Inviata dal Ministero della Transizione Ecologica al gestore dello stabilimento ILVA di Taranto

Diffida sul campionamento continuo della diossina ILVA

Il Gestore dell'ILVA non ha eseguito il controllo mensile del camino E-312. La legge prevede il fermo dell'impianto se accadesse una seconda volta in 12 mesi. PeaceLink evidenzia che dai controlli emerge una concentrazione di diossina superiore al limite prescritto per gli inceneritori.
9 luglio 2021
Associazione PeaceLink

Camino E312 ILVA

Fra il 22 ottobre 2020 e il 23 novembre 2020 il Gestore dell'impianto di sinterizzazione dell'ILVA non ha eseguito il controllo mensile della diossina del camino E-312.

Stiamo parlando di quel "campionamento continuo" che al tempo dei Riva era previsto dalla legge regionale sulla diossina ma che l'azienda era riluttante a eseguire, nonostante le nostre costanti sollecitazioni alla Regione Puglia. Adesso invece il "campionamento continuo" deve essere costantemente eseguito allo scopo di tenere sotto controllo le emissioni di diossina. Il "campionamento continuo" viene definito "campionamento a lungo termine".

Il mancato controllo è stato rilevato da ARPA Puglia. La comunicazione è stata inviata all'ISPRA. E in data 11 giugno 2021 il Ministero della Transizione Ecologica ha comunicato ad Acciaierie d'Italia SPA una diffida ai sensi dell'articolo 29-decies del dlgs 152/2006. La norma (comma 9 lettera b dell'articolo 29-decies) prevede che l'impianto di sinterizzazione venga fermato se il Gestore dovesse reiterare la violazione della norma stessa una seconda volta nell'arco di dodici mesi.

Questa vicenda evidenzia due cose.

Da una parte evidenzia l'importante ruolo che sta svolgendo l'Arpa Puglia nel presidiare e controllare uno stabilimento complesso e carico di criticità.

Dall'altra evidenzia la centralità della diossina che continua ad essere emessa dallo stabilimento ILVA di Taranto. L'inquinamento da diossina non è ancora stato portato al di sotto del limite di emissione di diossina a cui si devono attenere gli inceneritori (0,1 ng/m3). Stare sotto tale limite è fondamentale considerando che il camino E312 dell'ILVA ha una portata di gran lunga superiore a quella di un inceneritore. Ad oggi non risulta ancora installato il filtro MEROS che doveva essere installato entro l'8 marzo 2016 e che aveva lo scopo di abbattere drasticamente la diossina e altri inquinanti emessi dal camino E312. Solo una legislazione fatta di proroghe ha consentito di non abbattere le emissioni di diossina ILVA sotto i limiti previsti per tutti gli inceneritori d'Italia e d'Europa.  

La vicenda del campionamento continuo deve spingerci a chiedere che per l'ILVA Taranto valgano i limiti di legge previsti per gli inceneritori e che il campionamento continuo sia lo strumento di verifica costante e puntuale per evitare sforamenti.

La mancata chiusura dell'area a caldo - che auspichiamo da tempo - non deve essere un alibi. Occorre subito chiedere il massimo delle tutele in questa difficile condizione di eccesso di rischio sanitario acclarato. 

Se invece non vi sono le risorse e la volontà per abbattere drasticamente le emissioni, allora lo si dica e l'unica via che rimane, di fronte ad anni di rinvii, è quella della chiusura dell'area a caldo, spegnendo per sempre il famigerato camino E-312.

 

Articoli correlati

  • "Il verbale d'intesa sull'ILVA? Sono 876 parole che non cambiano nulla"
    Taranto Sociale
    Le dichiarazioni di Alessandro Marescotti, presidente di PeaceLink

    "Il verbale d'intesa sull'ILVA? Sono 876 parole che non cambiano nulla"

    “Quella firmata ieri è stata una sapiente operazione pubblicitaria confezionata da esperti di comunicazione, ma che non avvita neanche un bullone del nuovo stabilimento decarbonizzato. È una bolla di convinzioni, una sorta di atto di fede in attesa di un Salvatore che forse non arriverà mai”.
    13 agosto 2025 - Giovanni Pugliese
  • ILVA, conferenza stampa delle associazioni sul ricorso al TAR per impugnare l'AIA
    Ecologia
    E' stata consegnata una lettera al Prefetto di Taranto

    ILVA, conferenza stampa delle associazioni sul ricorso al TAR per impugnare l'AIA

    Oggi Giustizia per Taranto e PeaceLink hanno annunciato ufficialmente il proprio ricorso contro la nuova Autorizzazione Integrata ambientale che autorizza l'uso del carbone per altri 12 anni a Taranto. Raccolti in 48 ore oltre cinquemila euro per pagare le spese del ricorso.
    12 agosto 2025 - Redazione PeaceLink
  • Non possiamo più tollerare che Taranto venga trattata come una zona sacrificabile
    Taranto Sociale
    Lettera a PeaceLink dal quartiere Tamburi

    Non possiamo più tollerare che Taranto venga trattata come una zona sacrificabile

    Vi chiedo, come associazione storicamente impegnata nella difesa dell’ambiente e della salute, di:Intensificare la pressione pubblica e legale sulle autorità italiane affinché siano sospese tutte le attività industriali incompatibili con la tutela ambientale e sanitaria.
    28 luglio 2025 - Giovanni Russo
  • Più inquinamento da qui al 2031 con l’Accordo di Programma per l’ILVA
    Ecologia
    Impietosi i dati che emergono dall’analisi delle emissioni inquinanti convogliate dai camini ILVA

    Più inquinamento da qui al 2031 con l’Accordo di Programma per l’ILVA

    Gli stessi dati ufficiali dell’Accordo di Programma smentiscono la narrazione secondo cui saremmo a non passo dalla svolta green dell’ILVA. Per sei anni avremmo un aumento dell’inquinamento, con rischi sanitari non calcolati per bambini e soggetti fragili.
    28 luglio 2025 - Alessandro Marescotti
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.8.17 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)