Europa: dopo il NO irlandese si ritorna al Trattato di Nizza. E adesso? Avanti con chi ci sta.
Dal punto di vista formale l'entrata in vigore del Trattato necessità l'unanimità delle rafitiche. Chiediamoci però se dal punto di vista della democrazia è corretto che l'1% della popolazione europea possa interrompere un processo che va avanti sin dal 2001 all'indomani del Vertice di Nizza quando si avviò la Convenzione europea che aveva il compito di scrivere una Costituzione che dotasse l'Europa di istituzioni in grado di gestire i problemi comuni dei cittadini europei.
Di fronte ai gravi problemi che l'Unione europea deve affrontare non è più possibile perdere altro tempo. I governi europei avevano già avviato un periodo di riflessione dopo il NO francese e olandese alla Costituzione che si è concluso con il Trattato di Lisbona.
E' venuto il momento di far emergere la volontà di quei paesi e di quei cittadini che vogliono procedere nel cammino di unità politica del continente europeo. A questo proposito le prossime elezioni europee rivestono un momento particolarmente importante per rilanciare un nuovo progetto politico e sociale per l'Europa.
I partiti europei devono chiedere ai cittadini europei di investire il prossimo parlamento europeo di poteri costituenti in modo che durante la prossima legislatura si avvii una procedura democratica che porti all'elaborazione di una Costituzione federale che entri in vigore con la legittimità popolare tramite un referendum europeo in contemporanea in tutti gli stati dell'Unione.
E se alcuni stati sono contrari a un approfondimento del processo di integrazione devono poter restare fuori senza, però, impedire agli altri di andare avanti. L'unanimità deve, quindi, essere abolita.
E' giunta l'ora per i leaders politici europei di compiere un atto di responsabilità nei confronti dei propri cittadini indicando la strada per disegnare un'Europa in grado di governare il processo di globalizzazione, di rispondere ai loro bisogni e di offrire un'alternativa democratica, federale, sociale e aperta al resto del mondo a un progetto di Europa chiusa e xenofoba sostenuta dalla forze nazionaliste di destra
e di sinistra.
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