La prima cosa da fare è salvare tutte le vite umana che è possibile salvare

Quattro conseguenze della guerra in corso e quattro cose che è urgente fare

Siamo una sola umanità, abbiamo in comune la responsabilità del bene comune, dobbiamo difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani e l'intero mondo vivente. E' folle adoperarsi per il proprio annientamento. Occorre adoperarsi per far cessare al più presto la guerra.
19 marzo 2022
Peppe Sini (Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo)

La prima conseguenza: l'uccisione di innumerevoli esseri umani innocenti e la devastazione di un intero paese

Costituire comitati per la pace ovunque La prima conseguenza della guerra scatenata dal governo russo contro l'Ucraina e' l'uccisione di innumerevoli esseri umani innocenti e la devastazione di un intero paese. La guerra consiste sempre e solo dell'uccisione di esseri umani. La guerra e' sempre un crimine contro l'umanita'. Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'. Ogni guerra, in quanto toglie la vita a degli esseri umani, e' contro tutti gli esseri umani.
E' a tutti evidente che l'intera popolazione ucraina e' vittima dello scellerato, disumano delirio di potenza del governo russo.
Ed e' vittima anche della complicita' con la guerra da parte di tutti i governi europei che invece di adoperarsi - come sarebbe giusto, doveroso, necessario - per la pace che salva le vite, preferiscono favoreggiare la guerra, e quindi il massacro del popolo ucraino, per ricavarne cinicamente presunti vantaggi politici futuri.
Ed e' vittima anche della strategia di espansione e provocazione della Nato nell'europa centrale e orientale, della Nato che e' braccio armato della politica americana intesa a dilaniare, impoverire ed asservire l'Europa: l'Europa che se non fosse governata da governi stolti e sciagurati, quando non esplicitamente criminali e dittatoriali, dovrebbe invece sentirsi unita, dall'Atlantico agli Urali, per condivisione di una storia e di una cultura comune di cui sono parte tanto Dante Alighieri e William Shakespeare quanto Fedor Dostoevskij e Lev Tolstoj, Omero e Lucrezio come Hannah Arendt e Simone Weil, Florence Nightingale e Rosa Luxemburg, Marie Curie e Virginia Woolf.
Ed e' vittima di tutti coloro che sulla guerra, sulle stragi, sulle devastazioni, lucrano immense ricchezze: il complesso militare-industriale, i fabbricanti di armi e i mercanti di morte, tutti i poteri politici, economici, militari, ideologici e mediatici per cui lo spargimento di sangue e' motivo di arricchimento, tutti vampiri che si nutrono del sangue delle vittime innocenti della guerra.
La popolazione ucraina - come quella yemenita, come quelle di tutti luoghi del mondo in cui la guerra sta infuriando e mietendo vittime - e' oggi il cuore dell'umanita' che subisce la violenza di un sistema di dominio ciecamente rapace e votato alla distruzione di ogni bene, di ogni vita.
La solidarieta' con la popolazione ucraina, e con tutte le popolazioni vittime di guerre e dittature, e' il sentire e il dovere di ogni essere umano decente.

La seconda conseguenza: l'impoverimento dell'intera Europa

La seconda conseguenza della guerra scatenata dal governo russo contro l'Ucraina e' l'impoverimento dell'intera Europa, che significa che in tutti i paesi europei le classi sociali sfruttate, oppresse, emarginate, gia' subiscono e sempre piu' subiranno ulteriori sofferenze, ulteriori violenze, ulteriori rapine, ulteriori violazioni dei diritti umani fondamentali.
Mentre la pandemia di covid e' tutt'altro che conclusa e continua a mietere vittime ogni giorno, l'intera umanita' dovrebbe dismettere ogni conflitto ed unirsi nella lotta comune per il bene comune, per la vita di tutti gli esseri umani.
Mentre si aggrava la crisi ambientale globale che minaccia l'intera biosfera e renderebbe invivibile agli esseri umani ed agli altri esseri viventi tanta parte del mondo, l'umanita' intera dovrebbe cessare di uccidere, distruggere, avvelenare e desertificare, ed unirsi invece in un impegno corale per la salvezza comune, di se' stessa, degli altri esseri viventi e dell'intero mondo vivente.
Ma mentre la pandemia e la crisi ambientale convocano a questo impegno comune di universale fratellanza e sorororita', di difesa della vita nel e del mondo intero, i governi europei favoreggiano e finanziano la guerra, negano assistenza ai propri stessi popoli, impongono decisioni economico-finanziarie e finanche specificamente energetiche semplicemente scellerate, che fanno strame del bene comune e dei beni comuni, che violano tutti i fondamentali diritti umani di tutti gli esseri umani.

La terza conseguenza: il riarmo e la crescita delle spese militari

La terza conseguenza della guerra scatenata dal governo russo contro l'Ucraina e' il riarmo e quindi la crescita delle spese militari nei bilanci di tutti gli stati europei e non solo: risorse sottratte ai popoli per usarle a fini di morte.
Chiunque capisce che il riarmo porta alla guerra e alla barbarie, alle uccisioni e alle devastazioni, alla riduzione in miseria e alla disperazione di intere popolazioni.
Chiunque capisce che o l'umanita' fermera' il riarmo o le armi annienteranno l'umanita'.
Tutti i governi che stanno adottando misure di riarmo e di incremento delle spese militari, che stanno aumentando la produzione e il traffico di strumenti di morte, che cosi' alimentano le guerre in corso e ne preparano di nuove, stanno commettendo un crimine contro l'umanita'.

La quarta conseguenza: l'avvicinamento a un conflitto mondiale

La quarta conseguenza della guerra scatenata dal governo russo contro l'Ucraina e' l'avvicinamento a un conflitto mondiale che puo' distruggere l'intera famiglia umana.
Gia' da piu' parti, senza scrupolo alcuno, e' stata evocata la guerra nucleare. La guerra nucleare che significa la concreta possibilita' della distruzione dell'umanita'.
E' mai possibile che degli esseri umani siano cosi' folli da adoperarsi per l'annientamento dell'umanita', ovvero anche di se stessi? Quale che possa essere la misura del delirio di onnipotenza, ovvero il "cupio dissolvi", del Cremlino o della Casa Bianca, di Parigi o di Berlino, della Nato o dell'Isis, e' diritto e dovere dell'intera umanita' impedire questo crimine estremo.

La prima cosa da fare: far cessare la guerra e soccorrere le vittime

La prima cosa da fare e' adoperarsi per far cessare al piu' presto la guerra e salvare tutte le vite umana che e' possibile salvare.
Per questo occorre chiedere l'immediato cessate il fuoco.
Occorre inviare aiuti umanitari alle vittime della guerra.
Occorre soccorrere, accogliere, assistere tutte le persone in fuga dalla guerra.
Occorre sostenere gli oppositori alla guerra in Russia, in Ucraina e in tutto il mondo.
Occorre impedire che vengano inviate armi che hanno come unico effetto di estendere la guerra e di uccidere altre persone.
Occorre proporre, promuovere ed organizzare in tutto il mondo la difesa popolare nonviolenta che e' l'unica alternativa concreta, coerente ed efficace alla cosiddetta "difesa armata" ("difesa armata" che non e' mai adeguata difesa delle vite umane, sempre consistendo nell'uccisione di esseri umani, ed essendo quindi in verita' sempre e solo "offesa armata").
Occorre sollecitare l'Onu ad inviare forze di interposizione non armata e nonviolenta.
Occorre sollecitare l'Onu ad imporre veri negoziati di pace.
Occorre riconoscere che la pace si costruisce solo con mezzi di pace.
Occorre riconoscere che siamo un'unica umana famiglia in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' di cui tutte e tutti siamo insieme parte e custodi.
Ogni vittima ha il volto di Abele.

La seconda cosa da fare: dismettere le politiche di guerra economica

La seconda cosa da fare e' dismettere le politiche di "guerra economica" (le manovre speculative tra cui anche le cosiddette "sanzioni") che lungi dal contrastare la guerra guerreggiata, lungi dall'impedire le stragi e le devastazioni, hanno come unico effetto reale di ancor piu' impoverire e portare alla fame e a stenti insostenibili le classi sociali sfruttate, oppresse ed emarginate dell'intera Europa.
I diritti sociali sono diritti umani, ogni essere umano ha lo stesso diritto di ogni altro essere umano a una vita degna.
La difesa della biosfera e' un dovere non piu' rinviabile, pena la catastrofe.

La terza cosa da fare: smantellare gli arsenali atomici

La terza cosa da fare e' il disarmo del mondo e la smilitarizzazione dei conflitti, dei territori, delle culture.
Occorre sciogliere la Nato, che e' un'organizzazione terrorista e stragista i cui vertici meritano anch'essi, da molto tempo, di essere processati e condannati per crimini di guerra e crimini contro l'umanita'. L'esistenza della Nato peraltro impedisce una politica comune di sicurezza europea, l'esistenza della Nato impedisce che l'Europa possa smilitarizzarsi e promuovere il benessere di tutte le popolazioni dall'Atlantico agli Urali, l'esistenza della Nato impedisce che l'Europa possa essere un'unica Europa, democratica e solidale.
Occorre smantellare gli arsenali atomici e cessare di produrre armi atomiche. Come chiari' una volta per sempre Guenther Anders l'esistenza degli arsenali nucleari e' incompatibile con la liberta' e  la dignita' umana, e' incompatibile con l'esistenza dell'umanita'.
Occorre ridurre drasticamente e progressivamente le spese militari dei bilanci statali, riconvertendole in spese sociali. Cessare di destinare risorse pubbliche a fini di morte ed usarle invece per la vita. Come disse memorabilmente Sandro Pertini: "Si svuotino gli arsenali e si colmino i granai".
Occorre contrastare le ideologie e le pratiche, le disumane normative e le abominevoli strutture, che fanno del governo dell'Unione Europea (complici i governi degli stati che la compongono) un'organizzazione che attua politiche razziste e schiaviste, classiste e belliciste.
Ed occorre contrastare la politica degli Stati Uniti d'America - di cui la Nato e' braccio armato in territorio europeo, e la Gran Bretagna si e' resa propaggine -, una politica razzista, imperialista e neocolonialista di cui sono vittima i popoli del sud del mondo e la stessa Europa.

La quarta cosa da fare: salvare l'umanità dalla catastrofe

La quarta cosa da fare e' la scelta della nonviolenza, che e' oggi l'unica politica che puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
La nonviolenza come politica: come programma politico, come organizzazione sociale, come regolazione e risoluzione dei conflitti, come inveramento della democrazia, come riconoscimento dell'umanita' di tutti gli esseri umani.
Siamo una sola umanita', abbiamo in comune la responsabilita' del bene comune, dobbiamo difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani e l'intero mondo vivente.
*
Ubuntu.
Mitakuye Oyasin.
Datta, dayadhvam, damyata.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
Chi salva una vita salva il mondo.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Note: Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt at gmail.comIl "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Da alcuni mesi e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 46 anni prigioniero innocente.
Per ricevere i messaggi del Centro di ricerca per la pace (e della mailing list nonviolenza di PeaceLink) cliccare su https://lists.peacelink.it/sympa/subscribe/nonviolenza

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