Secondo Mons. Tomasi(Osservatore Santa Sede presso Uff. ONU di Ginevra) "La volonta' politica di disarmare il mondo trova ostacoli continui" negli "interessi economici e il profitto che gruppi persone traggono da questa vendita non trasparente di armi"
No all’esclusione del Parlamento europeo dalla codecisione nel trattato di Schengen! No alla reintroduzione dei controlli alla frontiere nell’Unione europea!
La redazione di Europace pubblica questa riflessione di Pasqualina Napoletano in cui si afferma che "il salto che l’Europa attuale dovrebbe compiere, è nell’unica direzione fin qui conosciuta capace di assicurare integrazione e democrazia e cioè quella federale" e che, in contrapposizione al metodo intergovernativo, "il nodo della democrazia e della partecipazione torna ad imporsi e risulta ineludibile".
I cittadini irlandesi sono stati chiamati ad esprimersi sul Trattato di Lisbona e hanno votato NO. A questo punto il Trattato, che necessita dell'unanimità delle ratifiche, è formalmente morto. La stessa sorte è toccata alla Costituzione europea bocciata da francesi e olandesi.
Compromesso al ribasso ma i cittadini sono pronti per una Costituzione
"Delusione" è senza ombra di dubbio la parola giusta per definire il sentimento che permea lo stato d’animo di chi, dall’appena conclusosi Consiglio Europeo di Bruxelles, si aspettava di più. Si aspettava coraggio politico, ardimento, voglia di non mollare e di non cedere, e non certo un triste mercato di contrattazioni sempre più al ribasso, fatte sulla testa di 450 milioni di cittadini.
Ore e ore di colloqui al cardiopalma. Attese spasmodiche per rotture eclatanti. Minacce di veto e linee rosse invalicabili. Eppure non è accaduto nulla. L’accordo, come era ampiamente prevedibile, sulle linee guida del nuovo trattato è stato raggiunto, ne più ne meno come ci si aspettava.
L'esito negativo del Consiglio Europeo era previsto e prevedibile. Invece di una Costituzione l'Europa, che ormai ha molto poco dell'Unione, avrà un Trattato ultraflessibile, in pratica una serie di accordi tra Stati che sanciscono l'interesse nazionale.
Gli europarlamentari Cornillet e Leinen chiedono che Francia e Germania votino lo stesso giorno: l'8 maggio 2005. 60° anniversario della fine della seconda guerra mondiale.
10 dicembre 2004 - Nicola Vallinoto
Roma, 29 ottobre 2004 - Sala delle Bandiere - Ufficio per l'Italia del Parlamento europeo
Chi vuole compiere un altro passo avanti nella costruzione dell'Europa politica deve esprimersi senza ambiguità a favore della ratifica.
Il trattato costituzionale, sebbene imperfetto, rappresenta il primo tentativo nella storia di estendere alle relazioni tra Stati nazionali le procedure costituzionali che hanno garantito, nell'età moderna, la pacificazione interna e la formazione della società civile.
Abbiamo potuto seguire di persona La Musica contro il Silenzio a Varese e a Brescia e abbiamo conosciuto gli organizzatori. Così abbiamo proposto loro un’intervista per raccontare meglio questa splendida iniziativa contro l’apartheid e il genocidio in Palestina. Ne è nata un’intervista a più voci.
Riusciranno i posteri a decifrare quanto della nostra civiltà abbiamo scritto - digitato - archiviato nei tanti "formati" di bit, via via sempre diversi e incompatibili?
È il dipendente perfetto per un Paese che investe più in armi che in stipendi. Basta abituarsi al ronzio, che poi anche tanti colleghi umani mica sono poco rumorosi. Non chiede aumenti, non ha figli da mantenere, non si lamenta. Ed è sempre puntuale, non discute e agisce con precisione.
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