddette "norme comuni" europee sulla concorrenza e la fiscalità apecificate dall'art. 107 del TFUE (Trattato di Funzionamento dell'Unione Europea).

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